Focus Tottenham: Spurs a un passo dalla storia

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Di Redazione Metropolitan

Mauricio Pochettino e il suo Tottenham si preparano alla finale di Champions League contro il Liverpool, in programma stasera a partire dalle ore 21.00 al Wanda Metropolitano di Madrid.

Il Tottenham di Pochettino è una delle grandi rivelazioni di questa Champions, dopo aver passato il girone per il rotto della cuffia, eliminando l’Inter a pochi minuti dal termine nella sfida del Camp Nou, gli Spurs hanno battuto facilmente il Borussia Dortmund e hanno fatto fuori Manchester City e Ajax con 2 storiche imprese, in particolar modo l’ultima sfida con i lancieri, con Lucas Moura che ha segnato a pochissimi secondi dal termine il gol qualificazione.

Il Tottenham ha ampiamente dimostrato di poter dire la propria in questa competizione. La classifica di Premier non può contare in questi casi, soprattutto se si tratta di una sfida a eliminazione diretta.

Gli Spurs sono arrivati al quarto posto, dietro City, Liverpool e Chelsea, eppure sono stati in grado di avere la meglio, a suon di gol, proprio del gruppo di Guardiola. Contro quello di Klopp dunque va da sé che non partiranno sconfitti.

Lucas Moura, autore della tripletta nella gara di ritorno che ha regalato agli Spurs il passaggio alla finale di Madrid , (PHOTO CREDITS: LAREPUBBLICA)

Il Tottenham è abituato a lottare, così come fatto nel girone, quando ha avuto la meglio sui nerazzurri, arrivando alle spalle del Barcellona nel girone. Ci sarà Kane, anche se non potrà essere al massimo della forma, i suoi compagni di squadra daranno di certo il massimo, ancora una volta, non volendosi fermare proprio a un passo dalla storia.

Il modello che gli Spurs portano avanti da diverse stagioni è fondato sulla costruzione di una rosa alla cui base c’è una prevalenza di calciatori inglesi. Nel club ne militano sette, incluse le stelle Dele Alli e Harry Kane.

Se la scelta di non fare mercato, per un anno intero, poteva sembrare un ostacolo alle strategie di programmazione del club, questa è anzi diventata un valore aggiunto.

Nella scorsa stagione la dirigenza del Tottenham ha infatti deciso di non investire nel mercato in entrata puntando a mantenere gli stessi giocatori in rosa e a completare la costruzione del nuovo stadio in breve tempo. Pochettino ha sempre ribadito quanto importante fosse il gruppo e la sua coesione, essendo già un squadra dalla qualità indiscutibile.

Oltre ai successi sul campo quindi va adesso aggiunto anche il fattore stadio. Costruito in appena tre anni e inaugurato il 3 aprile scorso, il Tottenham Hotspur stadium è un vero gioiello. Con una capienza di 62.000 posti a sedere e un impianto hi-tech di ultima generazione è da considerarsi a tutti gli effetti nell’Olimpo dei migliori stadi del mondo.

Il “nuovo” White Hart Lane si è dimostrato da subito una spinta in più per la squadra di Pochettino, che nelle prime tre partite casalinghe ha portato a casa tre vittorie e zero gol subiti.

Anche l’aspetto economico farà chiaramente la sua parte. I ricavi degli Spurs nel 2018 ammontavano a circa 400 milioni di sterline e con il nuovo stadio non potranno che aumentare nelle prossime stagioni.

LA SQUADRA

Una delle caratteristiche più importanti della formazione del Tottenham è la duttilità. Pochettino varia a a seconda dell’avversario e degli uomini a disposizione l’abito della formazione anche se, solitamente, il modulo di riferimento è il 4-2-3-1. 

Senza dubbio l’attacco rappresenta la forza degli Spurs. Tutto ruota intorno a Kane, attaccante in grado di segnare in qualsiasi modo. La punta inglese può contare sul sostegno dei tre trequartisti che agiscono alle sue spalle: Alli, Eriksen e Son.

Stagione memorabile per Son Heung-Min. Lo scorso anno il calciatore degli Spurs ha ottenuto l’esenzione dalla leva obbligatoria (per 22 mesi) grazie alla vittoria con la sua Corea del Sud nel torneo di calcio dei Giochi Asiatici. (PHOTO CREDITS: SPORTMEDIA.COM)

L’infortunio del bomber inglese potrebbe costringere Pochettino a spostare Lucas come falso nueve come nella cruciale sfida contro l’Ajax.

Il Tottenham si può definire una delle squadre più interessanti nel panorama calcistico internazionale.
Sotto la guida del tecnico argentino Pochettino gli Spurs hanno finora disputato quattro stagioni ad altissimo livello in patria, sfiorando il titolo inglese nelle ultime due edizioni della Premier League.

Quest’anno invece, complice anche una partenza sottotono, i nord londinesi sono finiti quarti e lontanissimi dalla capolista Manchester City, ma comunque qualificati per l’accesso diretto alla prossima Champions League, competizione nella quale già quest’anno hanno dimostrando di aver acquisito una mentalità europea per essere competitiva anche in ambito internazionale.

Gli Spurs giocano un calcio estremamente fluido e piacevole da vedere, ricco di combinazioni palla a terra nella trequarti avversaria (spesso innescati dalla verticalizzazione di un centrale o di un centrocampista) e di un ottimo sistema di pressing/contropressing.

Secondo Pochettino sono le caratteristiche dei giocatori a delineare il modulo tattico di riferimento e non viceversa. Generalmente il Tottenham utilizza due tipi di moduli: il 4-2-3-1 ed il 3-4-2-1 (o 3-5-1-1 a seconda della posizione di Christian Eriksen).

Con uno stile di gioco in cui i terzini forniscono ampiezza ed un centrocampista (spesso Eric Dier, un giocatore dotato di grande versatilità tattica) si abbassa tra i difensori per creare superiorità numerica, i due sistemi di gioco sono intercambiabili all’interno della stessa partita.

IL SISTEMA DIFENSIVO

Il Tottenham può difendere comodamente con una linea difensiva molto alta o con un baricentro molto basso: il principale obiettivo, però, è la compattezza (sia orizzontale che verticale).

Disposti principalmente secondo un 4-4-2, il pressing viene portato dagli attaccanti e gli esterni, con i centrocampisti che accorciano in zona palla, coprendo il corridoio interno tra il terzino ed il centrale sul lato palla.

Non sempre, però, le scalate difensive sono puntuali; quando queste falliscono, il Tottenham è piuttosto vulnerabile nella difesa della propria area di rigore, per non parlare delle situazioni di difesa individuale (soprattutto negli 1vs1).

IL SISTEMA OFFENSIVO

L’attacco del Tottenham è estremamente fluido ed offre diverse soluzioni offensive ai propri giocatori. Gli attaccanti sono molto bravi nella ricezione del pallone, accentrandosi tra le linee, o nel fraseggio in spazi stretti, concetto importante per le loro combinazioni palla a terra.

I movimenti di Harry Kane, centravanti estremamente mobile, permettono ai compagni di avere sempre spazio da attaccare in profondità grazie ai centrali avversari che vengono portati fuori posizione dalla punta inglese: il resto poi lo fanno la grande intelligenza tattica dei singoli e le ottime connessioni del reparto, che si muove sempre in maniera complementare.

Eriksen rimane comunque il punto focale della manovra offensiva del Tottenham, nonché il vero playmaker della squadra.

Il danese quando si abbassa nello spazio lascia davanti a sé un triangolo offensivo formato da Heung-Min Son, Dele Alli e Kane. Il sud-coreano si allarga sulla fascia per poi tagliare verso l’area di rigore con un movimento in profondità mentre Alli si posiziona tra le linee, agendo da numero 10, per poi attaccare l’area di rigore con i suoi inserimenti sempre tempestivi.

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Il Tottenham potrebbe ritrovare il suo bomber principe. Il centravanti finito ko nel derby d’andata dei quarti di finale di Champions contro il City sembra aver smaltito la lesione ai legamenti della caviglia che lo ha tenuto da allora fuori dai giochi. Le speranze di una sua presenza in campo nel match del Wanda Metropolitano sono buone (PHOTO CREDITS: INDIPENDENT.IE)

Per controbilanciare l’accentramento di Eriksen, il terzino sul suo lato si alza per fornire ampiezza. Di contro però si crea un buco pericoloso alle sue spalle. Pochettino dunque si affida alla velocità di Davinson Sánchez in campo aperto per gestire quella zona di campo nelle transizioni difensive.

Il colombiano è un centrale molto prestante dal punto di vista atletico ed ottimo nel tackle scivolato, anche se spesso irruento e quindi abbastanza prone a bucare l’intervento,in alternativa, è Dier che si allarga sul centrodestra per schermare quel settore di campo.

Come detto inizialmente, i terzini hanno un ruolo di grande importanza nel sistema di Pochettino, soprattutto nel 3-4-2-1, dove sono loro a dover fornire sempre ampiezza alla manovra (cosa che riesce molto bene a Danny Rose e Serge Aurier). Devono essere bravi a difendere in spazi stretti, potendo contare sul raddoppio di un compagno, ma anche a proporsi velocemente in avanti nelle transizioni.

Con loro a fornire l’ampiezza alla manovra, gli attaccanti possono muoversi più centralmente, creando una grande densità da sfruttare nei cross.

Il principale test per la difesa del Liverpool si chiama Harry Kane: l’attaccante inglese, uno dei migliori in Europa al momento, è veramente completo dal punto di vista tecnico e tattico, unendo abilità di raccordo e protezione del pallone spalle alla porta ad un’ottima precisione di tiro.

I messaggi che arrivano dall’attaccante inglese classe 93’ sono confortanti: il numero 10 del Tottenham sta tornando in forma e sarà presumibilmente a disposizione per la finale di Madrid. A pochi giorni dal match più importante della stagione, l’attaccante si è detto ottimista per il recupero dall’infortunio alla caviglia che lo ha tenuto fuori per quasi due mesi.

Il giocatore si è allenato insieme alla squadra dalla scorsa settimana e in questi ultimi giorni sta cercando di trovare la migliore forma possibile in vista della finale di sabato. Il centravanti inglese, autore di 24 gol in 39 gare stagionali, non gioca dal 9 aprile scorso, quando si fece male nei quarti di Champions contro il Manchester City. Toccherà dunque a Pochettino decidere se schierarlo.

PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA

Uno dei principali punti di forza del Tottenham sono le ripartenze, in transizione gli Spurs sono una delle squadre più pericolose al mondo grazie alla velocità e qualità tecnica dei suoi attaccanti.

Un altro aspetto in cui si destreggiano bene è il fraseggio sotto pressione, soprattutto da dietro: Jan Vertonghen, di scuola Ajax come i suoi compagni di reparto Alderweireld e Sánchez, eccelle nel gioco di posizione: ha un’ottima tecnica sul corto e nel lungo, è molto preciso nelle verticalizzazioni e sa condurre palla per creare superiorità a centrocampo.

Oltre ai già citati problemi difensivi, il Tottenham fatica a creare occasioni pericolose contro blocchi difensivi particolarmente bassi e compatti che negano spazio di ricezione tra le linee. In questo senso, Fernando Llorente e Lucas Moura rappresentano i “piani B” per un gioco più diretto. In generale, gli Spurs sono una squadra camaleontica, dotata di grande fisicità ed in grado di controllare le partite con la palla o lo spazio.

Dopo quattro anni, Fernando Llorente si ritrova nuovamente a un passo dalla finale di Champions League. Quella persa a Berlino nel 2015 contro il Barcellona, quando vestiva la maglia della Juventus, è una ferita ancora aperta e la voglia di rifarsi con il Tottenham è tanta (PHOTO CREDITS: SCMP.COM)

LA CONSACRAZIONE DI POCHETTINO

È il coronamento di un percorso la finale di Sabato per gli Spurs, quello del Tottenham ma anche quello di Pochettino, entrato così nel ristretto club dei migliori tecnici al mondo. Ma chi lo conosce sa che lì allenatore argentino, in realtà, in quella cerchia c’è già da qualche stagione.

Perché Pochettino, da quando si è seduto sulla panchina degli Spurs nel 2014, ha iniziato un processo che ha cambiato la mentalità del club, portandolo ai massimi livelli e a competere con le altre big del calcio inglese.

Il Tottenham ha registrato una crescita elevata del proprio fatturato, passando dai 209 milioni di sterline nel 2016 ai 380 dell’ultimo esercizio. In tutto questo c’è da aggiungere anche la spesa per il nuovo stadio, che è costato circa 800 milioni.

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L’allenatore argentino ha vissuto la semifinale di Amsterdam come un sogno. La mossa vincente di schierare Lucas, le lacrime dopo il terzo gol del Tottenham. Un allenatore folle, che si adatta perfettamente al suo maestro calcistico: il “Loco” Bielsa (PHOTO CREDITS: CALCIONAPOLI24.IT)

Numeri da capogiro. E non è finita qui, perché Pochettino ha anche saputo lanciare e valorizzare la maggior parte dei giocatori che gli sono passati tra le mani. Attualmente la rosa del Tottenham, è inferiore solo a CityLiverpool e Chelsea in Inghilterra.

Con il passare del tempo il tecnico argentino ha dimostrato anche di sapersi adattare in base alle caratteristiche dell’avversario, più volte ha schierato i suoi anche con un 3-4-3 e 3-4-1-2. Ha limato i difetti del suo Tottenham, migliorando anche la fase difensiva e la fase di contro-pressing. Questa flessibilità tattica gli è tornata utile in Champions League, modificando l’assetto di gioco anche a gara in corso e spostando l’ago della bilancia dalla propria parte.

Il Tottenham funziona bene perché è un collettivo e anche senza i suoi due uomini chiave (Kane e Alli) è riuscito a centrare la finale di Champions League grazie al lavoro ormai quinquennale dell’allenatore argentino.

Il 1 giugno sarà quindi Tottenham-Liverpool la finale di questa edizione di Champions League. In questa stagione la squadra di Pochettino ha ampiamente dimostrato di poter ribaltare qualsiasi genere di situazione sfavorevole quindi la squadra di Klopp dovrà prestare molta attenzione.

Nel futuro del tecnico argentino sembra esserci ancora il Tottenham, al di là di come finirà la notte di Madrid. La certezza è che in questi anni abbiamo assistito alla crescita di un tecnico che continuerà a rimanere uno dei protagonisti principali del calcio europeo per molto tempo ancora.