
Giovanni Malagò, attuale presidente del Coni, è l’ex compagno di Lucrezia Lante della Rovere. Rampollo di una nota famiglia romana, negli anni gli sono stati attribuiti diversi flirt con alcune delle donne più celebri del mondo dello spettacolo; ma tra i suoi amori certi vi sono Polissena di Bagno, erede dei Malatesta, dalla quale si è separato nel 1987, e Lucrezia Lante della Rovere, dalla quale ha avuto due figlie, le gemelle Vittoria e Ludovica.

Oggi, però, rivolgendo il suo sguardo al passato, restringe la rosa delle sue donne, tra le quali annovera le sue due figlie, sua madre e sua sorella. “Per il resto sono atipico – ha spiegato Giovanni Malagò in un’intervista concessa a San Marino Tv – Mi sono sposato giovanissimo. La mia ex moglie è come una sorella, Lucrezia, madre delle mie figlie è come un’altra figlia, ho attualmente una compagna ma vivo da solo da 30 anni e le due gemelle quando ci sono…Dormo da solo? No, insieme ai miei cani”.
Quando conobbe Lucrezia Lante della Rovere, Giovanni Malagò aveva già contratto matrimonio con la sua prima moglie. Marina Ripa di Meana però non si lasciò fermare dalla burocrazia e lo invitò a casa sua assieme a sua figlia, con la speranza di strappare loro un piccolo giuramento: “Lei volle una promessa e diede un appuntamento a casa a me e a Giovanni – ha ricordato Lucrezia Lante della Rovere in una intervista concessa a Verissimo – Allora mi fece un tranello e chiamò come testimone il presidente del Consiglio di allora Bettino Craxi”. Oggi, Giovanni Malagò conserva un ricordo bellissimo di Marina Ripa di Meana, che nei mesi seguenti sarebbe diventata la nonna delle sue due figlie: “Mi commuovo quando penso a Marina – ha ricordato Malagò a San Marino Tv – Al nostro ultimo Natale passato insieme. All’inizio diffidava di me, era prevenuta, pensava fossi un borghese pariolino, poi ci siamo conosciuti e da allora solo stima e affetto”.
Infine sulla sua vita privata, le figlie e l’ex compagna Lucrezia Lante della Rovere: «Lei è scappata perché ero un po’ briscolo all’epoca, adesso sono migliorato. Io all’epoca avevo già incarichi di responsabilità, è un po’ come le sirene, il richiamo della giungla, e volevo in realtà già occuparmi di sport a quell’età. Le mie figlie gemelle Ludovica e Vittoria sono omozigote, se uno non è abituato non te ne accorgi. Ad una certa età hanno iniziato a differenziarsi. A volte gli venivano strane idee come con l’esame della patente… al telefono i miei genitori fanno fatica a riconoscerli. È una cosa meravigliosa ma molto impegnativa perché sono sempre in competizione»