Fight Club, censura revocata in Cina: ecco cosa ne pensa Chuck Palahniuk

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Di Redazione Metropolitan

 sulla piattaforma streaming cinese Tencent VideoFight Club, uno dei film cult di fine secolo, ha subito una pesante censura sul finale, sostituito con un cartello in cui la sorte del protagonista era cambiata in un fallimento del piano, l’arresto e la detenzione in una struttura di recupero psichiatrica. L’iconico e suggestivo finale in cui il protagonista (interpretato da Edward Norton) guarda insieme a Marla Singer (Helena Bonham Carter) la società moderna capitolare al piano anarchico del suo alter ego Tyler Durden (Brad Pitt), è scomparso.

Tutta la scena finale, esplosioni comprese, è difatti tagliata e sostituita da un cartello, che recita semplicemente:

“Grazie agli indizi lasciati da Tyler, la polizia è riuscita rapidamente a risalire al piano criminale completo e ha arrestato i criminali, prevenendo con successo che la bomba esplodesse.
In conseguenza dal processo, Tyler venne ricoverato in un ospedale psichiatrico per ricevere un trattamento. Fu dimesso nel 2012.”

Questa narrazione, naturalmente, sconfessa e ribalta completamente il finale e il senso dell’opera tutta, secondo un sistema di censura vecchio stampo volto a zittire ogni dissenso verso il governo e a mostrare come criminali e individui non conformi alla legge (per qualunque motivo, comprese le problematiche mentali) vengano riportate all’ordine, con le forze di polizia e governo sempre e comunque in grado di risolvere la situazione. Non è chiaro se si tratta di una censura operata solo su questa versione del film o anche in altre, precedenti, e sia salita alla ribalta solo ora che il film è disponibile in streaming su una grande piattaforma.

Al momento non si riesce a risalire agli autori della censura: non si capisce se sia stata imposta da un organo di governo o se sia stata autoimposta dal distributore per evitare problemi. Tutte le opere audiovisive, infatti, sono soggette a controllo preventivo nei temi: quelle autoctone sono pensate fin dall’inizio per aggirare questo ostacolo evitando di proporre temi, personaggi o battute “scomode” mentre i pochi film stranieri che trovano spazio nei cinema locali vengono sottoposti a controllo preventivo ed eventualmente “rimaneggiati” nel doppiaggio o epurati da alcune scene, elementi o riferimenti. Questi finali modificati con cartello, sono presenti anche in altri film: ad esempio, è presente in Lord of War, film del 2005 di Andrew Niccol, con Nicholas Cage.

Ebbene, dopo aver fatto il giro del mondo, la notizia ha avuto abbastanza ripercussioni per convincere Tencent a ripristinare il finale originale. Ma l’autore del romanzo, Chuck Palahniuk, ha qualcosa da dire in proposito:

“Sono alle prese con queste cose da venticinque anni”

“L’ironia sta nel fatto che la versione cinese, nel suo cambiamento, si allinea quasi esattamente con il finale del libro, al contrario del finale di Fincher, che era molto più spettacolare. Quindi, in un certo qual modo, i cinesi hanno riportato il film un po’ più vicino al libro

“Quel che trovo interessante è che i miei libri sono banditi pesantemente negli Stati Uniti. Le prigioni del Texas si rifiutano di averli nelle loro biblioteche. Un sacco di scuole pubbliche e la maggior parte di quelle private idem. Però è un problema solo nel momento in cui la Cina cambia il finale del film. Sono alle prese con la censura da molto tempo.
Molte delle versioni oltreoceano del romanzo sono modificate in modo che il romanzo finisca allo stesso modo del film. Quindi sono alle prese con queste cose da, tipo, venticinque anni.

Così si chiude la questione Palahniuk, che invita a guardare al di là della notizia del momento e all’interno delle censure che capitano anche in occidente, spesso e volentieri.

Claudia Di Giannantonio

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