“Fast & Furious 9 – The Fast Saga”, la recensione in anteprima

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

È uscito “Fast & Furious 9 – The Fast Saga“, il nono capitolo di un franchise sempre più in auge. L’opera, uscita negli Stati Uniti il 25 giugno (la data iniziale era prevista per il 19 aprile 2019) e che è uscito in Italia oggi, è stata distribuita in anteprima in alcune sale italiane dal 2 al 5 agosto. Il film è ambientato quattro anni dopo gli eventi di “Fast & Furious 8” (2017, di F. Gary Gray), che terminava con la fuga di Cipher (Charlize Theron) ad Atene e con Dominic (Vin Diesel) che presenta suo figlio alla famiglia chiamandolo Brian Toretto.

Il cast del film

Alla regia torna Justin Lin, lo stesso che aveva diretto il terzo, il quarto, il quinto e il sesto capitolo della saga. Il cast, invece, è composto da Vin Diesel, Michelle Rodriguez, Ludacris, Tyrese Gibson, John Cena, Charlize Theron, Jordana Brewster, Nathalie Emmanuel, Sung Kang, Michael Rooker, Lucas Black, Don Omar, Bow Wow, Jason Tobin, Cardi B, Jim Parrack e Helen Mirren. Inoltre, Finn Cole, J.D. Pardo e Ozuna interpreteranno Dominic Toretto, Jack Toretto e Rico Santos nei flashback.

Trama di “Fast & Furious 9 – The Fast Saga”

Dom Toretto conduce una vita tranquilla insieme a Letty (Michelle Rodriguez) e a suo figlio Brian, ma c’è un nuovo pericolo alle porte. La tranquillità agreste della famiglia, infatti, viene scossa da un messaggio di S.O.S inviato ai membri della famiglia da parte del Signor Nessuno (Kurt Russell). Quest’ultimo è stato attaccato mentre stava portando Cipher a bordo di un jet militare. Il committente di questa operazione è Jakob Toretto (John Cena), fratello smarrito di Dom e Mia (Jordana Brewster), che vuole recuperare una temibile tecnologia militare che può mettere in ginocchio le potenze mondiali. Tuttavia, il gruppo di Dom questa volta potrà contare sul ritorno di Han (Sung Kang), creduto morto da anni.

La vera forza della saga

La saga di “Fast & Furious” è una di quelle che pur cambiando la propria natura riesce sempre a divertire e a stare simpatica agli spettatori. Inizialmente, infatti, i film si basavano perlopiù sulle corse clandestine, dal quarto capitolo invece ha preso il via una vera e propria saga spy – action, dove le macchine fanno da contorno. Ma ciò non ha destabilizzato i feedback del pubblico perché la saga continua a divertire grazie alla spettacolarizzazione e ai personaggi. Il messaggio della famiglia che persiste in tutta la saga, infatti, funziona proprio perché oramai il gruppo è la nostra famiglia. Una famiglia che mostrando tutta la sua unità nei film, riesce a rendersi familiare agli occhi di tutti. Non serve spettacolarizzare una scena d’azione per divertire il pubblico, servono anche dei personaggi che oramai li conosciamo come le nostre tasche e che non vogliamo vederli mai andare via. Il fatto che il film abbia segnato il record del miglior incasso d’esordio per una pellicola hollywoodiana in Cina, nonché il miglior incasso d’esordio internazionale dopo l’inizio della pandemia, dimostra tutto l’affetto che prova il pubblico verso questa serie.

"Fast & Furious 9 - The Fast Saga" un frame del film  –  Photo Credits © madmass.it
“Fast & Furious 9 – The Fast Saga” un frame del film  –  Photo Credits © madmass.it

Dom e Jack: un bello scontro tra fratelli

La new entry per eccellenza, se escludiamo Han (Sung Kang) che segna un mero ritorno, è quello di Jack Toretto. Una mossa che fa centro vista la storia interessante e coinvolgente che circonda i due fratelli. A tal proposito, l’inserimento dei flashback (ottima prova di Finn Cole e J.D. Pardo) si rivela una mossa astuta visto che in questo modo riusciamo ad entrare in empatia con entrambi. Tra l’altro, John Cena ha fatto una buonissima performance, poiché riesce costantemente mostrare la sua anima tormentata anche quando le cose gli stanno andando per il meglio. È doveroso poi aggiungere che la regia di Justin Lin è buona, soprattutto nel gestire i due fratelli e nella spettacolarizzazione delle scene action, proprio come da prassi.

Un film privo di compattezza ma che possiede comunque una propria aura

Quello che funziona meno è una narrazione che non risulta compatta. La sensazione che si prova è di avere di fronte troppa carne al fuoco e dopo sentire che manca ancora qualcosa. Per di più, il ritorno di Han non convince a pieno perché rende la narrazione più meccanica. La scena post – credits, però, lascia presagire dei risvolti interessanti. Ad ogni modo, se pensavamo che con “Fast & Furious – Hobbs & Shaw” (di David Leitch, 2019) avremmo visto il film più irrealistico del franchise, con “Fast & Furious 9 – The Fast Saga” dobbiamo ricrederci.

Il nono episodio è il capitolo più iperbolico della serie e, lo stesso Roman (Tyrese Gibson), ha il presentimento che il gruppo sia immortale. Attraverso questa convinzione divertente, Justin Lin veicola la peculiarità che circonda i film action americani dove il protagonista non si fa neanche un graffio in una situazione di alta pericolosità (le cosiddette «americanate»). Insomma, Il nono capitolo non è tra i migliori della saga, ma è talmente iperbolico che riesce ad avere una propria aura all’interno del franchise. In conclusione, il film è talmente selvaggio e sfrontato che, nonostante suoi difetti, riesce a lasciare il segno. Il consiglio è di godersi a pieno lo show senza porsi troppe domande perché in quel caso è probabile storcere il naso.

Jacky Debach

Seguici su

Facebook, InstagramMetròLa Rivista Metropolitan Magazine