Freak Antoni, il simbolo del movimento alternativo bolognese

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Di Alessandro Carugini

C’è un Freak che ha lasciato il segno nella storia della musica italiana. Il suo nome era Freak Antoni, ed è stato forse il più mirabile punk della nostra canzone. Creatore del rock demenziale è stato uno degli artisti a tutto tondo di maggior impatto della controcultura degli anni Settanta ed Ottanta. Fondatore e leader degli Skiantos è considerato il padre del rock demenziale. Freak Antoni ha trasformato il linguaggio dei giovani del suo tempo nella poesia beffarda e aggressiva che l’ha caratterizzato.

Freak Antoni e gli Skiantos

Gli Skiantos si formano nel 1975 a Bologna, sono studenti del DAMS e iniziano a suonare nella cantina di Roberto Antoni, che solo in seguito sarà conosciuto come Freak Antoni. Nel 1977 pubblicano il loro primo lavoro dal titolo “Inascoltable” uscito solo su musicassetta. Nel 1978 realizzano per la Cramps Records il loro secondo LP dal titolo “MONO tono”, un disco punk con cui si affermano grazie all’anticonformismo di rottura sociale tipico del Movimento del ’77. Il gruppo stesso diventa uno dei portavoce degli indiani metropolitani, l’ala creativa e artistica del movimento punk che introduce un nuovo approccio alla politica basato sul sarcasmo e la satira. Gli Skiantos verranno definiti i primi punk italiani e i fondatori del rock demenziale, basato su testi ironici e banali dai quali emerge spesso una satira intelligente, graffiante e surreale.

I loro concerti sono caratterizzati da continue provocazioni come il lancio di ortaggi contro il pubblico. L’apice viene raggiunto il 2 aprile del 1979 al Bologna Rock, quando portano in scena una cucina, un tavolo, un televisore e un frigo. Fin qui sembrava tutto normale, ma poi si cucinano e mangiano spaghetti senza suonare nulla. Il pubblico inizia a rumoreggiare e fischiare. Le proteste si fanno sempre più pesanti. Antoni prende il microfono e risponde così: “Non capite un cazzo: questa è avanguardia, pubblico di merda“. Il pubblico non apprezzò quelle parole. Qualche anno dopo Antoni, a tale proposito, ha commentato: “La nostra provocazione aveva toccato, a seconda dei punti di vista, il fondo e l’apice nello stesso momento“. Freak Antoni è uno degli autori più stimolanti nell’ambito del movimento artistico-culturale e nel 1979 gli Skiantos pubblicano l’apprezzato Kinotto, considerato un disco new wave.

Solo Freak

Nel 1980 presentano il brano Fagioli, al Festival di Sanremo. Questa scelta porterà alla fuoriuscita del cantante dal gruppo. Quello stesso anno gli Skiantos pubblicano il loro primo disco senza Freak Antoni, che inizia a dedicarsi ad altri progetti e a esprimere il suo lato più squisitamente satirico e letterario. Torna a esibirsi con alcuni membri degli Skiantos nel 1984. Il gruppo si riformerà con nuovi musicisti ufficialmente nel 1987 e Antoni continuerà per molti anni ad esserne il frontman.

Il 12 aprile 2012, dopo 35 anni, Freak Antoni lascia il gruppo per la carriera da solista. Porta avanti il progetto Freak Antoni Band, a cui si uniscono Mattia Corso e Lele Carboni ai cori e Alberto Pavesi alla batteria. Il gruppo farà una serie di concerti in centro-nord Italia tra il 2011 e il 2013. Nel 2012 collabora con J-Ax in una riedizione del proprio brano “I gelati sono buoni” contenuto nell’album del cantautore milanese Meglio Live. Nel 2013 Freak si esibirà tra le tavole di Andrea Pazienza alla mostra “Paz Art“.

Sempre nel 2013 viene presentato al Biografilm Festival di Bologna, Biografreak, documentario del regista Emanuele Angiuli che racconta la vita e la storia di Roberto “Freak” Antoni. In questo lungometraggio vengono analizzate le innumerevoli personalità del fondatore-cantante-autore degli Skiantos e del rock demenziale: dal bambino “ragazzo da cortile”, all’adolescente irrequieto innamorato della musica e dei Beatles, al giovane poeta sperimentale e ribelle fino all’uomo sempre pronto a ricominciare una storia e una vita diversa. L’ultimo progetto musicale è la Freak Flag Band, nata a settembre del 2013, formata da Alessandra Mostacci al pianoforte, Francesco Caporaletti al basso, Marco Casoni alla chitarra, Luca Ventura alla batteria, Fabio Verdini alle tastiere e Daniele (Lele) Carboni ai cori.

Il dopo Freak

Il 2 dicembre 2013 registra le parti di voce per il brano Par-lamento (Altera feat. “Freak” Antoni). La canzone contiene anche la citazione Skiantos “Cosa pretendi da un paese che ha la forma di una scarpa”, e sarà l’ultima da lui registrata, pubblicata come singolo speciale in vinile il 19 aprile 2014 per la settima edizione del Record Store Day. Tiene il suo ultimo concerto il 29 dicembre 2013 con la Freak Flag Band all’American Soul di Offida, ad Ascoli Piceno. Muore la mattina del 12 febbraio 2014 all’età di 59 anni a causa di una brutta malattia.

Il 12 giugno 2018 a Bologna, nel cuore del distretto delle Arti, negli spazi del giardino Klemlen di via Azzo Gardino, è stata inaugurata una scultura marmorea firmata dall’artista Daniele Rossi in omaggio all’indimenticabile Roberto “Freak” Antoni. La statua non poteva che essere un omaggio al suo genio eclettico e surreale e rappresenta Freak Antoni seduto sul gabinetto.

«Fai bene ad andartene. Anch’io, se potessi, mi lascerei» direi che questa frase di Freak Antoni sia la giusta chiusura di questo articolo.

Alessandro Carugini

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