Gaia Tortora, il padre della giornalista era il celebre conduttore di “Portobello” Enzo Tortora al centro di un caso di cronaca molto discusso negli anni Ottanta.
Lo showman veniva arrestato nel 1983 per associazione a delinquere di stampo camorristico e traffico di droga. Fu accusato, su richiesta dei procuratori Francesco Cedrangolo e Diego Marmo, dal giudice istruttore, il magistrato Giorgio Fontana, di gravi reati, ai quali in seguito risultò totalmente estraneo, sulla base di accuse formulate da soggetti provenienti da contesti criminali. Tortora affronta sette mesi di reclusione con la liberazione avvenuta nel 1984 ma a distanza di un anno è avviato un processo che portava alla condanna a dieci anni di carcere. Il presentatore è stato dichiarato innocente nel 1986 dalla Corte D’Appello Di Napoli ribadita l’anno seguente dalla Corte Di Cassazione. Nel 1987 rientrava in tv con una nuova edizione di Portobello.
Gaia Tortora, il tributo al padre nel nuovo libro
La scrittrice che vedremo tra gli ospiti di “Oggi è un altro giorno”, ha ripercorso quel periodo buio per la sua famiglia nel libro “Testa Alta, E Avanti” pubblicato lo scorso 21 marzo da Mondadori. Raggiunta dai microfoni de il Giornale la conduttrice di Ominbus aveva dichiarato sul caso Tortora:
Malagiustizia e alla mala-informazione sono andate di pari passo: non posso assolvere nessuna delle due. Ovviamente, certa magistratura e certa informazione. Ma sono andate a braccetto per spolpare un essere umano e, di riflesso, quelli intorno a lui. […] Il salone di casa sembrava diventato una war room, con amici e avvocati, e tutti erano convinti che si trattasse di una accusa talmente abnorme che si sarebbe chiarita subito, che fosse una roba da poco….
Fonte Il Giornale
Sulle pagine del quotidiano ha rivissuto i momenti che hanno portato all’arresto del padre:
“Mi sveglio prestissimo e noto che il telefono suona, anche se sono le 6 del mattino… Però non ci faccio caso. Lo stesso quando vedo la vicina di casa che esce da scuola, anche se non ha figli lì, e poi faccio l’esame per prima, anche se avrei dovuto farlo più tardi… E alla fine mi giro e vedo mia sorella sulla porta… Pensavo che fosse successo qualcosa alla mamma. Invece lei mi dice: È papà, ma non ti preoccupare ché si chiarisce tutto subito. E invece”
Fonte Il Giornale
In merito alla scelta del titolo la Tortora ha detto:
Si tratta di una frase che mio padre mi diceva e scriveva nelle sue lettere. È diventata poi una corazza per me, che giocoforza sono diventata un bravo soldato, pagandone, in un certo modo, il prezzo. Ho maturato negli anni l’idea che, come me, ci sono tante altre persone che hanno sofferto, che soffrono e che si sentono sole. Io spero che con questo libro si sentano meno sole. In questi giorni in tanti mi hanno detto che sono stata molto coraggiosa nello scrivere il mio libro. Io con estrema tranquillità rispondo: “Non ti preoccupare, l’ho fatto io per te”. Se tutti ci impegnassimo a fare qualcosa per l’altro, ma anche per un tema che può toccare anche l’altro, vivremmo meglio.
Fonte IlDubbio.News
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