Gianni Sperti, il padre veniva a mancare nel 2020: non è mai stata resa nota la causa della scomparsa del padre del ballerino pugliese e volto tv.
Il 50enne sarà ospite oggi a Verissimo in onda a partire dalle 16:30 su Canale 5, dove si racconterà per la prima volta insieme alla sorella Cinzia. In alcune interviste Sperti ha parlato del rapporto con il padre che ha assecondato la sua passione per la danza che l’ha portato al successo nei primissimi anni Novanta: “Quando ero più piccolo non avevo un grande rapporto con lui, quando sono cresciuto ha visto in me un uomo e riuscivamo a parlare”. Il 27 dicembre 2020 l’uomo pochi giorni dopo aver celebrato il 51esimo anniversario di matrimonio con la moglie, si spegneva. Sperti aveva affidato ad i social una dedica per il padre scomparso:
Gianni Sperti ricorda il padre
Chiunque abbia avuto il piacere di conoscerti ti ha sicuramente trovato in abiti da lavoro, perché sei stato un uomo instancabile. Hai dedicato la tua vita al lavoro per rendere felici la mamma e noi figli. È ancora vivo nella mia memoria il momento in cui tornavi dal lavoro, noi quattro ti venivamo incontro e tu ci prendevi in braccio. Arrivavi sempre tardi nel pomeriggio ma noi ti aspettavamo per pranzare tutti insieme, questo ci ha insegnato la mamma. Chiunque ti abbia chiesto un favore ha ricevuto la tua immediata disponibilità perché tu non riuscivi a dire di no. I tuoi insegnamenti non hanno mai avuto bisogno di parole perché bastavano i fatti, era sufficiente guardarti per capire i valori che volevi trasmetterci. Sei stato tu a spingermi a continuare a studiare danza per riuscire a realizzare i miei sogni. Tutto ciò che sono oggi lo devo in gran parte a te e alla fiducia che hai riposto in me. In questa foto eri emozionato per me, per la mia rivincita e non per la mia vincita. Non so se riuscirò mai ad essere come te ma spero almeno di averti reso fiero di me.
Ciao Papà!
Nel corso di un’intervista aveva ripercorso gli ultimi momenti con il padre: “Sono stato molto male, ma mi sono detto che comunque doveva succedere. Ogni tanto penso che ci sia, nei momenti di sconforto gli chiedo qualcosa. Arrivò l’ambulanza e lui ci guardò come a dire di non lasciarlo andare via, lui non parlava più, ma quegli occhi ce li ho sempre fissi nella mente. Non sono riuscito a dirgli tutto, sono nato in un’epoca in cui tante cose non si dicevano ai genitori. Però credo di essere stato bravo a far capire chi ero come persona”
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