Musica

Esce il nuovo album di Valentina Polinori: “Si tratta di un disco particolare, una passeggiata nel buio”

Valentina Polinori è una storica dell’arte e cantautrice italiana. Nasce a Roma e, dopo un percorso universitario tra Parigi e Utrecht, torna nella città natale per dar vita al suo progetto musicale. A distanza di tre anni dal precedente “Trasparenti” e dopo una serie di concerti in tutta Italia che l’hanno vista esibirsi anche in apertura ad artisti come Vasco Brondi, Cristina Donà e Ginevra Di Marco, Sick Tamburo, Lo Stato Sociale, Julie’s Haircut & Persian Pelican e Gio Evan, Valentina Polinori torna con il nuovo disco “Le ombre“, una personale “mappa del buio capace di raccontare le diverse sfumature dell’oscurità e mostrarne il fascino più segreto“.

Valentina Polinori: l’intervista

Valentina Polinori
Credits: Ilaria Lagioia
Valentina Polinori,
Credits: Ilaria Lagioia

MM: Ciao Valentina! Prima di cominciare, vuoi raccontarci un po’ di te?

VP: Sono una cantautrice di Roma e parallelamente insegno storia dell’arte a Liceo e Medie. Nel 2017 ho pubblicato “Mobili”, il mio primo disco, e nel 2020 “Trasparenti”, seguito dal singolo Il “Silenzio”. Nel 2021 sono stata finalista al premio Bianca D’Aponte e sono stata selezionata a Musicultura per le audizioni Live. […]A Novembre 2020 sono stata inserita nella lineup del Barezzi festival. Tra il 2017 e il 2019 siamo stati in tour in varie città italiane. Nel 2017 abbiamo aperto il concerto de Lo Stato Sociale per la Festa Contadina a Fano e nell’anno seguente a Galeffi. Siamo stati a Milano, Bologna e Parma, dove sul palco del teatro regio abbiamo aperto gli spettacoli di Julie’s haircut & Persian pelican per la rassegna  Tracks Parma. Nel 2018 siamo stati ospiti al Barezzi Summer Luce in Puglia e al festival Alta Felicità nella Val di susa. Nel 2019 nuovamente a Parma per il Verdi off festival  e poi al Botanique di Bologna prima del concerto di Cristina Donà e Ginevra di Marco.

MM: Lo scorso 10 marzo è uscito il tuo nuovo album, vuoi dire qualcosa per preparare i fan all’ascolto?

VP: Si tratta di un disco particolare, una passeggiata nel buio. Ho cercato quanto più possibile di essere spontanea ed essenziale per esprimere quello che provavo, scegliendo anche degli arrangiamenti minimali e sospesi.

MM: I brani di quest’album sono scritti da te, è la prima volta che succede?

VP: No, i brani sono sempre stati scritti da me, sin dal primo disco. La novità è che in questo disco i brani sono anche stati prodotti da me. Ho lavorato sulle produzioni musicali dei pezzi, scrivendo gli arrangiamenti e scegliendo le sonorità. Ho finalizzato poi i brani con Fabio Grande e Alessandro Disciullo.

MM: Quando hai scritto il tuo primo brano?

VP: Il primo brano che ho scritto è Testo Vero, scritto nel 2015 mentre mi trovavo a Parigi per gli studi universitari.

MM: Le ombre di cui parli, quelle che vuoi normalizzare, fanno riferimento a qualcosa di specifico?

VP: Le ombre sono quei sentimenti difficili da vivere e affrontare, i momenti difficili e i pensieri che ne scaturiscono. Mi piace anche l’immagine delle ombre perché è un riflesso degli oggetti e del mondo che ci circonda, proprio come i pensieri che facciamo: sono dei riflessi di quello che viviamo.

MM: Nella tua biografia, oltre che cantautrice, si legge di una specializzazione in Storia dell’Arte Contemporanea. Quanto è presente la stessa nei tuoi lavori?

VP: Probabilmente nella modalità di scrittura è presente un linguaggio abbastanza visivo. Mi piace utilizzare le immagini come mezzo espressivo per i concetti astratti o tutto ciò che è immateriale, come pensieri e emozioni.

MM: Prima di salutarci, avresti un album e un film da suggerire ai nostri lettori?

VP: L’album dei Big Thief – “Simulation Swarm” e il film “Io e Annie” di Woody Allen.

Joelle Cotza

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