Faletti, artista a tutto tondo, da cabarettista a scrittore di Best seller

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Di Redazione Metropolitan

Giorgio Faletti artista poliedrico si spegneva oggi 4 luglio del 2014. Nato ad Asti il 25 novembre del 1950 è stato cabarettista, attore, cantante, scrittore, compositore di musiche, paroliere, sceneggiatore e persino pittore. La sua popolarità nacque attraverso la tv quando nel nostro paese spopolava il programma televisivo “Drive in“, divenuto poi un cult. Cosi Faletti portava alla ribalta tutto il grottesco della società italiana, con ironia e leggera amarezza, le sue maschere sono ancora oggi scolpite nella memoria di chi quel tempo lo ha vissuto appieno. Ed ecco Vito Catozzo, guardia giurata sovrappeso, caratterizzato da una parlata sgrammaticata e da un forte accento pugliese con tormentone l’imprecazione “Porch’il mond’ che c’ho sott’i piedi!“.

Faletti raccontava così le sue vicende famigliari. Tutto girava attorno alla moglie Derelitta (“un metro e quaranta di altezza per 140 chili”). Poi era la volta delle sei figlie, Crocefissa, Derelitta jr, Addolorata, Immacolata, Selvaggia e Deborah. Ma il grande sforzo di Catozzo era celare l’evidente omosessualità del figlio Oronzo Adriano Celentano. E come dimenticare Carlino, adolescente di Passerano Marmorito, che entrava in scena chiedendo a gran voce dove potesse trovare delle donne nude anche qui lo sketch seguiva sempre lo stesso canovaccio con Carlino che scopriva i tradimenti della cognata, la quale tentava di comprarne il silenzio con la promessa di regalargli un “giumbotto”.

Faletti dalla tv a San Remo

Nella foto Giorgio Faletti nelle vesti di Vito Catozzo  photo credit: auralcrave.com
Nella foto Giorgio Faletti nelle vesti di Vito Catozzo photo credit: auralcrave.com

Frase ricorrente: riferendosi alla cognata, Carlino ripeteva “c’ha due roberti…”, facendo riferimento al suo seno prorompente. Poi arrivò il turno del Cabarettista Mascherato, parodia di un improbabile rivoluzionario travestito da Zorro. In sella al suo cavallo Bronco, il Faletti Mascherato tentava di cambiare il mondo “portando ai poveri di spirito le battute rubate ai ricchi”. Insomma un uomo di spettacolo e in tv aveva ancora da dire la sua. Così nel 1990 approdò a “Fantastico” al fianco di Pippo Baudo, Marisa Laurito e Jovanotti, poi fu la volta di “Stasera mi butto… e tre!” con Toto Cutugno. La sua esuberanza artistica lo portò poi ad affacciarsi al fervente mondo della musica di quegli anni. Pubblicò quindi un mini-album e nel 1992 sbarcò persino a San Remo.

Ma fu nel 1994 che nuovamente sul palcoscenico musicale più importante a livello nazionale, lasciò un segno indelebile. “Signor Tenente” un brano profondo e toccante, specchio di una realtà amara, che in barba ai tanti favoriti si piazzò al secondo posto. Il tempo passava e per Faletti si avvicinava ancora una volta il tempo di cambiare. Dopo la laura in giurisprudenza presa in gioventù e una vita da artista, Giorgio sperimentò la letteratura. Fu cosi che nel 2002 pubblicò il suo primo romanzo “Io uccido“, un thriller sorprendente per ispirazione e classicità che arrivò a vendere oltre quattro milioni di copie. La sua scalata al successo come scrittore non trovò sosta nemmeno dopo essere stato colpito da un ictus.

I Best seller

Nella foto Giorgio Faletti  photo credit: quotidianopiemontese.it
Nella foto Giorgio Faletti photo credit: quotidianopiemontese.it

Sempre nel 2004 pubblicò il secondo romanzo dal titolo “Niente di vero tranne gli occhi” bissando il successo del primo e continuando a stupire pubblico e critica. Nel 2006 Faletti approdò al grande schermo nei panni del professore Antonio Martinelli nel film “Notte prima degli esami“. Quell’interpretazione gli valse la nomination al David di Donatello come migliore attore non protagonista. Passato poco più di un anno Faletti tornò alla scrittura con “Fuori da ogni evidente destino“.

Nel 2008 arrivò la sua prima raccolta di racconti, “Pochi inutili nascondigli” risultando finalista del Premio letterario Piero Chiara . Poi fu la volta di “Io sono Dio“. Nel 2009 Faletti ottenne una parte in “Baarìa” di Giuseppe Tornatore e poi ne Il sorteggio di Giacomo Campiotti, che gli affidò il ruolo di un eccentrico sindacalista. E poi ancora libri: “Appunti di un venditore di donne“, il primo romanzo che ambientò a Milano, “Tre atti e due tempi“, immerso nel mondo del calcio, e infine l’autobiografia “Da qui a ora“.

di Loretta Meloni

Immagine di copertina ( Giorgio Faletti) photo credit: 105.net

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