F1 2020: calendario stravolto e umiltà da ritrovare

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Di Redazione Metropolitan

F1 2020 calendario – Tante incertezze ancora sull’agognato, quasi utopico, inizio del campionato. Il calendario di F1 rimane ancora sconosciuto; intanto il mondo del Circus affronta l’emergenza come può, tra dubbi, strane proposte e iniziative solidali.

f1 2020 calendario
Safety Car – Photo Credit: F1 Official Twitter Account

F1 2020 calendario – Il primo GP

Nessuna notizia ancora sul presunto via del campionato mondiale di Formula 1; nessuna certezza su quale sarà il tanto desiderato primo Gran Premio. Dopo la notizia del probabile rinvio del GP di Francia a causa dell’estensione del lockdown, gli organizzatori dei GP provano a far sentire la propria voce. Voglia di correre ma paura delle porte chiuse, voglia di quella normalità di cui la F1 vive e prospera.

In Austria forse qualcosa si muove anche grazie all’evoluzione positiva del virus che il Paese ha avuto nell’ultimo periodo; come riportato da Soymotor, le autorità sarebbero quasi propense a confermare l’evento previsto per l’inizio di luglio, ovviamente a porte chiuse e nel rispetto di alcune condizioni sanitarie. Discorso opposto per i GP di Gran Bretagna, previsto il 19 luglio, e Olanda, rimandato a data da destinarsi; gli organizzatori escluderebbero infatti l’idea di un GP senza pubblico e vorrebbero valutare date quasi certe per avere gli spalti pieni di spettatori.

F1 2020 calendario – Le proposte

Liberty Media, FIA ed F1 lavorano per poter avere al più presto un calendario chiaro e realizzabile; al momento non esiste nulla di concreto ma nel mondo del Circus sono tante le proposte che arrivano. Jan Lammers, ex pilota vincitore della 24 Ore di Le Mans 1988 ora responsabile del GP d’Olanda, propone di pensare a dei Gran Premi infrasettimanali, come accade per la Champions nel calcio; per il commentatore olandese Olav Mol il campionato dovrebbe svolgersi solo in Europa. Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Francia, Spagna, Italia, Ungheria ed Austria; 8 gare per la validità del mondiale con spostamenti meno difficoltosi e dispendiosi.

Completamente contrario è invece Bernie Ecclestone secondo il quale il campionato andrebbe annullato; Ecclestone spiega l’impossibilità di poter organizzare una stagione nel mezzo di un’emergenza di cui non si conosce l’evoluzione, motivo per cui bisognerebbe cancellare il mondiale 2020 per ripartire il prossimo anno. L’ultima voce è quella di Ross Brawn, direttore sportivo di F1 che in un’intervista a Sky Sport UK conferma la volontà di poter avere una stagione quasi normale:

“Per disputare otto gare, si potrebbe partire anche a ottobre. Ottobre sarebbe quindi la data limite. […] Se fossimo in grado di partire all’inizio di luglio, potremmo fare una stagione di 19 gare. Si tratterebbe di fare tre gare consecutive, una domenica libera e ancora tre consecutive e una libera. […] Pensiamo si possa iniziare in Europa, magari a porte chiuse. […] Le gare senza spettatori non sono eccezionali, ma sempre meglio che non farle”.

F1 2020 calendario – Un’umiltà da ritrovare

Un calendario da stravolgere, questa al momento l’unica opzione possibile; la routine della Formula 1 andrà cambiata per permettere, se possibile, lo svolgimento del campionato. I problemi che l’emergenza sanitaria sta facendo affiorare non sono solo legati alle date del calendario; costi ed investimenti economici che ha un mondo come quello di F1 sono, o presto saranno, un problema che i team dovranno affrontare. Le questioni discusse soprattutto sui tagli di determinati costi sono fondamentali per la sopravvivenza di alcuni team.

Nel frattempo però qualcosa si muove, dimostrando una solidarietà e un’umiltà che tante volte scompare dietro ad un casco o ad una pista che nulla fa trasparire. Tante le fabbriche delle scuderie che hanno convertito le loro produzioni per poter fabbricare respiratori, mascherine e macchinari ospedalieri. Tante anche le iniziative per far fronte alla stranezza di un mondo che si è dovuto bloccare; tra queste nasce “Race for the world”, un breve campionato virtuale con piloti di F1, ma non solo, con l’obiettivo di raccogliere fondi da devolvere in beneficienza.

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Articolo a cura di Chiara Zambelli