Il momento del basket italiano vive un saliscendi di emozioni: la Nazionale italiana di pallacanestro ha attirato grandi simpatie risvegliando il tifo sopito dello Stivale grazie a prestazioni davvero molto positive che hanno messo sotto alle luci dei riflettori i ragazzi di Gianmarco Pozzecco. Dall’altra parte, però, il fallimento in Eurolega di Virtus Segafredo Bologna e Olimpia Milano ha lasciato l’amaro in bocca al movimento diretto da Gianni Petrucci, presidente della FIP.
Le parole di Gianni Petrucci, presidente della Federazione Italiana Pallacanestro

“La Nazionale sta vivendo un vero boom: entusiasmo, tifo, popolarità. E il nostro c.t. è il protagonista. Pozzecco non è solo spirito, carattere: è un grande allenatore, sa come si allena una squadra – ha detto il numero uno della FIP ai microfoni de La Gazzetta dello Sport –. E mi ha pure superato: per strada riconoscono più lui di me. Mi è dispiaciuto non aver rinnovato il contratto a Coach Sacchetti ma avevamo bisogno di qualcosa di diverso che abbiamo trovato con Coach Pozzecco. Ovviamente Mondiale per noi significa Olimpiadi. Ci sono solo due posti ma sappiamo che poi ci sarà il Preolimpico. Le Olimpiadi sono importanti per tutti gli sport. Certo per il nostro sport vuol dire una concorrenza enorme. Il calcio primo sport al mondo per popolarità, poi il cricket grazie all’India, quindi il basket. Ce ne accorgiamo anche in Italia. Pure come numero di tesserati. Banchero? C’è una speranza di averlo con noi, ma al momento non posso dire né sì, né no“.
“Non mi ricandido dopo il 2024”
“Mancate qualificazioni di Virtus Bologna e Olimpia Milano? Un nodo dolente, dispiace a tutti. Le coppe sono importanti, per carità, però il vero specchio del movimento è la Nazionale. In passato avevo detto che non potevo più andare a Bologna per via di un ambiente ostile. Devo dire che è stato tutto chiarito anche grazie a Luca Baraldi, che conosco dai tempi del calcio. Vorrei portare la Nazionale nel nuovo palazzo dello sport. Problemi dei club? Non ci sono problemi, tutte le società italiane sono in regola e stanno bene. Non sono d’accordo sulla legge. Ma chiarisco subito: in ogni caso non mi candiderei e se la salute mi aiuta ho diverse proposte in altri settori. É un limite sbagliato? Ma se siamo autonomi, se siamo eletti democraticamente, se siamo privati“.
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