Elisa Toffoli è cresciuta così con la mamma e la sorella Elena, di 11 anni più grande, riuscendo a frequentare molto meno il papà
“Da bambina scrivere mi faceva compagnia – ha raccontato Elisa -, scrivevo dei diari. Sono oggetti cari, in cui vado a rifare il punto, vado a vedere cosa pensavo 10 anni fa. A 15 anni lavoravo come parrucchiera nel salone di mia madre. Mia mamma è severissima e esigente, non è di quelle che dicono ogni cinque minuti: ‘Sei brava’. Oggi però la ringrazio. Da un lato anch’io sono così con i miei figli, però quello più tosto è mio marito Andrea. Io alla fine sono quella che non sa dire di no. E comunque è buono anche lui”.
Una strana “famiglia allargata” quella di Elisa, che, paradossalmente, ha iniziato a conoscere davvero e a frequentare il fratellastro e la sorellastra (“molto più grandi di me”) proprio dopo la morte del padre.
C’è stato un momento in cui ci siamo fatti tutti una gran risata perché ci siamo sentiti come in un film di Tarantino, noi quattro in fila a scegliere la lapide per la tomba. Prima di allora ci eravamo visti solo quattro, cinque volte. Adesso, invece, ci sentiamo, andiamo a mangiare la pizza.
Una delle canzoni più celebri di Elisa, “Stay”, era proprio dedicata al papà. Anche un brano del nuovo album, intitolato “With The Hurt”, è sul rapporto padri-figli. Un testo scaturito non solo dalla sua infanzia complicata, ma dal fatto di essere mamma di Cecile, 6 anni, e Sebastian, 2 e mezzo.