Giorgio Morandi: “Le bagnanti”, un unicum per il pittore delle nature morte

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Di Redazione Metropolitan

Giorgio Morandi, pittore solitario ed introspettivo, uno dei massimi esponenti della pittura del ‘900 italiano, nasceva oggi, nel 1890. L’articolo per la Rubrica d’Arte di questa settimana è dedicato ad una delle sue opere forse meno conosciuta ma non per questo di minore importanza: “Le bagnanti”. Opera giovanile, dipinta nel 1915.

“Le bagnanti” è una delle opere sicuramente meno conosciute di Morandi, ma ci offre lo spunto per comprendere i primi anni di formazione di questo artista straordinario. Una delle poche opere, forse proprio l’unica, in cui i soggetti raffigurati non sono né paesaggi, né oggetti di uso comune raffigurati come nature morte.

Vita e formazione artistica

Giorgio Morandi nel suo studio,in una foto d'epoca_photocredit:web
Giorgio Morandi nel suo studio,in una foto d’epoca_photocredit:web

Morandi nasce a Bologna il 20 luglio 1890 e non si è praticamente mai spostato da Bologna o da Grizzana, una cittadina sull’Appennino dove passava le sue estati. Morandi ha vissuto in via Fondazza, a Bologna, con la madre e le tre sorelle Anna, Dina e Maria Teresa. Dipinge sempre nella sua e solamente quando costruiscono nel 1960 la casa estiva a Grizzana ebbe un vero e proprio studio. Dal 1907 al 1913 studia all’Accademia di Bologna. La sua prima esposizione personale avvenne nel 1914. Tra il 1918 e il 1919 Morandi espose con i futuristi, facendosi riconoscere per il suo stile metafisico.

Paesaggio, 1940_photocredit:farsettiarte
Paesaggio, 1940_photocredit:farsettiarte

A partire dal 1920, la sua opera si concentra su pochissimi, modesti soggetti. Sono soprattutto le bottiglie e i paesaggi di Grizzana che vengono continuamente rielaborati e approfonditi. Dal 1928 è presente ad alcune edizioni della Biennale di Venezia, alle Quadriennali romane ed espone in varie città italiane ed estere. Dal 1930 al 1956 insegna all’Accademia delle Belle Arti di Bologna dove muore il 18 giugno 1964.

Giorgio Morandi, “Le Bagnanti”

Le Bagnati, 1915
Le Bagnati, 1915

Scarso il numero delle opere giovanili conosciute dipinte da Morandi dal 1910 al 1920. Questo perché, per il suo carattere fortemente intransigente, il pittore distrusse non poca parte dei quadri di quel tempo, anche per la necessità materiale di riutilizzare le tele. “Le Bagnanti” è dunque un’opera fondamentale. Maturata in anni cruciali per la formazione del pittore, che assorbe e rielabora stimoli culturali differenti. Questo quadro rappresenta perciò un momento fondamentale della ricerca strutturale di Morandi. Ecco come si ispira a Cézanne, Picasso, Braque, Derain, Modigliani, con l’incastro di Rousseau e qualche traccia del tumulto futurista.

Il delinearsi un po’ freddo di queste figure allungate e spoglie di ogni sensualismo, consente di accostare questa tela al neogoticismo e allo “stilismo” di Modigliani. La straordinaria sensibilità dell’artista gli consente di intraprendere un percorso di ricerca personalissimo e del tutto originale. I molteplici e differenti fermenti trovano espressione in una forma inedita e del tutto peculiare. Queste figure, completamente prive di qualsiasi caratterizzazione o espressione, sono quasi delle nature morte esse stesse. Nature morte che costituiranno poi tutta la produzione artistica di Morandi.

Giorgio Morandi natura morta_photocredit:focus
Giorgio Morandi, natura morta_photocredit:focus

Il 1914 ed il 1915, quindi, sono anni cruciali nella formazione di Morandi, perché se nei Paesaggi che dipinge dal 1911 si rileva il forte impianto cézaniano, è solo nel 1914-15 che Morandi si apre moderatamente alle esperienze del Cubismo e del Futurismo. Le figure femminili, prive di qualsiasi caratteristica sessuale, si confondono e quasi si fondono con lo sfondo e il paesaggio.

Probabilmente questo lavoro sarà stato un esperimento giovanile del pittore che studiando gli altri maestri del suo tempo, ha cercato di reinterpretare in questo modo. Molto differente sarà la sua futura produzione artistica con la quale noi oggi lo identifichiamo.

Ilaria Festa

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