E’ cominciato tutto nello Stadio Luzhniki di Mosca, riversandosi nelle strade della capitale russa per poi fare un salto sugli Champs-Elysees di Parigi, illuminando l’Arco di Trionfo e terminare al cospetto della Tour Eiffel: è proprio la febbre contagiosa da campioni del mondo che si è insidiata in tutti i sostenitori della Francia. A distanza di un giorno dalla vittoria contro la Croazia per un netto 4-2 e gli 8 kg d’oro innalzati da Lloris durante i festeggiamenti ufficiali, analizziamo passato, presente e futuro della Nazionale di Didier Deschamps.
PASSATO
Se non ci si vuole soffermare troppo su cose “datate” come il gioco stupendo firmato Platini negli anni 80′, la Coppa del Mondo del 1998 e quella sfiorata con dita da Zinedine Zidane nel 2006 contro l’Italia delle Meraviglie, ci troviamo costretti ad analizzare la delusione più cocente dei francesi in questi ultimi due anni. Gli Europei di Francia 2016 infatti non sono andati proprio come da aspettative, o almeno non proprio come i padroni de la maison avrebbero voluto.
Giunti allo Stade de France di Parigi il 10 Luglio 2016 i galletti dovettero affrontare l’ultimo grande scoglio che li separava solamente di pochi passi dalla conquista del trofeo: il Portogallo. I bookies davano per sfavoriti gli ospiti, nonostante un Cristiano Ronaldo eccezionale, una difesa difficilmente penetrabile ed un centrocampo che mutava in diga nei momenti più pericolosi e in ariete da sfondamento nei restanti.
L’errore più grande degli scommettitori è stato quello di aver dato per scontato il successo finale dei transalpini, sicuramente alcuni dei più muscolosi ed efficaci in mezzo al campo in quella edizione degli Europei, capaci di saper portare a casa anche le vittorie più sporche con risultati stretti ma essenziali per proseguire il proprio cammino, ma non del tutto perfetti.
FRANCIA (4-2-3-1): Lloris; Evra, Umtiti, Koscielny, Sagna; Matuidi, Pogba; Sissoko, Griezmann, Payet; Giroud.
Ritrovarsi una rosa con Griezmann, Pogba, Lloris e Payet non può certo essere una scusante per quella Francia sbruffona che si è concessa addirittura l’acquisto anticipato del pullman per la celebrazione della vittoria finale agli Europei 2016. Fatto sta che non si è rivelata una mossa intelligente da parte dei bleus, perché rimasti a mani vuote a causa del goal beffardo di Eder ai supplementari, preceduti da 90′ energici e tesissimi a porte inviolate. Ma l’eccessiva consapevolezza e la poca umiltà dei francesi nei confronti del Portogallo di CR7 e compagni sono costate carissime, così tanto che la Coppa degli Europei è finita tra le mani dei portoghesi.
PRESENTE
Ma cosa è realmente cambiato rispetto alla formazione del 2016 in questi Mondiali di Russia 2018? Il Ct è sempre lo stesso, molti volti della rosa già noti, ma dopo qualche prova effettuata e un paio di dubbi amletici spezzati da Deschamps la formazione è rimasta sempre questa.
FRANCIA (4-2-3-1): Lloris; Pavard, Varane, Umtiti, Hernandez; Pogba, Kanté; Mbappé, Matuidi, Griezmann; Giroud.
Di sicuro questi 11 giocatori non avrebbero mai potuto affrontare tutte le partite e per ovvio di cose il Ct ex Juventus è stato costretto ad effettuare 1-2 cambi per far rifiatare i più bisognosi. Quel che salta subito all’occhio è lo stravolgimento radicale sulle fasce, con l’inserimento dei giovani Pavard e Hernandez in sfavore di Patrice Evra e Sagna, ma anche il cambio Koscielny-Varane testimonia una politica pro giovani alla ricerca di nuova linfa vitale. Come non notare la mancanza della piovra tuttocampista N’Golo Kanté nel 2016! Non si tratta solo di fiducia data ai giovani, ma anche unione di intenti e sfruttamento di quella parte di Francia multietnica. Dopo aver vinto la Premier League sotto la guida di Antonio Conte, il centrocampista del Chelsea infatti ha visto aprirsi milioni di porte, tra cui il posto da titolare inamovibile in Nazionale. A parte questo, non si può certo estromettere una delle stelle nascenti più preziosa di questa competizione internazionale: Mbappé. Reputato da molti come il nuovo “Ronaldo”, con i suoi strappi in accelerazione a campo aperto o su inserimento, gli basta un attimo per creare panico e caos nella retroguardia avversaria, ma cosa più importante: il giocatore compierà 20 anni a Dicembre. Per concludere, le uniche certezze rimaste in formazione sono le Petit Diable, Paul Pogba, Lloris, Matuidi e Giroud (nonostante il personale tabellino bianco in questa edizione di Mondiali).
Insomma, arrivare alla formula perfetta non è stata cosa da poco e le scelte di Deschamps quest’anno si sono rivelate così decisive da essere riuscito a selezionare giocatori differenti, rischiando ma dando fiducia ai giovanissimi, basandosi comunque su alcune colonne portanti degli Europei e voilà. Les jeux son faits.
FUTURO
E ora? Dopo aver innalzato la Coppa del Mondo, superando non solo la Croazia tutto cuore e qualità, ma anche la pioggia torrenziale di Mosca coi pazzi festeggiamenti, cosa succederà?
Non possiamo fare a meno di pensare ad un futuro roseo per i transalpini e col passare del tempo molti giovani diventeranno delle vere e proprie certezze, se non dei top player, come Mbappé, militante già nel Psg e titolare imprescindibile per i parigini, così come Pavard, laterale difensivo esploso a tal punto da ricevere la chiamata prestigiosa del Bayern Monaco, o lo stesso Varane, presente e futuro della difesa del Real Madrid.
Ma bisogna considerare anche un’altra prospettiva: visto il fallimento epocale dei campioni del Mondo nelle edizioni successive, che possa capitare anche alla Francia di Deschamps? Non dimentichiamoci… 2006: Italia Campione del Mondo, 2010: Italia esce ai gironi. 2010: Spagna Campione del Mondo, 2014: Spagna fuori ai gironi. 2014: Germania Campione del Mondo, 2018: Germania fuori ai gironi. 2018: Francia campione del Mondo, 2022: segue la maledizione del 2002 o la storia cambierà?
Yvonne Alessandro