Oggi 21 gennaio si festeggia la giornata mondiale dell’abbraccio. Un gesto che ha assunto ancora più significato durante la pandemia, e che procura immensi benefici allo stato d’animo e non solo. Ecco perché abbracciarsi soprattutto a ridosso del Blue Monday.

Tutti i vantaggi che procura un abbraccio

“Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci con più calore domani”, con queste parole l’11 marzo 2020, l’allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aveva concluso l’intervento trasmesso in diretta da Palazzo Chigi.
Era stato da poco annunciato il lockdown ed era solo l’inizio della pandemia che ci avrebbe costretto a un lungo periodo di lontananza anche con le persone più care.

Prima di allora, prima di essere costretti al distanziamento, forse pochi riconoscevano l’importanza del contatto con le persone più care, quando in realtà l’abbraccio concede importante benefici non solo allo stato mentale, ma anche a quello fisico.

Oggi 21 gennaio, si celebra la giornata mondiale dell’abbraccio, si trova a ridosso del periodo più triste dell’anno, il cosiddetto Blue Monday, e non è un caso.
Istituito nel 1986 in Michigan, dal reverendo Kevin Zaborny, si voleva così cercare di far recuperare conforto alle persone che solitamente in questo momento provano un più forte senso di nostalgia e insoddisfazione, dovuto alla fine delle festività natalizie e agli obiettivi che si impongono a inizio anno.

Ecco cosa procura un abbraccio, per ricordare il gesto più è mancato durante la pandemia.

Migliora l’umore; primo fra tutti un abbraccio riesce a farci sentire meglio grazie al lieve rilascio di dopamina, consentendo la produzione e il rilascio di endorfine, connesse al piacere e al benessere.
Diminuisce l’ansia e lo stress.
Allieva il mal di testa, influenzerebbe il sistema nervoso calmando le emicranie.
Diminuisce i dolori mestruali, un abbraccio infatti riuscirebbe ad allentare le tensioni muscolari, sempre grazie al rilascio delle endorfine, dando quindi sollievo anche dai crampi mestruali.
Riduce il pianto dei bambini, una ricerca condotta dalla Lorestan University of Medical Sciences di Khorramabad, in Iran, ha dimostrato, conducendo un test su 120 bambini con un’età compresa tra i 2 e i 6 mesi, che le carezze e gli abbracci della mamma calmerebbero notevolmente i bambini, riducendo la durata del loro pianto lenendo anche la risposta al dolore.
Aiuta a regolare il sonno, tra le altre risposte psicofisiche, sembrerebbe che dormire abbracciati al proprio partner concili il sonno. Il rilascio di dopamina abbassa i livelli di cortisone, che aumenta in momenti di tensione e stress.

Gli abbracci quindi hanno enormi benefici, riescono a calmarci e a farci rilassare tanto che è stata introdotta la Hug Therapy, la terapia dell’abbraccio, sfruttata soprattuto per ridurre ansia, stress e aumentare invece l’autostima. Incoraggia infatti l’empatia, facendoci sentire la vicinanza di qualcuno aiuta a liberarsi dal dolore e dalla tensione.

Per ottenere questi benefici non è necessario abbracciarsi con un’altra persona (o un animale), basta anche semplicemente abbracciare sé stessi, un peluche o un cuscino, per godere dei benefici di un gesto che soprattutto in questo periodo, ha acquistato maggiore importanza.

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