Uno degli argomenti meno noti della visita del segretario di Stato americano Antony Blinken in Cina, ma non meno importante, è senza dubbio la crisi scatenata dal fentanyl. Un argomento delicato che era rimasto congelato dopo la chiusura di Pechino in seguito alla visita ai Taiwan di Nancy Pelosi e ora ritornato sulla scena. La Cina ora pare voler collaborare per fermare una delle maggiori cause di morte fra i giovani e non solo in America.

Fentanyl, le parole di Blinken

La crisi da fentanyl, fonte  banyantreatmentcenter.com
Fentanyl, fonte banyantreatmentcenter.com

Usa e Cina sono, come riportato da Open, “in trattativa per istituire un gruppo di lavoro allo scopo di bloccare il flusso di sostanze chimiche che contribuiscono ad alimentare questa crisi”. È quanto ha fatto sapere il segretario di Stato Usa Antony Blinken al termine di un’incontro con il presidente cinese Xi Jinping di ieri pomeriggio in cui si è parlato anche della crisi da fentanyl . Scrive infatti Bliken su twitter di aver avuto “oggi a Pechino una conversazione sincera, sostanziale e costruttiva con il presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping. Abbiamo discusso una serie di questioni importanti, inclusa la necessità di gestire la nostra relazione in modo responsabile”

Il fentanyl, in particolare, è un farmaco cinquanta volta più potente della morfina prescritto negli Usa come antidolorifico. In particolare, fanno sapere da i Centers for Disease Prevention and Control, lo si usa per “lenire il dolore acuto, come ad esempio quello procurato dal tumore allo stadio avanzato”. Questo farmaco però ha scatenato, partendo proprio da un eccesso di prescrizioni, una crisi grave tra giovani e giovanissimi in America provocando almeno la morte di 1500 persone a settimana per il suo consumo consapevole o inconsapevole. Questo per il circolare di dosi illegali di fentanyl che hanno un effetto 50 volte maggiore dei semplici stupefacenti e possono causare la morte senza un immediato intervento medico.

Un traffico illegale tra Cina e Messico

Per capire cosa centra la Cina nella crisi del fentanyl bisogna fare un passo indietro. Tutto il fentanyl che viene immesso sul mercato nero e illegale statunitense proviene principalmente dal vicino Messico e viene realizzato dai cartelli della droga che si sono riversati sul commercio di questa nuova e diffusa sostanza. Il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, secondo quando riportato da Starmag, avrebbe le prove che le sostanze chimiche utilizzate per fare il fentanyl in Messico proverrebbero dalla Cina come dimostrerebbe il sequestro di un carico cinese in un porto Messicano.

Ad essere convinte dell’esistenza di un traffico di sostanze illegali cinesi anche le autorità americane che non puntano il dito contro il governo cinese ma contro il mercato nero. Un traffico aiutato dal fatto che, dopo il blocco delle esportazioni cinesi di fentanyl in Usa, alcune aziende cinesi potrebbero aver venduto illegalmente i precursori chimici per produrre la sostanza ai cartelli messicani.

Stefano Delle Cave

Seguici su Google news