Friedrich Schiller: “Vivi col tuo secolo, ma non essere la sua creatura”

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Di Redazione Metropolitan

A centosessant’anni dalla nascita, MMI ricorda il giovane drammaturgo di Jena, precursore del Romanticismo

Friedrich Schiller nasce a Marbach am Necker il 10 novembre 1759, figlio di un medico militare. Giovane estremamente sensibile, eredita l’onestà e l’amore per la letteratura dalla madre, dolce e molto intelligente.

Il suo incontro con il teatro è nel 1766, a Ludwigsburg, dove si trasferisce con la famiglia per seguire il padre, al servizio del duca Karl Eugen. Tra le richieste del Duca ai suoi ufficiali, c’è anche quella di assistere regolarmente, insieme alle proprie famiglie, all’opera e agli spettacoli teatrali.

E’ così che il giovane Schiller scopre il mondo del palcoscenico che lo appassionerà al punto da costruire lui stesso un palco nel suo giardino dove mettere in scena le rappresentazioni.

Quando però il Duca, dal quale dipende la sussistenza economica della famiglia, decide di costruire, tra il 1763 e il 1765, un’Accademia a Stoccarda, dove intende formare i futuri membri della sua corte, tra gli allievi scelti dal Duca stesso c’è anche Schiller.

FRIEDRICH SCHILLER (FOTO DAL WEB)
FRIEDRICH SCHILLER (FOTO DAL WEB)

Accetta controvoglia di entrare a farne parte dedicandosi a una materia, quella della Giurisprudenza, che non gli è congeniale. Una disciplina troppo rigida verso la quale il suo spirito è insofferente.

Dopo i primi anni di studio, Schiller cambia facoltà e sceglie Medicina, che gli lascia più tempo libero per cominciare a scrivere il primo dramma: I Masnadieri.

Terminati gli studi, viene scelto dal Duca per ricoprire l’incarico di medico militare, e si ritrova ancora una volta senza quella libertà che desidera tanto. Riesce a terminare I Masnadieri e a pubblicarlo, a sue spese, nel 1781.

Il successo è immediato. Il dramma è un attacco frontale al periodo storico nel quale vive. Una ribellione verso la politica, la decadenza sociale e morale e, soprattutto, una ricerca di libertà che caratterizzerà anche i suoi futuri lavori.

FRIEDRICH SCHILLER (FOTO DAL WEB)
FRIEDRICH SCHILLER (FOTO DAL WEB)

Il popolo lo acclama come “Shakespeare tedesco”, ma il Duca non gradisce né gli attacchi che si sente rivolti, né la fama crescente di Schiller e arriva a proibirgli di occuparsi di letteratura. E’ la goccia che fa traboccare il vaso.

Schiller diserta dall’esercito di Stoccarda. Nel 1789 ottiene la cattedra di Storia all’Università di Jena e l’anno seguente si sposa.

Ora è nelle condizioni ideali per realizzare i suoi capolavori. Ricordiamo Intrigo e amore (1784), Don Carlos (1787) Maria Stuarda (1800) La pulzella d’Orléans (1801) e Guglielmo Tell  (1804).

Molti drammi storici coi quali Schiller (avvalendosi di “falsi storici” sapientemente inseriti) riesce a creare dei miti. Eroi disposti a tutto pur di raggiungere la libertà.

Scrive Schiller nel saggio Sublime, a cui lavora dal 1794 e al 1796 e pubblica nel 1801: “Questa è la condizione in cui si trova l’uomo. Circondato da infinite forze che gli sono tutte superiori e che agiscono da dominatrici, l’uomo, in virtù della sua natura, reclama il diritto a non subire violenza alcuna”.

Poeta e drammaturgo, influenzato dallo Sturm und Drang, è precursore del Romanticismo e, nella sua pur breve vita (si spegne il 9 maggio 1805 a Weimar) compone testi incomparabili e insuperabili. “Vivi col tuo secolo ma non essere la sua creatura” è una delle sue celebri frasi.

Alessandra Casanova

Anna Cavallo