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Nuova Zelanda, eruzione vulcano: polizia apre inchiesta sulla strage di turisti

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Eruzione violenta, sei persone morte e otto dispersi. La polizia cerca i responsabili

White Island – è successo ieri, sull’isola neozelandese, la potente eruzione vulcanica di cenere e vapore bollente, che ha causato la morte di diversi turisti.

Sale a sei il bilancio delle vittime confermato, 8 ancora i dispersi per i quali non si nutrono speranze.

Altre 31 persone sono rimaste ferite e 27 di loro sono ricoverati in gravi condizioni, con ustioni su più del 30% del corpo.

La polizia neozelandese si è già attivata per far luce sulle responsabilità che hanno causato la tragedia: sotto indagine le autorità e gli operatori turistici, accusati di aver condotto persone sull’isola disabitata e dichiarata da tempo non sicura a causa dell’attività sismica del vulcano.

Al momento dell’eruzione c’erano 24 australiani, 4 tedeschi, 9 statunitensi, 5 neozelandesi, due cinesi e un uomo di origine malese. Non è stata rilevata la presenza di connazionali coinvolti nel disastro.

I fumi, attualmente ancora troppo intensi, impediscono ai soccorritori di proseguire il lavoro, portando così sempre meno aspettative di vita nei confronti di chi è ancora presente sul luogo.

Nelle prossime 24 ore è prevista un’altra eruzione, ma secondo gli esperti non dovrebbe essere violenta come la prima.

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