La Chiesa di Francia è nuovamente al centro degli scandali per abusi sessuali nei confronti di minori. Protagonisti dell’inchiesta 11 vescovi o ex vescovi, tra cui Jean-Pierre Ricard, vescovo emerito di Bordeaux. La Chiesa deve ancora riprendersi dal rapporto di un anno fa che segnalava 330.000 vittime di abusi minorili in settant’anni. Si trattava di un rapporto indipendente e dopo due anni e mezzo di ricerche ha visto sotto accusa non soltanto la Chiesa, ma anche tutte le attività legate a essa. Nel rapporto vi sono scuole cattoliche, catechismo e oratori, scout e movimenti cattolici giovanili.
L’annuncio dell’ennesimo caso di pedofilia all’interno dell’istituzioni religiose è avvenuto durante la conferenza a Lourdes. Le indagini sono in corso e i nomi rimangono nascosti, tranne quello del cardinale Jean-Pierre Ricard. Il porporato ha ammesso la sua condotta riprovevole nei confronti di una ragazza di 14 anni. Il fatto è avvenuto 35 anni fa, quando Ricard era ancora solo un parroco.
In seguito alle numerose denunce emerse nel corso degli ultimi anni il cardinale ha deciso di non voler nascondere la propria storia e di mettersi a disposizione della giustizia, ha detto. Ha aggiunto di volersi prendere del tempo, ritirarsi e pregare e si è scusato con coloro che ha ferito.
Francia sconvolta dall’ennesima accusa di abusi su minori: la confessione del cardinale Jean-Pierre Ricard
Durante la plenaria dei vescovi a Lourdes, il presidente della Conferenza episcopale Éric de Moulins-Beaufort a parlato della lettera di autodenuncia del cardinale Jean-Pierre Ricard. Il contenuto della breve confessione faceva riferimento a dei fatti accaduti 35 anni prima, “quando ero parroco, mi sono comportato in modo riprovevole con una ragazza di 14 anni”, ha confessato.
Si legge:
Il mio comportamento ha necessariamente causato gravi e durature conseguenze in questa persona. Gliel’ho spiegato e le ho chiesto perdono, rinnovo qui la mia richiesta di perdono così come a tutta la sua famiglia.
Nella conferenza stampa avvenuta lunedì a Lourdes monsignor Moulins-Beaufort ha evocato altri sei casi di vescovi sotto inchiesta, più due ex vescovi denunciati da un loro collega.
La risposta di Papa Francesco al nuovo scandalo in Francia
Papa Francesco è stato chiamato a intervenire con un commento su quanto accaduto in Francia. Nei giorni precedenti i giornalisti presenti sull’aereo di ritorno dal Barhein gli avevano chiesto di chiarire proprio sul tema degli abusi. Papa Francesco ha parlato di lavoro impegnativo sia sui nuovi casi, sia sui casi vecchi e mal giudicati. “Facciamo quello che possiamo, siamo tutti peccatori, e la prima cosa che dobbiamo sentire è la vergogna, la profonda vergogna di questo punto credo che la vergogna è una grazia”, aveva commentato.
Dopo i fatti di Lourdes proprio Bergoglio ha inviato una lettera in cui chiedeva di rimanere con gli occhi fissi sulla croce di Cristo e di non scoraggiarsi di fronte alle nuove prove. Inoltre invitava a garantire assoluta vicinanza alle vittime di abusi e a tutti coloro che sono arrabbiati per questi scandali.
Il Vaticano ha recentemente rilasciato un vademecum per il trattamento dei casi di abusi sessuali su minori commessi da chierici. Nel testo sono presentati e spiegati termini come il concetto di “minore”, la differenza tra “pedofilia” ed “efebofilia” e si specifica anche che la maturità sessuale non influisce sulla definizione canonica del delitto commesso.
La responsabilità della Chiesa nei casi di abusi
La Chiesa cattolica è stata più volte all’interno del ciclone per via di scandali su abusi sessuali e sul possesso di materiale pedopornografico da parte di vescovi, religiosi e catechisti. Nel corso degli ultimi 20 anni sono stati resi noti diversi casi sparsi in tutto il mondo, dal Canada ai Paesi Bassi, dall’Australia all’Italia. Solo lo scorso anno è stato reso noto un rapporto che metteva nero su bianco oltre 330.000 vittime di abusi in 70 anni. I casi sono avvenuti all’interno del sistema ecclesiastico, dalle scuole, al catechismo, dalle chiese agli scout e nei gruppi giovanili. Il rapporto non fotografa però il numero esatto delle vittime, perché non tutti i casi di abusi sono emersi o sono stati raccontati e provati.
Ancora oggi, in seguito a un numero impressionante di denunce e scandali, continua a emergere una critica fondamentale alla Chiesa e alla gestione dei criminali. Infatti in caso di abuso i preti invece di essere rimossi vengono spesso trasferiti. Esiste la tendenza a nascondere sotto il tappeto i fatti, più che a renderli pubblici e rigettarli con forza. Solo nel dicembre 2019 Papa Francesco ha abolito il “segreto pontificio” sui casi di abusi sessuali e ha disposto un aumento dell’età minima per il reato di pedopornografia, che ora sussistesse fino al compimento dei 18 anni.
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Articolo di Giorgia Bonamoneta.