Euro 2020, Italia-Spagna 5-3 dcr: azzurri in finale con il cuore

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Di Redazione Metropolitan

Italia-Spagna, prima semifinale di Euro 2020 andata in scena nell’iconico impianto di Wembley, viaggia sulle emozioni del vantaggio azzurro e poi sul pareggio firmato da Morata. Ai calci di rigore, l’Italia conquista la finale. Decisivo quello di Jorginho. Cronaca, promossi e bocciati.

Il primo tempo di Italia-Spagna

Nelle prime battute della gara, Barella colpisce un palo con un pallonetto su Unai Simon, ma l’azzurro, imbeccato da Emerson, era in fuorigioco. Come atteso, gli spagnoli praticano il loro tipico tiki-taka, mentre gli uomini di Mancini, contrappongono pressing e un’ottima copertura della propria metà campo.

Al 13′ Oyarzabal riceve pericolosamente palla al centro dell’area azzurra, lo spagnolo ha un’incertezza che permette a Emerson Palmieri di recuperare il pallone e allontanare il pericolo. Un minuto dopo, Ferran Torres può provarci da fuori area, ma la sfera finisce sul fondo.

Al 21′ un’ottima azione in manovra dell’Italia, crea le condizioni per concludere a rete prima con Immobile e poi con Barella, ma alla fine la difesa spagnola si salva, riprendendo il controllo del pallone. Pericoloso è invece Dani Olmo al 25′, che dal cuore dell’area di rigore italiana, a colpo sicuro, è fermato da Bonucci prima e da Donnarumma in tuffo poi.

Otto minuti più tardi, Dani Olmo torna a calciare in porta da fuori area, ma la sua conclusione spedisce il pallone alto sulla traversa. Stessa sorte ha un tiro di Oyarzabal da fuori area, al 40′ minuto. Al 45′ l’Italia risponde con una combinazione Insigne-Emerson Palmieri sulla corsia sinistra, con il secondo che arriva a calciare in porta e colpire la traversa, previa deviazione di Azpilicueta. Il primo tempo di Italia-Spagnoli si chiude senza reti, ma ai punti, meglio gli spagnoli.

Il secondo tempo di Italia-Spagna

Nei primi minuti della ripresa, Immobile lotta contro la retroguardia avversaria, arriva a calciare in porta dalla lunga distanza, ma non trova la porta. Sul ribaltamento di fronte, Di Lorenzo è bravo a levare una facile battuta a rete a Ferran Torres. Su una ripartenza, la Spagna si rende pericolosa con Busquets dal limite dell’area, ma il suo destro termina di poco alto. L’Italia, invece, si fa viva dalle parti di Unai Simon con Chiesa, ma il portiere spagnolo si distende a terra e blocca il pallone.

Un altro brivido lo procura un sinistro dalla media distanza di Oyarzabal, che tuttavia non sorprende Donnarumma. Al 60′ la retroguardia spagnola concede una ripartenza agli azzurri e dopo un dialogo Insigne-Immobile appena interrotto dalla difesa avversaria, Chiesa prende il pallone e dalla sinistra dell’area avversaria, spedisce il pallone alle spalle di Unai Simon.

La gara esplode, Dani Olmo e Oyarzabal da una parte, Berardi da poco in campo dall’altra, regalano brividi intorno al 68′ minuto, senza tuttavia riuscire a entrare nel tabellino dei marcatori. Morata, in campo dal 63′, ci prova al 77′ da posizione defilata, ma Chiellini lo controlla bene in angolo.

A 10 dalla fine, Berardi prova a chiudere la gara con un sinistro piazzato da fuori area, ma facile è l’intervento di Unai Simon. Appena un minuto dopo, la difesa azzurra si fa bucare da una verticalizzazione di Dani Olmo in favore di Morata, che porta la gara in parità, superando Donnarumma in uscita.

L’Italia cala, Busquets e Gerard Moreno hanno occasioni per segnare, ma sono imprecisi. Si gioca fino al 93′ e poi si va ai supplementari.

I tempi supplementari di Italia-Spagna

Nel prosieguo del match, l’Italia si mette a specchio, ma appare un po’ sulle gambe. Una mischia nell’area azzurra innescata da un tiro di Dani Olmo al 96′, fa tremare la squadra di Mancini, che tuttavia si salva. Due minuti dopo, Bonucci respinge un pericoloso tiro di Llorente dalla corta distanza. Sul finire del primo tempo supplementare, Chiesa va a terra per i crampi e nei minuti successivi, Bernardeschi prende il suo posto.

Negli ultimi 15 minuti di gioco, l’Italia rialza la testa, ma un tiro di Berardi è respinto dalla difesa e un suo gol, arriva da posizione di offside. Si gioca fino al 120′, ma è destino che Italia-Spagna, sia decisa dai rigori.

I calci di rigore di Italia-Spagna

Il primo a presentarsi sul dischetto del rigore è Locatelli, ma la sua battuta è parata da Unai Simon. Poi tocca a Dani Olmo, ma calcia altissimo sulla traversa. Arriva il turno di Belotti e l’Italia passa in vantaggio. Per la Spagna calcia poi Gerard Moreno ed è 1-1. Si prosegue con Bonucci e gli azzurri salgono a due. Dopo di lui Thiago Alcantara, rimette la sfida in parità.

Per l’Italia calcia Bernardeschi ed è 3-2. Segue Morata, ma Donnarumma lo ferma! Jorginho batte il successivo, segna e siamo in finale!

I Promossi

Donnarumma-Chiesa (Italia): il primo esegue una parata che vale un gol nel primo tempo e nell’insieme, dà sicurezza alla retroguardia (e non solo) italiana. L’altro, in un momento non facile per gli azzurri, ha l’intelligenza di seguire uno dei pochi contropiede italiani e la lucidità di calciare a rete in modo vincente. Esce stanchissimo per crampi nel corso dei supplementari, ma prestazione ottima.

Dani Olmo-Morata (Spagna): Dani Olmo è un po’ l’emblema della “nuova” Spagna. Si fa pericoloso in modi diversi nel corso della gara, dando luogo a una prestazione certamente positiva, oltre a firmare l’assist per il gol del pareggio. Peccato per il rigore sbagliato. Il secondo, entra a gara in corso e la cambia con un gol più che prezioso. La sua freschezza, poi, costringe agli straordinari la difesa italiana.

I Bocciati

Centrocampo-Immobile (Italia): il centrocampo italiano soffre moltissimo il gioco spagnolo, senza riuscire a costruire con continuità, giocate offensive convincenti. Immobile fa quello che può, ma ancora una volta, non riesce a mettere in mostra le tante qualità viste in campionato più e più volte.

Unai Simon (Spagna): alcuni suoi disimpegni proprio non sono piaciuti. Esegue un paio di parate, nulla di più, ma di certo, alcuni suoi disimpegni difensivi, sono sembrati dare poca sicurezza al suo reparto difensivo.

Autore: Adriano Fiorini

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