La più antica fake news è quella sui Re Magi
L’epifania è vicina e presto arriveranno altre sorprese. Che siano doni, dolcetti o carbone, portati da una simpatica vecchietta o meno, devi sapere che la più antica fake news è quella sui Re Magi: prima di tutto, nessuno di loro era di sangue blu e oltretutto, c’è molto altro da scoprire.
Epifania e Re Magi: partiamo subito dicendo che nella storia dell’arte esistono molteplici versioni della scena “Adorazione dei Magi” e che i dipinti antichi dei più grandi artisti, sono oggi le più celebri rappresentazioni iconografiche di questa vicenda legata all’epifania cristiana. Le immagini delle opere in questione, probabilmente influenzate dalle diverse interpretazioni e dal mistero legato a chi fossero davvero i Magi, hanno loro volta contribuito alla divulgazione di quella favoletta che tutti noi conosciamo e tramandiamo: Gaspare, Melchiorre e Baldassarre – i tre Re Magi di etnie diverse – seguono per giorni la scia della stella cometa e il sei gennaio, raggiungono il giaciglio di Gesù a Betlemme.
Per onorare la nascita del Re dei Giudei, ognuno di loro offre al piccolo un dono: oro, incenso e mirra – omaggi dal potente valore simbolico e terapeutico – erano gli unici degni di essere offerti al Re dei Re.
Nei dipinti di Gentile da Fabriano, Giotto e altri grandi artisti del passato, i Magi sono vestiti di abiti eleganti e preziosi. I tre, giungono al cospetto di Gesù con una corona in testa e sullo sfondo celeste di Giotto, si nota il bagliore di quella stella che ha indicato loro la strada. Eppure è avvenuta un’autentica elaborazione fantasiosa dell’unica narrazione evangelica che li riguarda. Partendo proprio dalla loro effettiva identità, vi segnaliamo gli aspetti che ancora oggi sono materia di studio di teologi, scienziati e critici d’arte.
Gaspare, Melchiorre e Baldassarre: tre nomi misteriosi, per tre Magi che non furono Re
Nel parlare dei tre, secondo tradizionale racconto occidentale, facciamo riferimento a Gaspare, Melchiorre e Baldassarre ma c’è da dire che i Magi non furono mai identificati per nome, non furono mai Re e nemmeno furono mai quantificati. Il testo del Vangelo secondo Matteo, unico documento cristiano che racconta la scena, resta molto vago e recita:
Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo” Vangelo secondo Matteo (2: 1;12)
Non vi è quindi nessuna traccia specifica riguardo la loro identità. I Magi, giunti da oriente, non vengono descritti in alcun modo e restano avvolti dal mistero ancora oggi. L’approfondimento che vi riportiamo di seguito, trova credito nei tanti riferimenti scientifici, storici e teologici che hanno via via identificato e analizzato i diversi “punti critici” di tutta la vicenda. Ma chi erano questi magi? Fuori dal Vangelo e da questa storia, erano sacerdoti dei Medi, avi degli attuali Curdi: un popolo montanaro che nel VI secolo a. C. fu sottomesso dai Persiani. Il greco Erodoto dice che interpretavano i sogni e studiavano gli astri. Ecco che si apre la seconda grande imprecisione: quella della tanto poetica stella, che scientificamente non è mai stata una cometa dalla lunga scia luminosa.
Una stella cometa mai esistita
La prima rappresentazione della cometa, inserita nel contesto dell’adorazione dei Magi, risale al medioevo: la dipinse Giotto con la sua grande coda, nella Cappella degli Scrovegni di Padova. L’artista fu suggestionato dalla visione del passaggio della cometa di Halley, avvenuto qualche anno prima (1301) e riportò la sua visione nell’opera.
Nessuno aveva mai accostato l’idea che una scia indicasse la strada ai Magi e l’espressione “stella cometa”, come apprendiamo dalla scienza e dallo studio dell’astronomia, è sbagliata: i due, sono corpi celesti molto diversi. Le stelle sono grandi masse fatte di elio e idrogeno in cui avvengono continue fusioni nucleari, mentre le comete sono pezzi di roccia e ghiaccio.
Ma c’è altro: uno studio dell’astrofisico e cosmologo americano Grant Mathews, (Università cattolica di Notre Dame) ipotizza che il fenomeno sia stato un eccezionale allineamento planetario accaduto nel 6 a.C. Questo evento celeste, visibile a est, spiegherebbe la direzione del viaggio dei Magi che scambiarono la sua luce per una stella.
Ma il testo di Matteo è attendibile?
Epifania e Re Magi: considerando l’analisi del testo evangelico di riferimento, si rende evidente quanto le interpretazioni popolari abbiano arricchito la storia di particolari e abbiano trasformato la visita dei Magi in una delle più antiche Fake news cristiane: ma la scarna versione di Matteo è attendibile?
“Tutto lascia pensare che la vicenda dei Magi sia solo un artificio letterario-propagandistico. Matteo scrisse intorno all’anno 80, quando la nuova religione si stava diffondendo fuori dalla Palestina. Probabilmente il suo vangelo volle lanciare un messaggio ai non-Ebrei, dicendo che Gesù si era rivelato anche e soprattutto a loro: infatti per gli Ebrei i magi erano “gentili”, cioè pagani; eppure, secondo Matteo, seppero dell’arrivo del Messia prima del clero di Gerusalemme” Mauro Pesce, docente di Storia del cristianesimo