Il sovrano Francesco II di Borbone

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Di Redazione Metropolitan

Ricordato come uno dei regni più potenti della storia, il Regno delle Due Sicilie venne governato dalla dinastia Borbone. Tra le ricchezze e un passato di sfarzi e conquiste, arriviamo al suo ultimo reggente: Francesco II di Borbone.

Salito al trono nel 1859, il suo regno fu minato da intrighi di corte, che vedevano coinvolta la sua matrigna. Ma Francesco nonostante le evidenze, non perseguì mai la donna perché rispettava il matrimonio che aveva fatto con il defunto padre. Nonostante il suo trono durò poco più di un anno, vennero emanate molte leggi che andavano a favore del popolo, specialmente in un momento di totale povertà e carestia che stava affrontando. Questo fece accrescere il benestare dei sudditi verso il loro re, la sua popolarità era ormai nota fino ai sobborghi del Regno.

stemma regno di Francesco II di Borbone-photo credits:fondazioneterradotranto.it
stemma del Regno di Francesco II di Borbone-photo credits:fondazioneterradotranto.it

Il trono di Francesco II di Borbone

Il sovrano, il cui nome di battesimo è Francesco d’Assisi, proprio come il santo omonimo, ha un animo fortemente cristiano e caritatevole. In un momento di forte carestia per il popolo, diede disposizione di comprare il grano all’estero e rivenderlo sottocosto ai poveri e ai mendicanti. Lodevole fu anche il suo impegno nell’ampliamento della ferrovia, che venne poi portata a termine dopo l‘Unità d’ Italia.

Nonostante l’animo colto e misericordioso ed una reggenza ben accolta e favorevole al popolo, il trono di Francesco II ha vita breve. Infatti l’Italia stava vivendo il fermento del sogno dell’ Unità. Impresa che vedeva schierati i Savoia e Garibaldi sullo stesso fronte. Così dallo sbarco dei Mille in Sicilia, l’armata continua ad avere successi e marcia fino a Napoli. I Borbone sono costretti alla fuga che li vedrà prima ospiti a Parigi e poi a Roma.

La caduta del Regno delle Due Sicilie

Una volta tornato in Italia, Francesco II, arroccato a Gaeta, pensa di poter riprendere ciò che gli spetta: il trono delle Due Sicilie. Ormai i suoi fedelissimi erano davvero in pochi, la maggior parte dei sudditi credeva nell’ideale garibaldino dell‘Italia Unita. Nonostante ciò, il suo piccolo esercito combatteva con orgoglio e senza arretrare, dimostrando così una forte capacità di resistenza. Ma questa caparbietà non bastò per vincere, così dopo giorni di estenuanti battaglie, Francesco II e i suoi seguaci furono costretti alla ritirata. L’ex sovrano vede sfumare i sogni di gloria e con questi il suo regno e le sue ricchezze. Sconfitto, si rifugia nei territori di dominio austriaco nel Nord Italia, dove morirà il 27 dicembre del 1894.

tributo alla memoria di Francesco II di Borbone- photo credits:giornaletrentino.it
Tributo alla memoria di Francesco II di Borbone-photo credits:giornaletrentino.it

Lo sapevi che…

Il soprannome dispregiativo che venne attribuito a Francesco II di Borbone, fu “Franceschiello“, per indicare ancora oggi, un governatore incapace. Inoltre, solo pochi giorni fa, il 16 dicembre 2020, il Cardinale Crescenzio Sepe, ha aperto la causa di canonizzazione del sovrano. Aver ricevuto un’educazione fortemente cristiana, si rifletterà come modus vivendi in tutta la sua vita e nelle innumerevoli opere pie, che compierà durante il suo breve regno. Per questo oggi viene riconosciuto dalla chiesa come Servo di Dio. Fin dalla sua ascesa al trono, era nota la sua devozione cristiana, infatti in molti dichiareranno:”Credeva solo al Bene quando Dio lo chiamò sul trono“.

a cura di Chiara Bonacquisti

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