Fausto Bertinotti, la moglie Gabriella Fagno: “Mio marito non aveva neanche il cappotto quando è entrato in Parlamento”

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Di nickyabrami

Fausto Bertinotti è legato alla moglie Gabriella Fagno detta Lella: dalla loro unione nel 1970 è arrivato il figlio Duccio.

L’ex Presidente Della Camera Dei Deputati sarà tra gli ospiti di “Oggi è un altro giorno” in onda a partire dalle 14:05 su Raiuno. Milanese, classe 1940, dopo il diploma come perito elettronico nel 1964 sposa la giovanissima Gabriella Fagno: la cerimonia avviene in chiesa per volontà di sua madre, in quanto Fausto Bertinotti si è sempre dichiarato non credente. Nel 1970 nasce l’unico figlio della coppia, Duccio, nome che omaggia il partigiano Duccio Galimberti. In quel periodo Bertinotti era il segretario della Camera Del Lavoro di Novara, prende parte alle lotte operaie negli anni Ottanta. Come sindacalista, sosterrà la necessità di far valere il diritto di sciopero contro “le ingiustizie della classe padronale”. Entra nella segreteria nazionale CGIL quando nel 1985 si trasferisce a Roma. Abbandona il ruolo di sindacalista dedicandosi al mondo politico nel 1994 divenendo segretario del Partito Della Rifondazione Comunista, restando in carica fino al 2005.

Fausto Bertinotti, chi è la moglie

Fausto Bertinotti e la moglie Gabriella - Ph © Pizzi
Fausto Bertinotti e la moglie Gabriella – Ph © Pizzi

L’anno successivo è eletto Presidente Della Camera Dei Deputati, concludendo il suo incarico nel 2008. Per le elezioni politiche è scelto come capo della colazione della Sinistra l’Arcobaleno ma non riesce a raggiungere la percentuale di sbarramento. Da quel momento si ritira dalla vita politica. Nel corso degli anni romani, insieme alla moglie ha partecipato alle realtà mondane della capitale, dove la Fagno ha stretto amicizie con personaggi del mondo dello spettacolo, come Valeria Marini e Marina Ripa di Meana. La signora Bertinotti ha da sempre sostenuto il marito sin dai primi successi professionali come la stessa ha dichiarato, preferendo di rimanere nell’ombra del compagno di vita:

Perché non avevo alcun ruolo, politicamente parlando, ed era giusto che io restassi al mio posto. L’unica posizione che avevo era quella di supportare e sopportare mio marito...La politica, nonostante abbia perso il suo appeal, resta la mia più grande passione, ma non ho mai pensato di fare altro. Io sono stata una funzionaria pubblica e sono felicissima del mio passato lavorativo.

Fonte Gay.it

Sulla scelta del nomignolo Lella, ha raccontato un simpatico aneddoto:

Scelta terribile di mio marito. Per via della sua erre moscia, sono stata costretta a diventare da Gabriella, Lella. C’è ancora qualche parente che mi chiama con il nome di battesimo, ma son veramente pochi. 

Fonte Gay.it

Inoltre la moglie dell’ex politico ha ripercorso la leggenda metropolitana sui maglioncini di cashmere indossati dal marito:

Mio marito era un ex sindacalista e, ai tempi, non si poteva permettere il cashmere. Sono stati anni difficili, senza contributi, e l’unico stipendio certo, se vogliamo, era proprio il mio. Quando iniziò la sua ascesa in politica aveva un solo golfino rosso di cashmere, che gli acquistai io al mercato dell’usato in via Sannio a Roma. All’epoca, lo pagai venticinque mila lire. Questa cosa diventò una sorta di tormentone, evidentemente già ai tempi sembrava un lusso non permesso ad un uomo che parlava di comunismo, che al suo settantesimo compleanno tutti gli amici si son presentati con un maglioncino di cashmere. Non sa, ai tempi, le aziende di moda quanto erano dispiaciute di questo misunderstanding, ma quello che volevamo dire è che noi non potevamo permettercelo! Mio marito non aveva neanche il cappotto quando arrivò in Parlamento, fu proprio la casa di moda Rubinacci a regalarglielo. 

Fonte Gay.it

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