Gina Lollobrigida, i suoi beni venduti all’asta: nuovo processo all’ex assistente

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Di Redazione Metropolitan

Andrea Piazzolla, ex assistente di Gina Lollobrigida, è stato rinviato a giudizio per aver fatto sparire opere d’arte e cimeli dall’abitazione dell’attrice per poi metterli in vendita all’asta e incassarne il ricavato per milioni di euro. L’ex factotum della diva è accusato del reato di circonvenzione di incapace per il quale già è stato rinviato a giudizio in un altro processo e nel quale è imputato con l’accusa di aver sottratto dal patrimonio della Lollobrigida tre milioni di euro in beni e contanti tra il 2013 ed il 2018.

Nell’ambito del nuovo processo è stato rinviato a giudizio anche Antonio Salvi. Si tratta dell’uomo che si sarebbe occupato di trovare la casa d’asta per la vendita del tesoretto di Gina. Si tratta di beni preziosi che, come riferisce La Repubblica nella sua edizione online sarebbero pari a 350 beni e opere custoditi in casa dell’attrice. Secondo il giudice, i due uomini avrebbero approfittato della Lollobrigida che già da diverso tempo è soggetta ad amministrazione di sostegno per via del suo “indebolimento della corretta percezione della realtà della vittima” come certificato dai medici.

Tra i beni preziosi sottratti a Gina Lollobrigida, secondo le accuse, ci sarebbe anche il dipinto “Amore e Venere” firmato da u artista francese il cui valore è stimato 14mila euro. Arredi ed opere d’arte dell’attrice sarebbero state bandite tra il 20 e il 21 maggio del 2020 dalla casa d’asta Colasanti, all’oscuro della stessa Lollobrigida. La vicenda sarebbe venuta alla luce solo grazie alla denuncia presentata dall’amministratore di sostegno della diva del cinema.

Nonostante il sequestro preventivo di 50 opere, i due imputati avrebbero comunque venduto ad un uomo francese il dipinto “Amore e Venere” ma è stata interrotta la successiva vendita di numerosi altri oggetti di arredamento ed opere custoditi nella casa di via Appia della diva. Fortunatamente, scrive il Corriere della Sera, il “sacco” non sarebbe riuscito per un soffio grazie all’intervento della procura, su sollecitazione del figlio e del nipote di Gina, Milko e Dimitri Skofic. Il processo a carico di Andrea Piazzolla avrà inizio il 16 novembre, anche se il suo legale, l’avvocato Marlocchini ha già fatto sapere: “Il mio assistito dimostrerà la correttezza del suo operato”.