Esame avvocati 2021, Cartabia annuncia la data

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Di Redazione Metropolitan

Esame avvocati 2021, il ministro della Giustizia ha firmato il decreto che fissa il giorno d’inizio delle prove per l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione forense. Marta Cartabia ha inoltre fatto i suoi auguri di “buon lavoro ai 26mila i candidati“. Nominati i 1.500 membri delle sottocommissioni esaminatrici

Esame avvocati 2021, Cartabia: “Bene unità della politica per l’interesse dei giovani”

Il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, ha firmato ieri sera il decreto ministeriale che pone al 20 maggio l’inizio delle prove per l’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione forense, durante l’emergenza sanitaria. Cartabia si è detta soddisfatta del lavoro svolto: “È stato un grande sforzo collettivo e bellissimo esempio di unità, nell’interesse dei nostri giovani“. Manca solo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, attesa per oggi. Sono stati anche nominati i 1.500 membri delle sottocommissioni esaminatrici, saranno presiedute da avvocati, docenti universitari e magistrati.

La Guardasigilli ha poi augurato “Buon lavoro ai 26mila candidati e ai 1.500 membri delle sottocommissioni. “Abbiamo voluto consentire a così tanti giovani di non rinviare oltre un appuntamento così importante e atteso per la loro vita” spiega Cartabia, sottolineando che “questo obiettivo è stato raggiunto con un grande sforzo organizzativo del ministero, dell’avvocatura, della magistratura e del mondo accademico; ma questo traguardo è stato possibile soprattutto grazie a tutte le forze politiche, che hanno dato prova di saper trovare punti di convergenza, nell’interesse dei giovani, in questo momento così complesso di pandemia. E con grande velocità hanno portato a compimento l’iter parlamentare“.

Il doppio esame orale

Per diventare avvocato si dovrà superare un doppio esame orale, uno da remoto e uno in presenza davanti alla commissione. Un mese fa, con un decreto legge imposto dall’emergenza sanitaria, la ministra Cartabia aveva riscritto le regole solo per il 2021 per lo svolgimento dell’esame di stato per l’abilitazione alla professione forense. La ministra ha sempre ribadito di avere “a cuore la situazione dei giovani praticanti“.

La prima prova, le tre buste 

La prima prova durerà 1 ore e 30 minuti per l’analisi del caso che è stato sottoposto, 30 minuti per la discussione. Durante l’analisi l’aspirante potrà consultare i codici commentati. La prova verterà su un quesito di natura civile, penale o amministrativa. Le sottocommissioni hanno il compito di predisporre tre quesiti sulla materia prescelta per ciascun aspirante. Ogni quesito sarà contenuto all’interno di una busta chiusa e numerata. Il candidato dovrà scegliere il numero della busta e il presidente della commissione ne leggerà il contenuto. Viene ammesso alla seconda prova orale solo chi consegue un punteggio di almeno 18 punti.

La seconda prova, le 5 materie

La seconda prova deve durare dai 45 ai 60 minuti, e deve essere fissata a non meno di 30 giorni dopo il primo orale. L’esame consiste nella discussione di brevi questioni su 5 materie scelte dal candidato e nella dimostrazione di conoscenza dell’ordinamento forense e dei diritti e doveri dell’avvocato. Ogni componente della sottocommissione ha a disposizione 10 punti di merito per le sei materie: “Sono giudicati idonei i candidati che nella seconda prova ottengono un punteggio complessivo non inferiore a 108 e non inferiore a 18 in almeno in 5 materie“.

Assembramenti e Positività

Il Cts ha ritenuto il rischio di assembramenti, sia dentro che fuori le aule, troppo alto per far svolgere in presenza gli scritti. In teoria la prova scritta doveva svolgersi il 13-14 e 15 aprile. E così i tecnici della Giustizia, con diverse interlocuzioni insieme al Consiglio nazionale forense, hanno elaborato uno schema nuovo: nessuna prova scritta e orali da remoto e in presenza da svolgersi davanti una sottocommissione formata da tre componenti e presieduta da un avvocato.

In caso di positività, di sintomi riconducibili al Covid, quarantena o isolamento fiduciario, il candidato potrà chiedere, previa domanda corredata da idonea comunicazione, di fissare una nuova data. Il presidente di commissione potrà decidere di disporre la visita fiscale per verificare la sussistenza dell’impedimento. La nuova prova dovrà essere svolta “entro 10 giorni dalla data di cessazione dell’impedimento“.

Giacomo Cattani