Forest Whitaker, una carriera camaleontica

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Di Redazione Metropolitan

Forest Whitaker debutta al cinema nel 1982 in Fuori di testa, opera prima di Amy Heckerling, accanto ad altri future celebrità come Sean Penn e Nicolas Cage. Da allora ha preso parte a oltre settanta film, diventando uno dei volti più riconoscibili del cinema contemporaneo. Nella sua carriera annovera collaborazioni con registi del calibro di Oliver Stone e Martin Scorsese, ma anche Jim Jarmusch e Abel Ferrara. È uno dei pochissimi attori afroamericani ad aver vinto l’Oscar al migliore attore, nel 2007, tra l’altro contro il Leonardo DiCaprio di Blood Diamond.

Forest Whitaker tra gli anni Ottanta e Novanta

La prima grande occasione per Whitaker arriva nel 1986, quando al suo terzo film viene diretto da Martin Scorsese in Il colore dei soldi, accanto a Paul Newman. Nello stesso anno recita in Platoon, il celebre film di Oliver Stone ispirato alla sua esperienza in Vietnam. Di tutt’altro spirito, ma identica ambientazione bellica è il film successivo, Good Morning, Vietnam (Barry Levinson, 1987). Whitaker interpreta Edward Garlick, accanto a un indimenticabile Robin Williams. Nel 1988 Clint Eastwood lo sceglie come protagonista per il suo Bird, nel ruolo del musicista Charlie Parker.

Forest Whitaker nel ruolo di Charlie Parker in Bird (Clint Eastwood, 1988) - Photo credit: web
Forest Whitaker nel ruolo di Charlie Parker in Bird (Clint Eastwood, 1988) – Photo credit: web

Negli anni Novanta Whitaker inizia a comparire maggiormente in ruoli comprimari. Lo si ricorda, per esempio, anche tra i protagonisti di La moglie del soldato (Neil Jordan, 1992) o Ghost Dog – Il codice del samurai (1999) di Jim Jarmusch. Sorprendentemente, in questo periodo, Whitaker condivide lo schermo anche con due grandi divi italiani, Marcello Mastroianni e Sophia Loren. Il film è Prêt-à-Porter di Robert Altman (1994), una commedia sul mondo della moda parigina.

Gli anni Duemila e l’Oscar

In linea con l’assassino (Joel Schumacher, 2002) e Panic Room (David Fincher, 2002) sono sicuramente i più noti titoli dei primi anni Duemila nella filmografia di Whitaker. Il grande salto in questo decennio, tuttavia, è naturalmente costituito da L’ultimo re di Scozia (Kevin MacDonald, 2006). L’interpretazione del sanguinario dittatore ugandese Idi Amin Dada vale a Whitaker l’Oscar al miglior attore. Nella storia del premio è il decimo attore afroamericano a vincere fra tutte le categorie attoriali, solo il quarto come protagonista maschile.

James McAvoy e Forest Whitaker in L'ultimo re di Scozia - Photo credit: web
James McAvoy e Forest Whitaker in L’ultimo re di Scozia – Photo credit: web

Dopo l’Oscar la carriera di Whitaker continua con un’altissima densità di film, anche due all’anno. Lo si ricorda in particolare per The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca (Lee Daniels, 2013). Il film è stato definito dalla critica “il Forrest Gump” afroamericano, perché ne ricalca la simile struttura cronologica. È infatti la storia di Eugene Allen, maggiordomo che servì per oltre trent’anni la Casa Bianca diventando testimone indiretto, fra le mura presidenziali, della storia statunitense.

Gli ultimi successi e l’attivismo politico

Nel 2016 Forest Whitaker interpreta il colonello Weber in Arrival di Denis Villeneuve. Nello stesso anno entra nell’universo di Star Wars nel ruolo di Saw Gerrera in Rogue One: A Star Wars Story (Gareth Edwards). Il 2018 segna il debutto nel Marvel Cinematic Universe nel ruolo di Zuri, mentore del principe T’Challa, in Black Panther. Regista del particolare cinecomic è Ryan Coogler, di cui Whitaker aveva già prodotto l’opera prima Prossima fermata Fruitvale Station (2013).

Forest Whitaker in Black Panther (Ryan Coogler) - Photo credit: web
Forest Whitaker in Black Panther (Ryan Coogler) – Photo credit: web

Come produttore, Whitaker ha sostenuto anche l’incredibile opera prima del rapper Boots Riley, Sorry to Bother You (2018). Questi tre film hanno in comune la volontà di affermare il talento e le storie afroamericane nel panorama statunitense e internazionale. Sono forme riconosciute di attivismo sociale e politico attraverso l’arte.

Nel frattempo, tuttavia, Whitaker non ha mai smesso i panni dell’attore. Dopo aver lavorato contemporaneamente anche in televisione ultimamente in Godfather of Harlem – lo rivedremo presto in sala. A fine 2020 sarà infatti uscirà Respect, il tanto atteso biopic su Aretha Franklin diretto da Liesl Tommy. Whitaker sarà C.L. Franklin, padre di una giovane Aretha, interpretata da Jennifer Hudson.

Forest Whitaker e Jennifer Hudson durante le riprese di Respect (2020) - photo credit: web
Forest Whitaker e Jennifer Hudson durante le riprese di Respect (2020) – photo credit: web

Articolo di Valeria Verbaro

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