La Formula 1 dovrà ben presto rispondere agli avvocati di Felipe Massa, ex pilota di Ferrari che rivendica il titolo di campione del mondo del Mondiale 2008. Ma cosa accadde nella gara incriminato di Interlagos che consegnò l’alloro a Lewis Hamilton? Sembra, infatti, che fu intimato a Nelson Piquet Jr. (Renault) di schiantarsi volontariamente al muro per favorire la strategia di Fernando Alonso, ai tempi suo compagno di box. Ne fece le spese proprio il corridore della Rossa di Maranello che rimase impantanato nella fila creata dalla Safety Car e terminò fuori dalla zona punti consegnando il titolo proprio al britannico che ancora oggi corre per Mercedes. Tutta questa vicenda, ancora da appurare, è nota come Crashgate.

Felipe Massa, la lettera degli avvocati

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La lettera degli avvocati del sudamericano (studio londinese Enyo Law) ex Ferrari non lascia troppo campo libero alle interpretazioni. Nella missiva resa pubblica si legge che “il signor Massa è il legittimo Campione Piloti del 2008, e la F.1 e la FIA hanno deliberatamente ignorato la cattiva condotta che lo ha privato del titolo. vittima di una cospirazione commessa da individui ai più alti livelli della F.1, insieme alla FIA e al management della Formula Uno“.

Bernardo Viana, un altro dei legali di Felipe Massa, si è espresso nel merito chiamando in causa, anche, Lewis Hamilton dicendo che “come ha ammesso lo stesso Ecclestone, i risultati di Singapore dovrebbero essere annullati interamente. Formula 1 e FIA ci hanno promesso una risposta alla nostra lettera di precontenzioso entro la metà di ottobre. Lewis è un importate ambasciatore della Formula 1 e dell’integrità sportiva, oltre che un cittadino onorario del Brasile, molto amato dai brasiliani. Speriamo di avere il suo sostegno“.

Le dichiarazioni del pilota brasiliano

Ho una certezza: quel Titolo è mio ed è il 16° Titolo Piloti della Ferrari – ha dichiarato Felipe Massa, ex pilota della Rossa di Maranello che da anni si batte nella famosa contesa del Crashgate ai microfoni del TG1 -. Ho ingaggiato un team di legali molto forte. Lotteremo fino alla fine per ottenere giustizia in questo sport. Non capisco perché un caso di manipolazione non possa essere verificato nel modo giusto, anche se un anno, due anni o 15 anni dopo. In questo momento non ho ancora avuto il supporto della Ferrari, ma mi aspetto un aiuto da loro. Sono ottimista: lotterò per la giustizia fino alla fine“.

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