La formula del franchising è una delle più utilizzate nel settore della ristorazione, probabilmente perché si tratta di una mossa davvero vincente e che permette di crescere facilmente. Poter contare su un Brand forte per il proprio ristorante, bar, friggitoria o fast food offre la possibilità di immettersi sul mercato con un prodotto già conosciuto dai clienti e amato. Sarà l’insegna stessa il magnete che attrarrà i clienti, nonché la leva che permetterà di ottenere una buona redditività.

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Il mercato della ristorazione sta cambiando e si dirama in tantissime categorie per soddisfare tutte le esigenze dei clienti. I modelli di business tra cui scegliere sono davvero tantissimi e spaziano dal ristorante gourmet a quello vegano, dal ristorante fast food a quello che propone solo prodotti locali, il ristorante per celiaci o quello che propone solo proposte di carne. Diverse proposte per soddisfare le diverse tendenze nutrizionali, anche grazie alle nuove diete che vengono proposte ogni giorno.

Ciò che rende il franchising una ricetta speciale per la crescita dell’attività è il fatto di poter utilizzare il marchio, l’insegna, l’arredo, le divise e persino le ricette del brand.

Il settore del food è un settore che non conosce crisi, e che nei momenti difficili si trasforma piuttosto di rimanere statico. Lo ha dimostrato negli anni del Covid, quando le varie attività nel settore food furono costrette a chiudere ma si trasformarono offrendo servizi di delivery per portare le loro ricette direttamente nelle case dei loro clienti. Negli anni il comparto ha continuato a crescere, e nell’ultimo anno ha registrato un fatturato di 8,2 miliardi di euro e una crescita di ben l’11%.

Chiaramente avere alle spalle un’azienda solida che condivide con te momenti di crisi e rischi aziendali è un vantaggio incredibile, ed è proprio per questo che le attività di ristorazione e fast food in franchising in Italia rappresentano ben il 10% del settore.

Come aprire un ristorante o una fast food in franchising

Per aprire un ristorante in franchising è necessario seguire un iter burocratico che non differisce molto da quello per l’apertura di una normale attività.

Innanzitutto è bene chiarire cos’è il franchising: si tratta di un contratto che porta vantaggi ad entrambe le parti in cui il franchisee otterrà il vantaggio di poter sfruttare il Know how dell’azienda, il marchio, gli arredi, le ricette e tutto ciò che caratterizza quel brand e gli permette di essere amato dai suoi clienti, e il franchisor ottiene la possibilità di far crescere la sua attività diffondendo il suo marchio sul territorio.

Chiaramente all’interno di questo contratto ci saranno anche degli accordi che permetteranno ad entrambe le parti di ottenere il giusto guadagno.

Il franchisee dovrà pagare una quota di ingresso che varierà in base all’attività in questione, ovvero sarà più alta per quei marchi più famosi, e più abbordabile per quelle aziende che sono avviate da poco. Puoi scegliere l’attività più giusta per te in questa guida https://www.lavoroefranchising.com/franchising-patatine-e-friggitoria/.

Dopo aver stabilito tutti i termini del contratto comincia l’iter burocratico per l’apertura della nuova attività. Innanzitutto bisogna stabilire che tipo di società sarà: SNC, SRL, ditta individuale o comunque qualsiasi regime fiscale che meglio descriverà l’attività. Quindi bisognerà procedere con la registrazione nella camera Commercio e l’apertura della Partita Iva con il codice Ateco più adatto in base alla tipologia del ristorante. Chiaramente bisognerà stabilire se si tratta di un ristorante di lusso, una trattoria, fast food, friggitoria o altro.

Per quanto riguarda il mondo della ristorazione, rispetto ad altri settori, vi sono degli ulteriori obblighi, ovvero conseguire un attestato HCCP, un corso SAB, l’ottenimento dell’autorizzazione a servire bevande alcoliche, la scelta di un locale adatto in grado di ospitare l’attività e che comprenda anche una cucina con canna fumaria, e di conseguenza far superare al locale l’ispezione antincendio.

All’ispezione per la sicurezza dagli incendi seguirà l’ispezione dell’ASL, che valuterà che il locale rispetti determinati requisiti e in regola con le normative vigenti.

Sebbene l’insegna viene fornita dal franchisor, sarà comunque necessario fare richiesta di autorizzazione al comune per l’esibizione della stessa.

Il titolare dell’attività, inoltre, dovrà fare la segnalazione di inizio attività.

Se il locale sarà dotato di un Dehor, sarà necessario richiedere l’autorizzazione anche per questo.

Infine è necessario provvedere agli obblighi INPS, INAIL e richiedere un’assicurazione adatta al proprio tipo di attività.

Infine, dopo aver assunto il personale necessario, potrai inaugurare il tuo locale.

Franchising nel settore food: l’investimento iniziale

Aprire un ristorante, una friggitoria o un locale in franchising comporta un investimento iniziale, che comunque col tempo sarà ampiamente ripagato.

Il costo maggiore è rappresentato dalla quota di ingresso in azienda, che può essere più o meno alto in base al prestigio già ottenuto dal franchisor. Solitamente si parte da una decina di migliaia di euro fino ad arrivare anche ad un milione per i colossi del mercato.

Alcuni franchisor potrebbero anche richiedere delle royalty per i primi mesi di azienda o per tutto il periodo di apertura. La durata del pagamento delle royalty varierà in base agli accordi iniziali e ai benefici ottenuti dal franchisee.

A questi costi si aggiungono quelli che caratterizzano qualsiasi attività: le spese burocratiche, spese assicurative e del personale, le spese per gli arredi e per l’affitto del locale, oltre che per l’adempimento dei vari obblighi relativi all’attività della ristorazione, cioè i corsi SAB e HCCP, e la licenza per gli alcolici.

Per quanto riguarda il locale i costi varieranno in base alla sua posizione geografica, e se questo verrà acquistato o affittato.

Perché scegliere il franchising

Scegliendo il franchising il franchisee ottiene non solo il permesso di poter utilizzare il marchio, ma tutto il Know how dell’attività. Ciò significa la gestione del cliente, ricette speciali e in alcuni casi persino l’arredo del locale.

Non solo, otterrà accordi vantaggiosi con i fornitori, contatti per effettuare i corsi obbligatori, formazione specifica sulla gestione dell’attività e del cliente, supporto continuo in special modo nelle prime fasi dell’attività, pubblicità gratuita al proprio locale, manuali operativi e supporto nella selezione del locale.

Tutte queste cose dovrebbero essere affrontate in solitudine da chi non si affida al franchising, rischiando di non poter dedicare le giuste energie ai primi passi da fare per l’apertura del proprio ristorante.

Con il franchising, invece, sarà possibile guadagnare fin da subito, non solo pareggiando i conti per quanto speso nella quota di ingresso, ma anche ottenendo un buon fatturato fin dai primi mesi di attività.

Un’attività ben avviata, infatti, può fruttare dai 5 ai 10 mila euro al mese, e le cifre raddoppiano o triplicano nel caso di parli di ristorazione gourmet o di lusso.

Se il ristorante è un investimento che potrebbe permettere di raggiungere facilmente il successo, il franchising è quella leva che rende le cose un po’ più semplici e sicure, riducendo di conseguenza tutti quei rischi che potrebbero far fallire l’attività.