La leader di +Europa, Emma Bonino, ha usato parole dure nel confronto di ieri, a Palazzo Madama. Per lei, Lega e 5 stelle sono la stessa cosa. E accusa Conte: “Dissociazioni postume sono un po’ tardive”.

Emma Bonino non si fa ingannare da Giuseppe Conte. I riflettori erano tutti puntati sui discorsi del premier dimissionario, di Matteo Salvini e di Matteo Renzi. Le parole della leader di +Europa, dunque, sono passate in secondo piano, ma fanno più rumore.

Emma Bonino si scaglia contro Conte

Lei signor presidente ha tenuto fede al suo dovere istituzionale di riferire in parlamento. Ne prendo atto e ne prendiamo atto con piacere, ma devo anche dirle che tutta una parte della sua relazione, rispetto a un fatto o l’avvenuto degli ultimi 15 mesi, come dire… è un po’ tardiva, perché le dissociazioni postume da un ministro di cui si è coperta – fino a ieri – ogni scelta, ogni atto, ogni decreto, ogni comportamento… queste dissociazioni postume mi sembrano un po’ troppo comode“. Comincia così, il discorso di Emma Bonino, accusando Giuseppe Conte di aver parlato solo nel momento più conveniente.

Lega e 5 stelle sono la stessa cosa

“Veda, nella mia esperienza parlamentare difficilmente è esistito un governo da cui io mi sia sentita cosi estranea” prosegue la Bonino “Perché invece le due forze che hanno espresso l’attuale esecutivo sono e sono state le manifestazioni della stessa ostilità alle regole della democrazia liberale e dello stato di diritto: può darsi che pensassero diverso, ma hanno agito identicamente e in solido e in solidarietà” poi ribadisce “Per questo le dico che le dissociazioni postume non sono granché convincenti“.

Calpestati i valori fondamentali

Per Emma Bonino il governo giallo-verde ha calpestato i diritti fondamentali: “Per quello che posso contare io, penso che si debba continuare tutti quanti – tutti quanti – a battersi per affermare un’alternativa alle politiche perseguite sin qui in nome dei valori che avete calpestato: quelli dell’Unione Europea, delle libertà economiche e civili, del multilateralismo, dell’integrazione internazionale dell’Italia, della responsabilità fiscale, dell’equità intergenerazionale, della sostenibilità ambientale e del rispetto dei diritti umani fondamentali“.

“Anche la sua lettera sugli immigrati era tardiva e postuma. Peraltro qualcuno si deve preparare a farne un’altra visto che è in arrivo un’altra nave con 356 disperati a bordo“.

Emma Bonino: dal governo del cambiamento soltanto disastri

“Ma dopo 14 mesi di governo solidale non abbiamo un paese né più ricco, né più sicuro, né più giusto, né più dinamico. Tutto al contrario: abbiamo un paese incattivito dalla frustrazione e dal senso di impotenza che alcuni continuano ad esacerbare, accusando l’Unione, i mercati internazionali, i migranti, e tutti quanti a congiurare contro la prosperità dell’Italia” continua Emma Bonino, scagliandosi contro il governo giallo-verde.

“Ora pare spetterà al Presidente della Repubblica verificare se sia possibile un nuovo esecutivo. Ma se tutti i governi con un maggioranza parlamentare sono ugualmente legittimi, non sono per questo ugualmente accettabili e mi sembra anche che questa improvvisa deferenza al presidente Mattarella, a me pare, nasconda qualcosa che, detto in una parola povera, recita: «Abbiamo combinato in questi 15 mesi un gran pasticcio, in queste ultime settimane non ne parliamo, presidente non sappiamo come uscirne. Ci aiuti lei». Questo è quello che, detto in parole povere, sta avvenendo”.

Il governo della demagogia è finito

“Penso, però, che un nuovo esecutivo che si fondasse sull’ennesimo tributo alla retorica anti parlamentare – compresa la definitiva approvazione del taglio dei parlamentari fuori da qualunque disegno di riequilibrio costituzionale – non sia accettabile” prosegue Emma Bonino.

“Né è accettabile un governo che si proponesse di attuare la parte gialla del programma dell’ex maggioranza, come se – depurato dalle proposte leghiste – questo programma potesse diventare d’improvviso condivisibile anche da chi non l’ha mai condiviso. Ma quello che è certo è che il governo della demagogia è arrivato al capolinea e mi auguro che in questa legislatura non ne parta un altro della stessa natura e dello stesso segno che invece di Papeete governerà da Bora Bora” conclude la leader di +Europa.

Il video integrale

Per chi volesse, di seguito riportiamo il video integrale del discorso di ieri.

Video a cura di RepubblicaTV.

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