Georges Jacques Danton, il rivoluzionario

Ritratto di Danton  photo credit: Famousbio.net
Ritratto di Danton photo credit: Famousbio.net

L’appuntamento di oggi di Metropolitan Today lo dedichiamo a Georges Jacques Danton che nacque ad Arcis-sur-Aube (Francia)proprio il 26 ottobre, del 1759. Figlio di un avvocato, si laureò anche lui in legge nel 1785 all’Università di Reims. Tornato a Parigi trovò impiego come procuratore. Assiduo frequentatore di cafés, fu proprio in uno di questi che conobbe la giovane Antoinette-Gabrielle. Figlia del ricco proprietario del café Parnasse, Jérome-Francois Charpentier. Danton sposò la giovane nel 1797. Con la dote comprò la carica di avvocato ai Consigli del re, pratica legale al tempo. Gli avvocati del Consiglio del Re erano una corporazione di professionisti della legge.

Questi presentavano le cause direttamente al sovrano, oltre che a consigliarlo nelle decisioni. L’appartenenza ad esso, era un prestigio, considerando gli stretti rapporti che lo legavano alla Corte di Versailles. Il Consiglio decise di metterlo alla prova e tenere un discorso in latino. Il tema era: La situazione politica e morale della Francia nei sui rapporti con la giustizia. Il giovane Georges Jacques Danton, consapevole che la richiesta celava un inganno, si mantenne cauto.

Ritratto di Georges Jacques Danton   photo credit: Wikipedia.org
Ritratto di Georges Jacques Danton photo credit: Wikipedia.org

Il doppio gioco di Georges Jacques Danton

Nel suo discorso Danton evidenziò la necessità di tassare la nobiltà e il clero. Questo per rimediare alla critica situazione finanziaria e al contempo contenere il malcontento popolare. Il discorso rivelò, oltre alla tempra rivoluzionaria di Georges Jacques, anche il fatto che, per la salvezza della Francia, ci fosse la necessità di ministri riformatori capaci di accostarsi al popolo e di aggirare, al tempo stesso, l’opposizione della nobiltà e del clero. Caduta la monarchia il 10 agosto 1792, Danton divenne ministro della giustizia.

Il 2 settembre, quando i prussiani marciarono su Parigi, dopo aver preso Verdun, convinse il governo a non lasciare la capitale. Dopo aver votato a favore della condanna a morte di Luigi XVI, nel marzo 1793 fu tra coloro che più fermamente vollero la creazione del Tribunale rivoluzionario. Il 7 aprile entrò come membro direttivo nel Comitato di salute pubblica. Ben presto però Danton venne sospettato di essere un doppiogiochista dai membri più radicali, fra cui Robespierre.

Firma di George Jacques Danton   photo credit : Wikimedia.org
Firma di George Jacques Danton photo credit : Wikimedia.org

Fine della carriera politica e la morte

Il tradimento di Danton ai danni del generale Dumouriez, segnò l’inizio del declino della sua carriera. Espulso dal Comitato insieme ai suoi seguaci dopo il rimpasto del 10 luglio, alla fine di quello stesso anno accentuò la sua critica contro la sinistra hebertista e contro Robespierre. Nonostante avesse precedentemente appoggiato e ispirato il Terrore, ora invocò, insieme a Desmoulins, la fine della dittatura, divenendo così il punto di riferimento fondamentale degli “indulgenti”. Eletto alla Convenzione, tentò di mediare il contrasto tra girondini e montagnardi; infine si schierò con questi ultimi ed entrò nel Comitato di salute pubblica.

così facendo perse l’appoggio della Comune, che iniziò a guardare a Robespierre e ad altri giacobini più adatti al ruolo di leader. Danton perse la carica, e la leadership passò a Robespierre. Quest’ultimo una volta giunto al potere ordinò l’arresto dei seguaci di Danton, per poi giustiziarli. Danton chiamato dinnanzi al Tribunale accusato di attività antirivoluzionarie venne condannato e ghigliottinato il 5 aprile del 1794. Si narra che l’ultima volontà di Danton fu che la sua testa venisse mostrata al popolo.

di Loretta Meloni

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