Nella Repubblica di San Marino ci sarebbero le elezioni politiche in anticipo.

I contorni di una crisi politica che incrocia gli equilibri del Consiglio Grande e Generale, l’equivalente al nostro parlamento. Alcune vicende giudiziarie che vedono coinvolti imputati eccellenti della politica sammarinese è Mario Venturini. Egli è presidente di Repubblica Futura, il partito che insieme a Civico 10 e SSD, (Sinistra socialista democratica), fa parte della maggioranza di governo.

Politiche anticipate a San Marino: i fatti

“E’ possibile”, spiega Mario Venturini, al quotidiano online Spraynews.it “che le questioni della crisi politica innescata dai Civico 10 e da frammenti dello schieramento politico socialista, agiscano a insaputa degli stessi politici che hanno innescato la crisi. Interessi che coinvolgono faccendieri che vivono nel sottobosco politico romano. I quali avevano solidi legami con i vecchi partiti che i giudici hanno messo sotto processo. Non le farò mai i nomi ma ho anche dei sospetti su quali possano essere i faccendieri interessati a un ritorno al passato nella politica di San Marino. Dopo il 2008, lo stato Sammarinese ha deciso di mettersi in regola con gli standard internazionali recependo le normative sulla lotta al riciclaggio. Ci siamo rifatti una verginità. Ed è un bene. Il guaio è che il sistema bancario non ha poi saputo rinnovarsi per essere competitivo. Ma la vicenda che ha rappresentato letteralmente una mazzata è stata quella legata a Delta, la finanziaria bolognese specializzata in credito al consumo, di cui la Cassa di Risparmio di San Marino era la principale azionista. Il fallimento di Delta ha mandato in fumo centinaia di posti di lavoro e oltre un miliardo di euro.”

Interessi e dichiarazioni sulla questione economica

”Una vicenda che ha depauperato le nostre banche, che hanno perso la fiducia dei risparmiatori. Delle 12 banche che avevamo ne sono rimaste solo 5, i 14 miliardi di euro che erano depositati presso i nostri istituti sono diventati 7 e quelle che si sono navigano in cattive acque. Non sono io a dirlo ma è la Banca centrale di San Marino nel documento “Dinamiche evolutive del sistema bancario”, uscito nel maggio scorso a sostenere che il sistema bancario sanmarinese rischia di “compromettere le capacità di sviluppo del sistema, fino a minare la sua stessa stabilità e con essa la tenuta del quadro economico”. Aggiungendo poi che i crediti di imposta concessi per la risoluzione delle crisi bancarie, stanno “comportando di fatto un aggravio per il bilancio dello Stato”. Ecco è mia opinione che per uscire dalla doppia crisi, politica e finanziaria la cosa peggiore che si possa fare è volgere lo sguardo all’indietro, ai vecchi assetti di potere”.

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