La polemica sulla pressione delle gomme ha investito, anche, la Ducati di Francesco Bagnaia. Il fatto sarebbe accaduto due settimane, durante il weekend della MotoGP andato in scena a Jerez de la Frontera. L’indiscrezione è giunta dal portale motosportmagazine.com che ha citato, senza ovviamente nominarli, un ingegnere e un team manager di due squadre differenti che hanno puntato il dito contro la scuderia rossa di Borgo Panigale. Gigi Dall’Igna ha voluto rispondere alle accuse in prima persona.
Le parole di Gigi Dall’Igna di Ducati
Ecco le parole del Direttore Generale delle Corse di Ducati riportate da La Gazzetta dello Sport:
“È vero che esiste un’obbligatorietà minima della pressione, ma in questo momento, utilizzando ogni Casa un tipo di sensori di diverso tipo, non si riescono ad acquisire con una certezza assoluta i dati, che non tengono neppure conto dell’errore del sistema di misura, come accade per esempio con i dati rilevati dall’autovelox. Con sensori di diverso tipo, rischi un metodo di misurazione diverso e, in più, lo stesso metodo di acquisizione dei segnali non è blindato, cosa che permetterebbe a tutti di modificare i dati, prima di trasmetterli alla centralina. Noi in Ducati non lo facciamo, ma non escludo che qualcuno lo abbia fatto, alzando i valori“.
“Noi Case costruttrici riunite nella MSMA stiamo discutendo con Michelin, Dorna e Fim per definire quali saranno i sensori che obbligatoriamente tutti dovremo utilizzare e la cui lettura sarà blindata. Quello della pressione è un tema che riguarda la sicurezza, e noi stiamo molto attenti a rispettarla. Ma se nel posteriore è relativamente facile rientrare nei parametri, all’anteriore è più complicato per il tipo di gara che si disputa, se in scia oppure libero: così, se parti dietro assetti il sistema in un modo diverso da chi parte davanti con pista libera”.
“La banda è molto ristretta, se la pressione è troppo bassa rischi di distruggere la gomma, se troppo alta di non avere grip. Di solito si parte con una pressione più bassa, per arrivare a regime dopo 9/10 giri, stiamo discutendo con Michelin su quali giri e quanti la gomma deve superare per ottenere questa soglia minima. Da parte nostra non c’è stata nessuna polemica nei confronti di altri piloti di altre Case che hanno vinto una gara. Se cambieremo qualcosa? No, noi continuiamo a lavorare così“.
(Photo Credit: Ducati Corse Press)