Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio nella Parigi delle avanguardie della prima metà del 900′ alla scoperta di una donna eccezionale. Parleremo di cubismo, di mascolinità e di libertà. Abbiamo dedicato questa puntata a Gertrude Stein e alle sue opere
“Uno scrittore deve avere uno stile. Oggi è la cosa principale. Bisogna distruggere tutti i vecchi modi di sentire le cose, di vederle, di dirle”
Questa è un affermazione d’avanguardia di Gertrude Stein che evidenzia la grande portata culturale delle opere di questa autrice. Questa donna straordinaria seppe distinguersi sia in ambito letterario con i suoi scritti e che in ambito artistico diventando punto di riferimento per molti artisti d’avanguardia nella Parigi della bella epoque. In particolare ricordiamo la grande amicizia della Stein con Pablo Picasso che le dedicò un famoso ritratto ora esposto al Met di New York. Un’opera che contiene i principi embrionali di uno stile artistico che influenzerà molto le opere della Stein come il cubismo. Questa corrente artistica segnerà infatti notevolmente lo stile letterario della Stein che ne ripropose, attraverso il continuo sperimentalismo linguistico e la commistione di generi, la scomposizione visiva e libera in chiave letteraria
Gertrude Stein, la mascolinità, la libertà e l’avanguardia
Guardando la produzione letteraria di Gertrude Stein senza dubbio parlare di un modernismo novecentesco che si distanzia notevolmente dai canoni del diciannovesimo secolo. In particolare la filosofia della Stein prevede la conquista totale delle libertà e l’abbandono delle vecchie consuetudini sociali. Il tutto in nome di una vita che non si può relegare al semplice materialismo ma che prevede la propria affermazione globale. Queste teorie espresse nello stile sperimentale di cui abbiamo già parlato le si trovano espresse nel suo romanzo modernista “Three lives” dove le tre protagoniste vanno incontro al fallimento perchè non ha saputo reagire al regole sociali ormai superate.
Quella della Stein è una nuova umanità dove le donne o devono portare termine il loro compito di procreazione o devono riuscire a esprimere il loro genio inseguendo una prerogativa che per lei è mascolina. Questo suo pensiero la fa da un lato anteporre a tutte le ideologie femministe della sua epoca e dall’altro intraprendere per tutta la vita la ricerca di un’ostinata originalità. Tratto, quest’ultimo che emerge preponderante nell’opera che ha reso la Stein un vero vero e proprio personaggio. Si tratta di “The Autobiography of Alice B.Toklas”, un’opera dedicata all’amata Alice Toklas con la quale la Stein visse fino alla sua morte. Un libro stravagante in cui la Stein riesce perfettamente ad immedesimarsi nella sua amata e a parlare liberamente di un argomento insolito per la sua epoca come l’omosessualità.
Stefano Delle Cave
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