Benvenuti nell’universo narrativo di StoryLine. Il 20 gennaio di 102 anni fa nasceva Federico Fellini. Al grande regista italiano è dedicato il racconto di oggi. Per realizzarlo ci siamo ispirati ad alcuni aneddoti della sua infanzia e della sua vita.

Il piccolo Federico Fellini era difronte il manifesto di “Maciste all’inferno”. Ogni volta che andava vedere uno spettacolo era talmente assente e preso dall’evento che non si accorgeva di allontanarsi dal padre. Era come se andasse in un mondo tutto suo non accorgendosi della folla di gente che lo trascinava mentre si chiudeva nei suoi sogni. “Federico dove sei?”, continuava a chiamare papà Urbano preoccupato per l’ennesimo allontanarsi senza ragione del figlio. D’altronde già di recente il piccolo Federico aveva cercato di unirsi ad un circo.

Fellini e il circo

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Una scena di Maciste all’Inferno, il primo film visto da Fellini, fonte giovanni amedeo ferreri

Alcuni giorni prima il piccolo Federico Fellini era andato con papà Urbano al circo appena giunto in città. Guardò tutti con entusiasmo ed in particolare rimase rapito dalla buffonesca interpretazione del clown Pierino. “Voglio fare anche io lo spettacolo “, gli chiese il piccolo Federico al termine della sua esibizione dopo essere sgattaiolato nel retro del tendone. “Lo spettacolo è un immenso sogno della realtà che vorremmo vivere”, gli disse Pierino. “Voglio sognare anche io ed essere un clown”, disse Federico più tardi al padre. “No tu devi fare legge”, sentenziò papà Urbano.

Qualche giorno dopo Federico era scuola. Non era particolarmente attento alle lezioni ma disegnava clown. All’uscita invece di tornare a casa se ne andò al circo dove i circensi divertiti dalla sua proposta di unirsi a loro lo misero a dare acqua agli animali. Più tardi un amico di famiglia riconobbe Federico alla cassa sotto il travestimento da clown che si era messo dietro sua insistenza. La sera fu rimproverato dai genitori preoccupati per la sua sparizione. Federico per riprendersi dallo spavento si mise a disegnare una goffa e abbozzata caricatura del padre che lo sgridava. Ridendo l’aveva lasciata fuori camera del genitore.

Il cinematografo

Papà Urbano trovò il disegno del piccolo Federico e rise. “Sono davvero così ? Allora prova a disegnare quel grassone del salumiere”, disse al piccolo qualche minuto più tardi . Anche quest’altro disegno fece ridere papà Urbano che lo volle portare in camera sua. Federico lo seguì e notò una piccola locandina cinematografica sulla scrivania di suo padre. “Che cos’è il cinema?”, chiese poco dopo. “È una storia animata proiettata da un proiettore”, rispose papà Urbano.” Voglio vedere un film”, disse Federico. Cosi dopo la promessa solenne di non scappare per Federico si prospettò una bella serata al cinematografo.

Ecco come Federico si trovò di fronte al manifesto di “Maciste all’inferno”. Federico cercò per un attimo il padre poi notò il clown Pierino in borghese che lo salutava. “Sei venuto anche tu a vedere lo spettacolo della riproduzione della vita?”, gli chiese Pierino dopo essersi avvicinato. “Anche io voglio riprodurre una vita, voglio sognare, voglio fare il cinematografo”, disse Federico. “ Ma tu una pellicola la sai montare? “, chiese ancora Pierino. In quell’istante Federico venne richiamato dal padre che gli ricordò della sua promessa di non scappare. Salutò Pierino e sparì nella folla non curandosi delle domande del clown ma continuando a vivere il suo sogno di luci e ribalta.

Epilogo

Alcuni minuti dopo Federico era totalmente immerso nella visione del film. Non diceva nulla e niente lo smuoveva ma il suo sguardo restò acceso cercando di captare ogni frammento dello spettacolo davanti ai suoi occhi. Sorrise mentre reggeva la locandina del padre su cui scrisse “Asa nisi masa”.Cos’è questa scritta?”, gli chiese papà Urbano poco dopo. “È un gioco che voglio fare da grande”, rispose. “Tu da grande devi fare l’avvocato”. Su queste ultime parole di papà Urbano Federico era già lontano verso il manifesto del prossimo film da vedere, verso il prossimo cinema da sognare.

Stefano Delle Cave