Editoria e innovazione: com’è cambiato il mondo del libro

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Di Antonio Farris

Un mercato, quello del libro, pressoché morto ma che da sempre ha affascinato chi si avventura nel mondo dell’editoria. L’Italia nonostante tutto può vantare grandi case editrici di rilievo internazionale che hanno saputo mantenere il prestigio acquisito dalla loro attività nel corso degli anni. Non solo i grandi, ma anche gli editori più piccoli sono riusciti a districarsi con le loro pubblicazioni nella giungla del mercato del libro. Editoria e innovazione però non vanno sempre d’accordo.

Editoria e innovazione tecnologica: le problematiche

Il mercato del libro è stato praticamente sempre in crisi. In parte, negli ultimi decenni, la colpa è dovuta all’innovazione tecnologica degli apparati portatili. L’avere a disposizione un dispositivo in grado di contenere non uno, ma centinaia o migliaia di libri, ha appesantito un mercato di per sé già in crisi.

C’è senz’altro chi preferisce la libreria vecchio stile, sentendo il profumo della carta e il piacere che dona al tatto nello svoltare le pagine. Ma la fruibilità di contenuti di facile accesso a costi inferiori, ha costretto gli editori a rivedere le proprie politiche. Il 99,99% degli editori oggi ha un catalogo digitale e i libri vengono forniti in formato fisico per gli affezionati oltre che in formato ebook, entrato a far parte della cultura di vecchi e nuovi lettori.

Ma il problema per gli editori non riguarda soltanto il libro digitale. Il mondo dell’intrattenimento e dell’informazione si sono notevolmente discostati da ciò che un tempo si poteva apprendere solo su carta. Un editore oggi deve fare i conti con una platea ridotta a causa di videogames, social network, piattaforme di streaming e in generale il mondo di internet.

L’editoria che ha ucciso l’editoria

Un autore che intende presentare il proprio manoscritto, ha a che fare con mail, lettera di presentazione, sinossi dell’opera e rappresentato possibilmente da un agente letterario. L’agente media con la miglior casa editrice alla quale l’autore possa aspirare o la più adatta alla sua opera. Quello dell’agente letterario è un ruolo in via d’estinzione col sorgere dei cosiddetti EAP (Editori a Pagamento).

Una forma di editoria detestata dagli editori vecchio stile che ancora tengono alla qualità del prodotto che offrono, effettuando una scrupolosa selezione dei manoscritti. Gli editori a pagamento non effettuano selezione. Offrono semplicemente un servizio di pubblicazione con la “promessa” che il libro giunga infine in libreria. Purtroppo la strada più facile non è sempre quella giusta. In pochi preferirebbero la gavetta al risultato facile e troppi autori sono caduti nella trappola.

In questo modo il mercato si è spostato. Anziché guadagnare sui lettori, si guadagna sugli scrittori che anticipano molte volte anche somme considerevoli. Questo tipo di editoria, se così può essere definita, ha fatto crollare inevitabilmente il livello delle opere prodotte e immesse sul mercato, saturandolo con prodotti di scarsa qualità che non hanno dovuto passare alcuna selezione.

L’auto pubblicazione nota anche come self-publishing

L’innovazione più importante è stata senza dubbio quella del self publishing. Oggi un autore può pubblicare autonomamente un libro azzerando le tempistiche di risposta di una casa editrice, lanciandosi direttamente nel mercato. Certamente, è divenuto un grosso problema per gli editori. Il cosiddetto self-publishing trae la sua forza dal print on demand.

Il print on demand (stampa su richiesta) è un metodo vantaggioso che evita gli sprechi ed evita che un libro stampato venga prodotto e portato poi al macero se invenduto. Un autore self, vede detratti i costi della stampa dal prezzo finale del libro dal quale ricava anche il guadagno dei suoi diritti d’autore che non cede alla casa editrice ma rimangono così di sua proprietà. Nessuna somma da anticipare, nessun problema di distribuzione, nessun pensiero e la stampa avviene soltanto quando viene effettuato l’ordine.

Si tratta solamente di caricare il file sulla piattaforma. Amazon ha spinto il fenomeno alla massima potenza ma tramite altre piattaforme si riescono a raggiungere le grandi librerie ugualmente, per lo meno in formato digitale. Purtroppo, a meno che un autore self non abbia una visione e un bagaglio d’esperienza molto ampio, satura ancora di più il mercato proponendo un prodotto molte volte di scarsa qualità. Sono pochi gli autori self che si rivolgono a professionisti di editing e grafica per offrire un prodotto all’altezza dei grandi editori.

Editoria e innovazione: il fai da te che produce talenti

In alcuni casi, il self publishing è anche un trampolino di lancio per chi autonomamente ha investito su sé stesso. Infatti ci sono molti autori che partiti dal self sono stati poi ingaggiati da grandi gruppi editoriali. Un esempio è Dmitry Glukhovsky. Autore della saga Metro, dalla quale sono stati tratti gli omonimi videogames, ha inizialmente rilasciato i suoi ebook online gratuitamente.

Altro esempio è l’italiana Anna Premoli. Vincitrice del premio Bancarella 2013, cominciò col self-publishing, ritenendolo una grande opportunità per tutti coloro che volessero raccontare una storia.