Giorgio Perlasca, un giusto tra le Nazioni

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Di Redazione Metropolitan

Sono pochi gli uomini, che fanno del bene all’umanità e Giorgio Perlasca, è uno di questi. La sua storia, è stata per molto tempo, segreta e poco raccontata. Ma il suo enorme contributo, durante l’olocausto, ancora oggi gli riserva ammirazione, gratitudine e onorificenze. Infatti, oltre 50.000 ebrei, vennero salvati da Giorgio Perlasca e questo impegno gli valse il titolo di Giusto tra le Nazioni. Ma chi era Giorgio Perlasca?

Italiano, nato il 31gennaio del 1910, Giorgio Perlasca, fin da giovane è affascinato dall’impegno nel sociale. Aderisce, poco più che adolescente, al partito nazionale fascista. Nel 1937 si arruola come volontario e combatte nella guerra civile spagnola. Le truppe italiane, erano a fianco del dittatore Francisco Franco. Questi anni che Giorgio Perlasca trascorre in Spagna, lo formeranno e si integrerà perfettamente con la cultura e la lingua spagnola. Con l’avvento delle prime leggi razziali, promulgate dal Nazismo e successivamente appoggiate dal Fascismo italiano, Giorgio Perlasca inizia a dissentire. Infatti gli ideali di Partito nei quali credeva, una volta tornato in Italia, sembrano così lontani. Condanna fin da subito la persecuzione razziale, per questo chiede di essere congedato e lascia il suo paese.

giorgio perlasca-photo credits: blogdipadova.it
photo credits: blogdipadova.it

Un inganno che salva migliaia di ebrei

Allontanatosi dall’Italia, Giorgio Perlasca, approda in vari paesi dell’est europeo, per stabilirsi poi in Ungheria. In questo paese, vittima del regime nazista, trova non poche ostilità. Per questo i tedeschi, iniziano a ricercarlo e lui sarà costretto a rifugiarsi in ambasciata. Sceglie quella spagnola, che gli darà protezione ed asilo politico. Gli anni trascorsi a combattere in Spagna, sono serviti a Giorgio Perlasca, che in ambasciata, vista la sua padronanza della lingua e della cultura iberica, assume un ruolo di funzionario.

Insieme all’ambasciatore, Giorgio Perlasca, contribuisce a fornire in maniera gratuita, i primi salvacondotti agli ebrei ungheresi. Evita così, che queste vite innocenti, vengano spezzate dalle atrocità dell’olocausto. Ma la linea del governo ungherese, è sempre più assoggettata al Nazismo, questo spinge l’ambasciatore spagnolo a lasciare il suo incarico. Giorgio Perlasca, nonostante fosse in pericolo, non abbandona la sua missione di salvezza. Anzi mosso da un impagabile senso di umanità ed altruismo, si finge nuovo ambasciatore in carica, con il nome di Jorge Perlasca. Questo inganno, gli permette di salvare migliaia di famiglie di ebrei, in poco più di un anno, dal 1944 fino alla liberazione del 1945.

olocausto-photo credits: siracusanews.it
photo credits: siracusanews.it

Un eroe nell’ombra

Finita la Seconda Guerra Mondiale, Giorgio Perlasca, non parlerà mai del suo atto eroico, nemmeno con la famiglia. Comunicherà solo ai vertici dello stato italiano, il suo inganno in ambasciata spagnola, fatto a fin di bene. Per anni la sua storia, non viene resa pubblica. Sarà poi nel 1987, grazie ad alcune donne che da Israele, si metteranno in contatto con lui, per ringraziarlo di avergli salvato la vita. Così verrà alla luce questa commuovente storia di salvezza. Da quel momento, finalmente, il mondo renderà onore ad un nuovo eroe, per troppo tempo rimasto nell’ombra: Giorgio Perlasca. Riceve così vari riconoscimenti, tra cui nel 1991 la carica di Grande Ufficiale in Italia.

Quando rilascia interviste, colpisce per la sua umiltà e il suo buon cuore, dicendo di non sentirsi un eroe, perchè tutti al suo posto avrebbero fatto lo stesso. Purtroppo, non è così. Giorgio Perlasca, si spegne il 15 agosto del 1992. E l’insegnamento che ereditiamo da questo grande eroe, lo si evince dalle sue stesse parole:”Vorrei che la mia storia venisse ricordata dai giovani affinché, sapendo quello che è successo, sappiano anche opporsi a violenze del genere, qualora dovessero ripetersi”.

a cura di Chiara Bonacquisti

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