Fontinalia, la festa delle acque sorgive dedicate al Dio Fons

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Di Stella Grillo

Nel nuovo appuntamento della rubrica ClassicaMente, Fontinalia; le celebrazioni in onore di Fons, noto anche come Fontus, Dio delle sorgenti e delle fonti, figlio di Giano e della ninfa Giuturna.

Fontinalia, il Dio Fons e il culto delle acque sorgive

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La festa in onore del Dio Fons, detta Fontinalia, si celebrava il 13 ottobre. Nella religione romana Fons era la divinità patrocinante delle fonti e dell’acqua sorgiva, figlio di Giano e della ninfa Giuturna, nonché fratello di Tiberino, un antico dio italico di natura fluviale legato al fiume Tevere. L’acqua era un elemento importante per gli antichi romani che la celebravano non solo tramite le Fontinalia; esistevano, infatti, le Furrinalia culti dedicati alla Dea Furrina, divinità italica legata all’acqua e i Neptunalia, le celebrazioni in onore di Nettuno, dio delle acque. E ancora le Volturnalia, dedicate al Volturno, antico di fluviale di origine etrusca anch’esso legato al Tevere. Il luogo di culto di Fons era un altare situato presso la tomba di Numa Pompilio sul Gianicolo e, ancora, un santuario fuori dalla Porta Fontinale. Quest’ultimo fu eretto dal console Caio Papirio Masone nel 231 a.C.

Probabilmente, in origine, il culto celebrato nelle Fontinalia pare fosse deputato a una Dea-Ninfa protettrice dello sgorgare dell’acqua, delle fonti e delle sorgenti che, solo in un secondo momento, la mitologia romana mantenne mascolinizzandone la divinità. Durante la celebrazione delle Fontinalia si era soliti adornare le fonti; sorgenti, pozzi si ornavano con fiori, boccioli e ghirlande. Si offrivano, in seguito, vivande e leccornie in sacrificio al dio: vino, olio, focacce. La natura dei rituali poco cruenti e sanguinosi è un’ulteriore conferma del fatto che, probabilmente, l’origine del culto fosse deputato a una divinità femminile.

Come avveniva la celebrazione

La festa riguardante le Furrinalia iniziava presso la Porta Fontinalis delle Mura Serviane. Purtroppo, le notizie storiche sulla Porta Fontinalis non sono attendibili; si limitano a poche citazioni letterarie e altrettante esigue iscrizioni, per cui, non esistono indicazioni tangibili e realistiche che possano descrivere con certezza la sua reale posizione. Esiste un’unica traccia topografica che, per l’appunto, la situa nei pressi del Campidoglio, verso Campo Marzio; secondo altre interpretazioni, la porta era ubicata sul lato esattamente opposto dell’Altare della Patria, in corrispondenza dell’inizio di via dei Fori Imperiali.

I cerimoniali delle Fontinalia prevedevano una processione che, dal tempio ,si dirigeva presso la Porta Fortinalis; qui si appendevano ghirlande, fiori e rami mentre una statua di legno raffigurante il Dio Fons si recava per le vie della città. In seguito, era uso adornare fontane, fonti e sorgenti che la divinità incontrava nel suo cammino il tutto corredato da danze e musica. La gente, intanto, andava alla fonte del Dio Fons prelevando e attingendo l’acqua della sorgente che, in occasione della festa, era stata benedetta. In questo caso, si considerava l’acqua salutare e dai poteri curativi. Il gesto di gettare composizioni ornamentali di fiori e bocciali era invece compiuto in onore del Dio in modo da assicurasi e attrarre la buona sorte.

Stella Grillo

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