Ferrari, perché la seconda sosta di Carlos Sainz in Francia?

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Di Redazione Sport

Un secondo pit-stop obbligato. Fine, quindi, delle discussioni. Il Gran Premio di Francia ha avuto come uno dei protagonisti più positivi Carlos Sainz della Ferrari. Il pilota spagnolo, partito dal fondo della griglia di partenza a Le Castellet, ha lottato come un leone arrivando a ridosso delle prime posizione. Il secondo appuntamento ai box aveva fatto storcere il naso a diverse persone: Inaki Rueda, responsabile delle strategie del muretto Ferrari, ha spiegato che il box è stato costretto a prendere quella scelta per evitare di rischiare il cedimento delle coperture della vettura numero cinquantacinque.

Due soste per Carlos Sainz in Francia? La spiegazione di Inaki Rueda

Ecco le parole, riportate dal portale formulapassion.it, di Inaki Rueda, responsabile delle strategie del muretto Ferrari:

Il massimo stint con gomme medie era di 25 giri e a Carlos Sainz ne sarebbero serviti 35 per completare il Gran Premio. Ne mancavano dunque dieci. Per allungare così tanto lo stint Sainz avrebbe dovuto guidare con molta cura e perciò non avrebbe mai avuto il margine sufficiente sugli avversari, abbiamo preferito mettere al sicuro non solo la quinta posizione, ma anche il giro veloce montando un treno di gomme nuove. Il cedimento improvviso di una gomma nel tentativo di arrivare fino al traguardo sarebbe stato molto pericoloso e avrebbe sicuramente mandato Sainz contro le barriere. È stata sicuramente un fattore decisivo nell’indirizzare la strategia e nel cambiare il nostro approccio in quello stint perché Sainz non sarebbe mai riuscito a prendere cinque secondi di vantaggio su Perez e Russell. Sapevamo che nei primi venti giri Sainz avrebbe avuto un vantaggio contro gli avversari che avevano le gomme dure, ma poi nel finale sarebbe andato in difficoltà. Tenendo tutto ciò in considerazione abbiamo deciso di fermare Carlos. Con il giro veloce abbiamo guadagnato un punto in più“.

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