Ieri si sono disputati al parco La Mandria in Piemonte gli Europei di Cross, corsa campestre. Tra i protagonisti dovevano esserci degli azzurri e così è stato. Le emozioni più grandi sono arrivate sicuramente dall’oro di una grandissima Nadia Battocletti e dalla staffetta mista, composta da Pietro Arese, Federica Del Buono, Yassine Bouih e Gaia Sabbatini. Ecco dunque il resoconto dell’intensa giornata di ieri.

Europei di cross, una giornata d’oro per l’Italia

Nadia Battocletti d’oro ai campionati Europei di Cross (Crediti: Venaria Reale 11/12/2022 Campionati Europeo di corsa Campestre, La Mandria Cross, European Cross Country – Foto di Giancarlo Colombo/A.G.Giancarlo Colombo)

Una giornata iniziata presto con la cerimonia di apertura fissata per le 9, ma atleti che giustamente sono giunti ben prima al parco La Mandria. Una temperatura bassa in apertura, come ci si aspettava, ma che poi si è andata via via scaldando grazie al sole. Sole che ha fatto da padrone senza che ci fosse mai nemmeno una nuvola in cielo. A scaldare l’atmosfera però ci hanno pensato subito anche gli atleti con le loro ottime prestazioni. Il programma prevedeva sette gare: in apertura le U20, divise tra maschile e femminile, poi la staffetta mista. Una pausa per le premiazioni e via con le due U23 e le gare senior.

U20 Ori per Barnicoat e Forero

I primi a scendere in campo sono stati i ragazzi U20 che hanno fatto capire fin da subito che ci si sarebbe divertiti e parecchio. Nella 6000m, circa perché poi nei fatti era poco meno ovvero 5.7Km, ci si aspettava forse come in tutte le gare un dominio norvegese e invece così non è stato. Insolitamente rispetto a quanto si vede, si è creato subito un gruppetto di testa formato dal danese Christensen, norvegese Lillesø che questo inverno aveva tolto il primato indoor U20 a uno come Ingebrigtsen sui 3000m, poi il britannico Barnicoat e l’irlandese Griggs. Via via, con il passare delle curve e delle salite il gruppo si è ridotto e trasformato. All’ingresso del rettilineo finale il podio sembrava definito: Griggs davanti a Barnicoat e decisamente staccato un altro irlandese, Casey. Poi gli ultimi 10m un segno di cedimento di Griggs ha dato il la alla rimonta insperata del britannico che così si è aggiudicato a sorpresa l’oro in 17’40.

Grandi sorprese e finali inattesi anche nella gara U20 femminile da 4000m. Non ha concluso con una medaglia ma la prestazione di Innes Fitzgerald ha impressionato tutti. Classe 2006, tre anni dunque più piccola rispetto alle colleghe con cui ha gareggiato, ha condotto il gruppo per larghi tratti della gara. Poi nel finale è uscita fuori una splendida Maria Forero capace di imporsi in 13’04 sulla norvegese Østgård e sulla finlandese Mononen. Per capirci non due a caso: la norvegese è la campionessa europea U20 in carica dei 1500m, mentre la finlandese lo è nei 3000m. Una vittoria, tra l’altro, con margine in cui c’è stato ampio spazio per le emozioni nel rettilineo finale con la Forero che era visibilmente commossa per il traguardo raggiunto.

Staffetta mista, tripudio italiano con Arese, Del Buono, Bouih e Sabbatini

Dalla staffetta azzurra ci si aspettava sicuramente una medaglia e si può dire che non abbia di certo deluso le attese. Il quartetto della 4x1500m ha dato spettacolo e regalato al pubblico presente un finale che difficilmente ci si dimenticherà. In prima frazione Pietro Arese è stato veramente bravo a dettare il ritmo e chiudere in testa davanti al belga Verheyden e al danese Hansen. Nella seconda frazione Federica Del Buono è partita dunque con un piccolo margine ma ha dovuto fare i conti con una clamorosa Panaet che ha fatto registrare una frazione incredibile. Con il suo 4’37 è stata infatti la più veloce tra le donne e ha chiuso così in testa la seconda frazione, mentre terzo posto per la francese Mouchet, anche lei autrice di un ammirevole 4’42.

Braccialetto poi passato nelle mani di Yassine Bouih che aveva dunque il non facile compito di tener testa e riporsi al comando. Un’operazione riuscita ampiamente in cui è stato capace di mettere in fila lo spagnolo Ben e il francese Habz. Alla fine, tutto è rimasto nelle mani di Gaia Sabbatini che ha abituato a dei finali di gara veramente intensi e memorabili. Partita al comando ha dovuto fare i conti con la voglia e le speranze della spagnola Tarraga che a metà percorso si trovava davanti a lei. Quando il divario ha cominciato ad aumentare però, la Sabbatini ha voluto mettere le cose in chiaro riavvicinandosi prima, agganciandola vicino all’ultimo tratto e superandola a pochi metri dal traguardo nell’esplosione di gioia generale degli spettatori presenti al parco La Mandria. Così, il podio ha detto 17’23 Italia, 17’24 Spagna e 17’31 Francia.

Europei di Cross: U23, Nadia Battocletti è unica, al maschile doppietta britannica

Anche se la gara femminile cronologicamente si è svolta dopo quella maschile, è opportuno fare una piccola inversione per parlare di una grandiosa, ancora una volta, Nadia Battocletti. Alla vigilia aveva detto di essere qui per l’oro, per poter festeggiare con il pubblico di casa. Donna di parola, perché il risultato è stato esattamente questo. Quarto oro tra U20 e U23 e chiusura di categoria perfetta, visto che dal 2023 sarà senior. La copertina è tutta per lei, dopo gli infortuni i problemi di salute con la contrazione della mononucleosi, ha tirato fuori un finale di 2022 assolutamente di grande livello. La gara (6000m) si è tradotta dopo appena un giro in un testa a testa tra l’azzurra e la britannica Keith. Poi nell’ultimo giro è arrivato il segnale decisivo che ha fatto capire a tutti la determinazione della trentina. Si è sfilata i guanti come per dire, “ok adesso parto” e così ha fatto. Ha via via creato un divario enorme tanto da andare a vincere in 19’55, ben 13” di vantaggio sulla britannica Keith, seconda. Terzo posto poi per un’altra atleta UK ovvero Alexandra Millard.

La grande prestazione di Battocletti ha poi portato anche ad uno splendido argento a squadre in cui sono state protagoniste assolute anche Anna Arnaudo e Ludovica Cavalli, oltre a Giovanna Selva, Sara Nestola e Aurora Bado. Le azzurre U23 non hanno deluso nemmeno stavolta portando a termine tutte una gara di assoluto rilievo.

Anche al maschile il detentore del titolo U23 ha fatto sentire la sua voce e ha difeso bene la sua medaglia d’oro. Charles Hicks potrà essere uno dei pochi a poter vantare di aver vinto il titolo NCAA e l’europeo di cross nello stesso anno. Dato tra i favoriti, non ha deluso e ha chiuso al primo posto in 23’40 (8000m) davanti al connazionale Mahamed, con cui poi si è lasciato ad andare ad un bell’abbraccio. Terza piazza invece per il francese Bresc.

Senior, Ori norvegesi: tutti ai piedi di Grøvdal e Ingebrigtsen

Tra i senior invece i pronostici norvegesi della vigilia sono stati ampiamente rispettati e sia al femminile che al maschile l’oro se lo sono portati a casa i Løvene. Partendo dalla gara femminile, Karoline Grøvdal ha difeso più che egregiamente il titolo con uno sprint finale di 200m che le ha consentito di staccare la tedesca Klosterhalfen e terminare gli 8000m in 26’25. Entusiasmante è stata però la sfida nella sfida per il terzo posto tra altre due teutoniche con Alina Reh che si è imposta al fotofinish su Hanna Klein.

Al maschile invece poche storie. Quando gareggia lui bisogna solo applaudirlo per la maturità, tecnica e bravura. Si parla di Jakob Ingebrigtsen che tra cross o pista non fa distinzione. Alla fine, vince sempre. 10.000m chiusi in 29’33 in una gara che dopo qualche giro si è delineata da sé. Seconda piazza per il britannico Emile Cairess e terzo posto del podio per Isaac Kimeli. Bella però anche la prova dell’azzurro Yeman Crippa che ha concluso al quarto posto. Per l’Italia c’è stata però gloria nella classifica a squadre con il secondo posto dietro alla Francia e davanti alla Spagna.

Maria Laura Scifo

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