Frozen what if | E se il cattivo fosse stato qualcun altro?

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Di Redazione Metropolitan

Frozen è uno dei film Disney più famosi dell’ultimo decennio, uscito nel 2013 e seguito da Frozen 2 nel 2019 è stato uno dei maggiori incassi della compagnia.
A questo punto potete dimenticare quasi tutto quello che sapete su Frozen, perché ci siamo divertiti ad immaginare una storia alternativa!
Partendo da un “What if”, cioè “E se”, ci siamo chiesti cosa sarebbe successo se il cattivo a sorpresa fosse stato qualcun altro.

Una super sintesi di Frozen (che puoi riguardare su Disney Plus)

Elsa e Anna sono le figlie dei sovrani di Arendelle, la prima ha dei poteri di ghiaccio che però fatica a controllare, così decide di vivere nella sua stanza. Solo il giorno dell’incoronazione di Elsa le porte del castello si aprono. Proprio in questa occasione il segreto di Elsa viene allo scoperto e lei, dopo aver generato l’inverno, scappa per vivere in un castello di ghiaccio lontano. Sarà Anna che tenterà di convincerla a tornare per sistemare la situazione. Nel frattempo, Hans, nuovissimo amore di Anna, tenta di sottrarre il regno approfittando della confusione.

Il film Disney, ovviamente, ha il lieto fine e il finto principe azzurro viene messo al suo posto dalla stessa Anna.

Anna colpisce Hans sul finale di "Frozen".
Photo credit: dal web

E adesso ecco la nostra nuova versione della storia di Frozen.

Frozen what if: La sorella perduta

La nuova versione inizia in modo molto simile a quella che già conoscete:

Le principessine di Arendelle amavano giocare insieme e all’interno delle sale del castello sfruttavano i poteri della piccola Elsa per divertirsi con la neve. Quando però Anna rischiò la vita per un colpo di ghiaccio alla testa, le cose cambiarono. Per sempre.

A questo punto, i genitori di Elsa ed Anna prendono una decisione drastica per limitare i possibili danni dei poteri glaciali della primogenita.

Una delle prime scene di "Frozen".
Photo credit: animationscreencaps.com

Con l’intervento della magia dei troll della foresta, Anna perse ogni ricordo della sorella e dunque credeva di essere figlia unica. Elsa, invece, ricordava tutto alla perfezione e sentiva la mancanza delle giornate passate a giocare con la sorella.

I sovrani di Arendelle decidono di portare Elsa a vivere con i troll, convinti che lì con loro avrebbe potuto vivere in un ambiente più simile alle sue necessità. Infatti, la magia non era conosciuta dagli altri abitanti del paese e solo i troll erano in grado di controllarla.

Così, i troll, cancellarono Elsa dalla memoria di tutta Arendelle, eccetto che da quella dei genitori. Il re e la regina lasciarono Elsa con la promessa di tornare presto a trovarla.

Per Elsa, vivere con delle rocce parlanti non sembra allettante, ma la presenza di un altro bambino rende le cose più semplici. Kristoff, in compagnia della fedele renna Sven, diventerà come un fratello per Elsa.

Elsa e Kristoff bambini.
Photo credit: animationscreencaps.com con modifiche di Elisa Scaglia

Qualche anno dopo

Il tempo passa, Anna cresce felice e viene istruita per diventare la futura regina del regno. Elsa, invece, vede i genitori sempre meno frequentemente. Questi, infatti, impegnati a regnare e a mantenere segreta l’esistenza della primogenita, faticano a trovare il tempo per lei.

I giorni passarono, Elsa cresceva imparando ogni giorno a controllare al meglio i suoi poteri. La ragazza domandò frequentemente ai genitori il permesso di poter visitare Arendelle a patto di non rivelare nulla a nessuno. I sovrani, però, spaventati dai poteri di ghiaccio, non le permisero mai di avvicinarsi al paese, invitandola a rimanere nascosta in quanto diversa da tutti gli altri.

Frozen what if – Un punto di svolta

I sovrani di Arendelle muoiono in mare, quindi presto Anna sarà incoronata regina. Elsa si rende conto di avere una reazione insolita alla triste notizia.

Elsa generò una leggera nevicata intorno a sé, Kristoff ormai la conosceva bene e sapeva interpretare anche il modo in cui utilizzava i poteri: qualcosa la turbava, ma non si trattava della morte dei genitori. Quando Elsa venne a conoscenza dell’accaduto si sentì strana: sapeva che avrebbe dovuto essere dispiaciuta, ma in qualche modo percepiva una sensazione di sollievo.

Elsa in una scena di "Frozen 2".
Photo credit: animationscreencaps.com

Elsa si domanda se la sua reazione sia normale e in un primo momento pensa di essere una persona terribile. Solo dopo una lunga riflessione la ragazza arriva ad una conclusione:

Per tutta la vita aveva dovuto nascondersi e vergognarsi di quello che era perché i genitori volevano così. In quel momento però, ebbe finalmente la piena libertà di essere sé stessa. Così, spinta da quel perverso sollievo a causa del tragico evento, Elsa decise che era arrivato il momento di riprendersi ciò che le spettava per diritto di nascita.

La reazione di Elsa

Senza dire nulla a Kristoff, né ai troll, Elsa decide di andare all’incoronazione della sorella. Confondendosi tra la folla, la ragazza attende l’esatto momento in cui la corona viene posizionata sulla testa di Anna per poi scatenare una tempesta di neve.

Elsa
Photo credit: animationscreencaps.com con modifiche di Elisa Scaglia

I fiocchi di neve in piena estate sorpresero l’intera Arendelle e la nuova regina dovette affrontare una situazione per la quale non era preparata. Anna notò la calma della straniera incappucciata che si stava avvicinando. Elsa usò parole gentili e larghi sorrisi per ingannare la sorella ed ottenere un momento privato con lei.

Elsa riesce a parlare con Anna solo per dieci minuti, ma il tempo è sufficiente per scoprire che la sorella non è a conoscenza dell’esistenza della magia. Le due ragazze vengono interrotte dall’improvviso arrivo di Kristoff che, vista la neve, cercava la responsabile per farle sistemare le cose.

Frozen what if – Tutta la verità

Elsa ragiona su quanto appena scoperto ed è sempre più arrabbiata con i defunti genitori:

“Mi hanno cancellata dalla memoria di Arendelle. Tutti hanno potuto vivere felici, come se io non fossi mai esistita. Io, invece, vivo ogni giorno con i ricordi di qualcosa che non c’è più, che mi è stato portato via a causa di questa mia caratteristica. Avrei preferito che avessero cancellato anche i miei ricordi, ma sai perché i miei genitori hanno voluto conservarmi nelle loro menti? Per controllarmi. E sai perché per Anna la magia è solo leggenda? Per far sì che non rischiasse di scoprire la verità.”

I troll in una scena di "Frozen".
Photo credit: animationscreencaps.com

I troll provano a rassicurare Elsa, dicendole che i genitori hanno agito in quel modo solamente perché credevano che fosse la cosa migliore. Poi decidono di spiegare alla ragazza come sono stati rubati i ricordi.

“La magia è una delle più antiche e complicate materie presenti sulla terra. Ad oggi molte cose sono ancora oscure, ma una delle più remote conoscenze riguarda la memoria dell’acqua. Per eliminare il tuo ricordo da Arendelle è stato necessario prosciugare i principali corsi d’acqua circostanti e rubare le lacrime di chi ti ha incontrato. Questa è stata relegata non molto lontano da qui in un luogo impregnato di magia. I tuoi genitori hanno costruito una diga per tenere l’acqua, piena di ricordi, lontana da Arendelle. Tu possiedi poteri del ghiaccio, ma l’acqua sprigiona memoria solamente allo stato liquido.”

Elsa rimane sorpresa dal racconto dei troll e decide di partire alla ricerca della diga che le aveva rovinato l’esistenza.

Elsa scopre l'esistenza della diga.
Photo credit: animationscreencaps.com con modifiche di Elisa Scaglia

Frozen what if – Un pupazzo di neve familiare

I troll e Kristoff provano a fermare la ragazza dai poteri di ghiaccio, ma senza successo. Sospettano che le sue intenzioni siano quelle di distruggere la diga, ma questo causerebbe la distruzione di Arendelle a causa dell’impatto della grossa onda. Per limitare i danni, Kristoff corre dalla regina Anna per convincerla a far evacuare il paese.

Magia, sorella dimenticata e troll non sono esattamente gli argomenti più semplici da spiegare. Nonostante la diffidenza di Hans, il fidanzato di Anna, la regina decide di fidarsi di Kristoff e quindi seguirlo nella foresta per incontrare i troll di cui parlava.

Anna sentì ripetere la storia riguardo alla sorella dimenticata per ben tre volte, ma ancora faticava a crederci. La vista di un personaggio singolare attirò la sua attenzione: si trattava di un pupazzo di neve di nome Olaf. Superata la sorpresa nello scoprire che sapeva parlare e camminare, Anna percepì una sensazione familiare. Ricordò, infatti, che durante la sua infanzia aveva costruito un pupazzo di neve come quello, in compagnia di un’altra bambina. Si trattava di un ricordo della sorella rinvenuto grazie alla presenza della poca acqua mescolata alla neve che formava Olaf.

Anna incontra Olaf.
Photo credit: animationscreencaps.com

I ricordi di Anna sono solo vaghi, perché l’acqua presente nel pupazzo di neve non è sufficiente a farglieli recuperare tutti. Ma sono abbastanza per convincerla ad agire.

Frozen what if – Lotta tra sorelle

Elsa giunge al luogo descritto dai troll e percepisce la magia nell’aria. Sente che quello è un posto adatto a lei e pensa alla possibilità di rimanere lì, ma la rabbia per le ingiustizie subite ha la meglio. Elsa, infatti, è ancora concentrata sulla sua vendetta.

Anna e kristoff raggiunsero Elsa sulla diga. Le due sorelle iniziarono una conversazione accesa: anche se la regina non aveva colpe in merito alle scelte dei genitori, Elsa provava rancore. La maggiore confessò che aveva sempre invidiato la normalità della sorella che le aveva consentito di condurre una vita ordinaria.

Una scena da "Frozen 2".
Photo credit: animationscreencaps.com

Sorprendentemente, dopo la confessione di Anna, le due sorelle scoprono di aver vissuto sensazioni simili:

“Ordinaria? Avrei tanto voluto essere una ragazzina qualunque. Regole, esercizi, orari, sorrisi e convenevoli hanno determinato ogni mia singola giornata. L’idea di vivere nella foresta e fare tutto quello che voglio è un sogno, ma vivere nel castello di Arendelle è stato un lavoro a tempo pieno fin da quando ero piccola… Avrei tanto desiderato una sorella con cui passare il tempo.”

L’intervento di Kristoff

Sentire le lamentele della regina fa arrabbiare ancora di più Elsa che inizia a generare piccole schegge di ghiaccio che si fanno sempre più veloci. A questo punto, Kristoff interviene e supplica la ragazza di fermarsi e ragionare con calma.

Kristoff
Photo credit: animationscreecaps.com

“Ragazze, fermatevi un attimo a pensare… È così semplice: tutti noi vorremmo sempre qualcosa di più, a prescindere da quello che abbiamo. Anna, tu avresti voluto più libertà dai doveri di corte, mentre Elsa avrebbe voluto essere sé stessa. E io, invece, ho sempre sognato di avere dei genitori. Ho perso il conto di tutte le volte passate a domandarmi come avrebbero potuto essere. Passiamo il nostro tempo a cercare di avere vite perfette, mentre alla fine ci concentriamo solo sulle imperfezioni. Dovremmo focalizzarci di più sulle cose positive: io sono grato di aver avuto te, Elsa, come sorella.”

Azioni impulsive

Elsa capisce che se avesse usato i suoi poteri per fare del male ad Anna avrebbe solo confermato le paure dei genitori. Ripensa alla sensazione di sollievo che aveva provato alla notizia della morte dei sovrani e continua ad essere convinta che si tratti di un indizio della sua indole cattiva.

Urlò che Arendelle doveva ricordarla e usò tutte le sue forze per formare un enorme blocco di ghiaccio con lo scopo di colpire e distruggere la diga. Elsa volò tra le strade ghiacciate che aveva generato per togliersi dal ponte, mentre Anna, Kristoff e Sven si trovavano ancora sul blocco di pietra che stava per essere distrutto.

Anna sulla diga  che si sta distruggendo.
Photo credit: animationscreencaps.com

In un primo momento, Elsa aveva intenzione di abbandonare gli altri al loro destino, ma entro pochi secondi si rende conto che non può: deve salvare Kristoff.

La ragazza sfrecciò verso Kristoff, gli ordinò di salire in sella a Sven e generò uno scivolo ghiacciato per metterli in salvo. Al ragazzo bastò uno sguardo per persuadere Elsa ad aiutare anche Anna. Nel frattempo, l’acqua superò la diga e si diresse a gran velocità verso Arendelle. In preda all’insicurezza sul da farsi, Elsa seguì il flusso e salvò la città facendo aumentare la quantità di neve che la circondava.

Frozen what if – E vissero tutti…

L’acqua riporta i ricordi dell’esistenza di Elsa in tutta Arendelle.

Elsa spiega a Kristoff che vedendolo in pericolo aveva avuto paura di perderlo. Solo quel pensiero era stato sufficiente a farle capire che forse non era una persona tanto pessima come si era convinta.

Kristoff parla con Elsa.
Photo credit: animationscreencaps.com con modifiche di Elisa Scaglia

“Solo perché i tuoi sentimenti non sono come ti aspetti, non significa che sei cattiva o sbagliata. Credo che ognuno abbia un modo diverso di reagire alle cose che succedono. Sì, forse i tuoi genitori non avrebbero dovuto farti nascondere, ma tu non dovevi aspettare di perderli per essere libera. Avresti potuto parlargli seriamente e se anche in quel caso non avessero capito, tu saresti comunque stata libera di essere te stessa.”

Elsa schiocca le dita per eliminare la neve intorno ad Arendelle.

Anna offrì ad Elsa la possibilità di vivere nel castello, ma la sorella maggiore aveva intenzione di sfruttare al massimo la sua libertà. Per prima cosa avrebbe esplorato le terre magiche poco distanti, partì con Kristoff e Sven lasciando Anna con la promessa di tornare a farle visita e anche con qualcosa per ricordarla: il pupazzo di neve parlante che costruirono insieme tanto tempo prima.

Photo credit: animationscreencaps.com

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