
Oggi sarà l’ultima giornata di una campagna elettorale a dir poco combattuta, che ha come protagonisti il presidente uscente Erdogan e il leader dell’opposizione Kılıçdaroğlu. Il ballottaggio delle elezioni in Turchia vede l’ex presidente in una posizione di vantaggio rispetto al suo rivale, con una percentuale di voti del 49,52% ottenuti durante il primo turno di elezioni.
Erdogan in testa al primo turno, ma non ha superato la soglia di sbarramento

Il primo turno, avvenuto il 15 maggio scorso, aveva delineato uno scenario a dir poco incredibile: con un’affluenza alle urne da record, pari all’87% di partecipazione, il risultato finale aveva decretato una sostanziale parità tra i due sfidanti, con il 44,88% dei voti a favore di Kılıçdaroğlu e il 49,52% di Erdogan. Nonostante il vantaggio, il risultato ottenuto dal presidente turco non ha superato la soglia di sbarramento part al 50%, necessaria per la rielezione immediata, costringendo perciò ad istituire un secondo turno. E’ la prima volta che si verifica una condizione simile dall’ascesa di Erdogan al potere: il leader dell’AKP (Partito della giustizia e dello sviluppo), infatti, è a capo del Paese da oltre vent’anni.
Il terzo classificato alle elezioni, il nazionalista Sinan Ogan, ha già espresso il suo appoggio nei confronti di Erdogan. Il leader, a capo della coalizione “Alleanza Ancestrale” (Ata ittifaki), nel turno precedente aveva ottenuto il 5% dei voti, una percentuale che potrebbe effettivamente rappresentare l’ago della bilancia di questo ballottaggio. “Dichiaro che sosterremo Recep Tayyp Erdogan nel secondo turno delle elezioni. Crediamo che la nostra decisione sarà quella giusta per il nostro Paese e la nostra nazione”, così ha infatti annunciato in merito alla sua decisione.
Il ballottaggio: il vantaggio di Erdogan e le dichiarazioni nazionaliste di Kılıçdaroğlu
Erdogan, dunque, risulta essere il favorito dell’odierno ballottaggio di queste elezioni in Turchia: “Negli ultimi 21 anni la Turchia ci ha dato fiducia e domani anche noi daremo fiducia alla Turchia” questo è ciò che ha detto il presidente uscente nei giorni precedenti, dichiarazione riportata da SkyTg24.
Il suo sfidante Kılıçdaroğlu è il leader del Chp (Partito Repubblicano del Popolo) dal 2010 ed è da sempre stato al vertice dell’opposizione contro il governo di Erdogan. Sin dagli esordi della campagna elettorale si è fatto promotore di una nuova era di democrazia, contrapponendosi quindi al ventennale “pugno di ferro” del suo antagonista. Tuttavia, i due avversari sembrano condividere una linea politica piuttosto simile per quanto riguarda la questione dei migranti siriani. Il candidato ha infatti promesso che, in caso di vittoria, si impegnerà ad espellere 10 milioni di rifugiati giunti nel paese in maniera irregolare. Ha inoltre accusato Erdogan di non aver adottato una linea abbastanza efficace per quanto riguarda la difesa dei confini territoriali.
Hai portato più di 10 milioni di rifugiati in questo Paese. Dichiaro che non appena salirò al potere, manderò a casa tutti i profughi.
Un’esternazione, dunque, che risulta in conflitto con le precedenti promesse di democrazia e di inclusività. Secondo la maggior parte degli osservatori, quest’aggressività improvvisa rappresenterebbe il tentativo da parte di Kılıçdaroğlu di ottenere i voti da parte dell’ala più estremista della Turchia.
I seggi sono aperti dalle 8 di questa mattina e resteranno tali fino alle 17 (le 16 in Italia). Hanno diritto di voto tutti i cittadini turchi che hanno superato i 18 anni di età, pari quindi a 64,1 milioni di persone.
Lorenza Licata
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