Festa di San Giovanni: il periodo che intercorre fra il 19 e il 25 giugno è considerato, da sempre, sacro. Nella cultura popolare è percepito come magico specialmente la notte del 24 giugno, data in cui si festeggia San Giovanni Battista. Di seguito, tradizioni, curiosità e mitologia legate alla ricorrenza e gli eventi storici del giorno.
Festa di San Giovanni, la notte più magica dell’anno
Il culto di San Giovanni è legato a superstizioni, esoterismo, cristianesimo e mitologia celtica. Il solstizio d’estate che ricade qualche giorno prima della festa, è considerato un periodo da dedicare alla divinazione: riti propiziatori e purificatori che, nel tempo, misero radici nella cultura popolare divenendo un vero e proprio culto. La festa di San Giovanni, è legata al massimo splendore della natura: giugno, infatti, è il mese della maturazione dell’anno; a questo proposito i latini dedicavano tale mese proprio a Giunone, consorte di Giove. Nella Roma antica la Mezza Estate si festeggiava proprio la notte di San Giovanni momento in cui si venerava la Dea Fortuna, simboleggiante il rinnovamento delle sorti. Tale celebrazione è legata a vari riti celtici, culto del fuoco, al potere purificatore della luce, alla rugiada e a delle erbe chiamate proprio erbe di San Giovanni. In Sogno di una Notte di Mezza Estate, Shakespeare celebra proprio i rituali e la notte di San Giovanni e dell’arrivo della stagione estiva:
“giorno di mezza estate realtà e sogno si confondono”.
Una data in cui può accadere di tutto: streghe, fate, folletti ed ogni essere che popola una realtà soprannaturale può manifestarsi in quanto, i confini dei mondi fra i reale ed il sovrannaturale si assottigliano; ma è anche la notte in cui il bene vince sul male ed ogni energia negativa svanisce.
Festa di San Giovanni, mitologia celtica
Secondo le antiche credenze la notte fra il 23 ed il 24 giugno, il sole si andava a congiungere con la luna; da questo sposalizio, si emanavano energie benefiche sulla terra. La mitologia celtica è alla base di questa credenza: i Celti nominavano Halban Hermin il rito in cui si prevedeva di fare grandi falò che duravano tutta la notte. Si credeva che, questi grandi falò, servissero a conservare la luce del solare. Il culto andava ad esaltare la forza dell’astro sulle tenebre. Pare che questo rituale annullasse le energie negative, allontanando la sfortuna. Non solo, si diceva fosse propizio per ogni campo dell’esistenza, soprattutto in ambito sentimentale. Sembra anche che tale data fosse denominata come la notte delle streghe.
Antiche tradizioni
La festa di San Giovanni, come sopracitato, è considerata esoterica anche grazie ai suoi noti falò, che illuminano quasi tutta l’Europa ed affondano le proprie radici in usanze pagane di un tempo. Una tradizione tramandata dai Fenici: quest’ultimi adoravano il dio Moloch, regnante sul Sole e sul Timore delle Tenebre. Nella cultura cristiana il fuoco è invece simbolo di fede e di eterno calore emanato dall’amore di Dio. I falò illuminavano la notte in attesa che il sole rischiarasse i cielo con i suoi primi raggi; la luce dei falò, allontanava gli spiriti maligni. Accanto allo scoppiettare del fuoco, canti, danze e rituali propiziatori in cui si auspicava di diffondere energie positive.
Gli antichi riti di San Giovanni, le usanze di un tempo
I riti propiziatori più noti vedono come soggetti da utilizzare, per lo più, l’acqua e le piante. L’obiettivo era indovinare qualcosa sul proprio futuro, specialmente se sentimentale o matrimoniale. Pare che le ragazze in età da marito, la sera della vigilia del 24 giugno, rompessero un uovo di gallina bianca e ne versassero l’albume in un bicchiere colmo d’acqua.
In seguito, lo adagiavano sul davanzale lasciandolo esposto tutta la notte alla rugiada di San Giovanni. Il mattino seguente, scrutando le forme dell’albume nell’acqua, si traevano auspici sul proprio futuro. Se nel liquido comparivano bollicine, entro poco tempo la ragazza avrebbe trovato un marito adatto a lei. Qualora non fosse cambiato nulla, si sarebbe aspettato il prossimo 24 giugno.
Le erbe di San Giovanni e la leggenda legata all’iperico
Durante la notte era anche uso comune preparare rituali con erbe raccolte precedentemente in giorni prestabiliti -spesso di notte – e dal presunto potere magico: artemisia, biancospino, corbezzolo, iperico, lavanda, menta e molte altre. L’iperico in particolare era proprio definita l‘erba di San Giovanni: questa pianta dalle corolle e le infiorescenze brillanti e gialle sembra fosse governata dal sole. Una leggenda antica, narrava che, qualora si fosse inciampati sulla radice di San Giovanni, si poteva magicamente venir trasportati nel regno delle fate.
Eventi storici del giorno
24 giugno 1497. Amerigo Vespucci giunge nel continente che prenderà il suo nome, l’America. Mentre, il 24 giugno 1859, il regno di Sardegna e la Francia sconfiggono l’Austria a Solferino e San Martino. Sei anni dopo sarà invece l’Austria a vincere a Custoza, dando inizio alla Terza Guerra d’Indipendenza italiana. E’ il 24 giugno 1910 quando, a Milano, nasce l’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, nota semplicemente come Alfa Romeo. Italia, 24 giugno 1944: il giorno dell’ Eccidio della Bettola in cui trentadue persone furono uccise per rappresaglia dai tedeschi. Tre anni dopo, il 24 giugno 1947, il pilota Kenneth Arnold volando nei cieli dello stato di Washington, nota nove oggetti luminosi: è il primo avvistamento ufo della storia.