Il Festival che non ci sarà avrà il suo non inizio il 32 dicembre 2020 dalle 00.00 alle 6.00. Questa è una favola post moderna, una grande festa senza attori ne pubblico. Spirito tragicomico e goliardico per porre attenzione sul precario equilibrio e destino del mondo dell’arte oggi. Teatri, cinema sala concerti, i musei sono fermi dal 25 ottobre ed in emergenza dallo scorso marzo. Per sensibilizzare la difficoltà che sta vivendo il mondo dell’arte e dello spettacolo, il magazine di eventi & lifestyle ZERO e l’agenzia digital marketing Hearts & science ha organizzato questa bizzarra kermesse.

Il Festival che non ci sarà è una metafora concettuale trattata con ironia per ricordare e sostenere tutte le manifestazioni culturali che nel 2020 il Covid 19 ha cancellato. E’ a tutti gli effetti un’iniziativa benefica sotto mentite spoglie.

Festival che non ci sarà - PhotoCredit: © zero.eu
Festival che non ci sarà – PhotoCredit: © zero.eu

L’ideatore del progetto

Il fondatore di Zero, primo freepress italiano, Andrea Amichetti è l’ideatore del Festival. La kermesse nasce dall’intenzione di dare uno spazio simbolico agli artisti, creare una bolla spazio temporale, un non evento che si proietti verso un futuro con cui dovremo fare i conti. Andrea Amichetti pone al centro del festival l’immaginazione e agli artisti partecipanti chiede di pensare a qualcosa che non c’è.

Gesti decisi e gentili per una grande festa che non c’è: una fake line up in collaborazione di tutte le manifestazioni artistiche e creative. Tanti gli artisti invitati tra cui MiaMi Milano Film Festival e Live Art Week. Il paradosso di assenza di eventi diventa un pretesto di una nuova coscienza collettiva dello stare insieme se pur distanti e virtuali. È una riflessione sull’importanza vitale della cultura.

"Festival che non ci sarà" Milano - PhotoCredit: © exibart.com
Festival che non ci sarà” Milano – PhotoCredit: © exibart.com

I biglietti per il “Festival che non ci sarà”

Ancora pochi giorni per acquistare i biglietti del Festival che non ci sarà il 32 dicembre 2020 dalle ore 00.00 alle 6.00. Ultimo giorno di un anno che per alcuni versi non è mai esistito o non vissuto a dovere ma che ricorderemo anche con un sorriso strappato. Il festival che non ci sarà per un pubblico che non ci sarà, si realizza proprio nel suo non verificarsi con i biglietti che saranno l’unico oggetto tangibile di questo evento, l’unica traccia fisica.

I biglietti chiamati d’artista saranno acquistabili su EventBrite al prezzo di 10euro e arriveranno a casa dei primi 500 acquirenti, riferimento a una ipotetica capienza fisica massima in una logica di sold-out sul piano platonico. I proventi saranno equamente distribuiti ai partecipanti della kermesse. Un modo di sensibilizzare l’urgenza di ritornare in presenza a eventi e festival artistici con l’augurio di una prossima normalità.

"Festival che non ci sarà" Milano - PhotoCredit: © exibart.com
“Festival che non ci sarà” Milano – PhotoCredit: © exibart.com

L’idea di Maurizio Cattelan

Maurizio Cattalan artista ironico e irriverente, geniale e profondo ha sempre giocato sul doppio senso e sull’ambiguità. In occasione della sua prima personale nel 1989 fece chiudere la galleria Bolognese che ospitava le sue opere, affiggendo un cartello “torno subito”.

Il festival che non c’è prende spunto da questa idea, dall’assenza che diventa più forte della presenza. Nel festival il pubblico che non c’è è l’originale assente. Infatti secondo i filosofi e gli strateghi del marketing il “nulla è sempre qualcosa” e per questo importante e fondamentale.

Chiara Sticca Candellone

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