Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio nella Lombardia della prima metà del 900′ alla scoperta di una grande autrice per ragazzi troppo spesso dimenticata. Parleremo di adolescenti, di valori tradizionali e ragazze indipendenti. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a Giana Anguissola e alle sue opere.
“Perché Annie Vivanti ha letto il racconto e mi manda da lui”
Questa la bugia con cui la giovanissima Giana Anguissola, tirando in ballo una famosa scrittrice dell’epoca, si presentò all’allora direttore del Corriere della Sera Luigi Albertini. Così ai primi del 900′ la Anguissola iniziò a scrivere su diversi periodici tra cui il Corriere dei piccoli. La sua è una letteratura che inizialmente si rivolse anche agli adulti prima di virare definitivamente e con grande successo su quella per i ragazzi.
La prosa dell’Anguissola è arguta e arricchita da un humour che la fa avvicinare ai grandi romanzi per ragazzi inglesi. I valori che la scrittrice lombarda decanta nei suoi romanzi come la generosità. L’affetto, la tenacia e l’amicizia sono universali e senza tempo.
Le ragazze indipendenti di Giana Anguissola
In romanzi come “Priscilla” e “Violetta la timida” ritroviamo come sfondo della narrazione un mondo di altri tempi. L’epoca narrata da Giana Anguissola è quella degli adolescenti degli anni 30′-50′ popolata da famiglie povere e borghesi con padri severi e madri casalinghe e dove rimangono importanti i valori tradizionali. Nonostante l’Anguissola non si discosti mai apertamente dalla morale tradizionale, le eroine dei suoi romanzi sono indipendenti e forti rispetto rispetto alle donne della sua epoca.
Un po’ come lo stessa scrittrice che con sfacciataggine si era ribellata al suo destino di maestra. Cosi le ragazze di Giana Anguissola prendono in mano il loro futuro cercando di far emergere il loro talento, vivono coraggiosamente i sentimenti della loro età e il rapporto con il mondo adulto.
Stefano Delle Cave
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