Musica

Francesco Baccini risponde alle accuse di sessismo: “Non si censura l’ironia”

Il cantautore Francesco Baccini, durante una serata a Sondrio, ha introdotto il brano Le donne di Modena ironizzando: «questa canzone oggi sarebbe accusata di sessismo». Una ragazza dal pubblico lo contesta immediatamente.

La gag di Francesco Baccini

Francesco Baccini
Francesco Baccini su Twitter

Qualche giorno fa, il noto cantautore Francesco Baccini si trovava al teatro di Sondrio, in occasione di una premiazione internazionale dedicata alla poesia. Prima di esibirsi con il celebre brano del 1990, Le donne di Modena, l’artista ha fatto una battuta che ha fatto scattare la polemica: «Questa canzone oggi sarebbe accusata di sessismo». Al termine dell’esibizione, per cui ha ricevuto anche la targa alla carriera, insorge la voce di una ragazza dal pubblico che grida: «Sessista!». dando il via alla bufera social, come da copione. L’artista ha poi raccontato l’accaduto attraverso un tweet:

Prima di cantare Le donne di Modena faccio una battuta dicendo che oggi questa canzone sarebbe accusata di sessismo. Al termine dell’esibizione vengo chiamato sul palco per ricevere una targa alla carriera e in quel momento si sente una voce nel buio: “Sessista!”. Prendo la palla al balzo e invito la voce a salire sul palco: una ragazza sui vent’anni prende coraggio e mi raggiunge tipo automa. – continua Baccini- Tento di farle capire che è una canzone ironica in cui prendo proprio in giro il gallismo italico ma lei immobile come un robot continua a ripetere la stessa frase senza nemmeno fare il tentativo di capire. – Per poi concludere – Quando mi rendo conto che è impossibile alcun confronto verbale la saluto dicendo che mi piacerebbe portarla in tour con me e ripetere la scena ogni sera.

Colpa del politicamente corretto: «si va avanti in retromarcia»

«Le donne di Modena hanno le ossa grandi – Le donne di Modena hanno larghi i fianchi – Le donne di Modena accettano un invito – E non è il caso di essere il marito» è questa la strofa con cui si apre il brano del cantautore genovese, contestata dalla giovane ragazza. Baccini tira in causa anche il “politicamente corretto“, che condiziona e mette a rischio, a detta dell’artista, opere di ogni tipo e non solo:

«Questo è il frutto di quel maledetto politically correct che sta cancellando la libertà di parola e di pensiero, uccidendo qualsiasi possibilità di avere un senso critico e analizzare le parole e il contesto in cui vengono dette. Oggi più del 70% di canzoni, libri, film che hanno fatto la storia della nostra cultura non potrebbero più esistere».

Ma non finisce qui. Baccini, evidentemente risentito, prosegue la sua riflessione pubblicando un altro post. Il cantautore lancia una sferzante critica ai valori che la cultura moderna cerca di impartire alle nuove generazioni:

«In un Paese dove regnano l’ignoranza, l’ipocrisia, il neo benpensantismo, la mancanza di creatività e fantasia dalle nuove generazioni l’ironia sarà capita sempre meno. La satira invece è già un ricordo del secolo scorso. Si va avanti in retromarcia. La satira e l’ironia sono l’unità di misura per comprendere il livello di cultura, di libertà di espressione e di pensiero di un paese. Noi abbiamo fatto passi da gigante… all’indietro».

Rossella Di Gilio

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