C’eravamo tanto amati, o forse no. Sembra giunto ufficialmente al capolinea il sodalizio spirituale tra Giuseppe Conte e il “padre spirituale” del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo. Le avvisaglie erano nell’aria già da tempo, e l’intervista del Segretario M5S a a diMartedì, su La7, era stata benzina sul fuoco. «Grillo sta litigando con l’intera comunità, non con me.» -aveva risposto a Giovanni Floris, incalzato riguardo al suo rapporto con l’ex comico genovese- «È chiaro che, se l’intera comunità sta facendo un processo costituente, un esperimento di democrazia partecipata e dal basso mai stata fatta da nessun partito in Europa, dove la base sta discutendo i quesiti che poi alla fine voteranno tutti gli iscritti, Beppe Grillo, se si contrappone, non si contrappone a me, io non sto toccando palla. Si riuniscono il fine settimana per il confronto deliberativo e io non so neppure che cosa stanno discutendo e a quali soluzioni stanno arrivando.».

La battaglia psicologica tra i due è ora arrivata ad una svolta fondamentale, che tocca l’aspetto economico dell’alleanza. Conte ha, infatti, “licenziato” in tronco il garante del Movimento, fondatore dello stesso insieme allo scomparso Gianroberto Casaleggio. La motivazione è semplice e perentoria: «Beppe Grillo è responsabile di una controcomunicazione che fa venire meno le ragioni di una collaborazione contrattuale». La decisione è stata annunciata nel nuovo libro di Bruno Vespa Hitler e Mussolini – L’idillio fatale che sconvolse il mondo (e il ruolo centrale dell’Italia nella nuova Europa), in uscita il 30 ottobre per Mondadori – Rai Libri.

Giuseppe Conte scarica Beppe Grillo: i dettagli nel nuovo libro di Bruno Vespa

giuseppe conte beppe grillo
Giuseppe Conte e Beppe Grillo: il segretario Cinque Stelle e il fondatore del Movimento sono ormai ai ferri corti


«Venute meno le ragioni di una collaborazione contrattuale», si legge nell’opera del giornalista RAI. Conte non rinnoverà, dunque, il contratto che fruttava a Grillo uno stipendio da trecentomila euro in cambio delle sue “super consulenze di comunicazione”. «Grillo» – afferma il leader Cinque Stelle – «ha rivendicato il compenso come garante anche nelle ultime lettere che mi ha scritto. Io non ho mai accettato che fosse pagato per questa funzione, che ha un intrinseco valore morale e non è compatibile con alcuna retribuzione.». Tra le parti in causa era stato raggiunto «un compromesso retribuendo la sua nota abilità comunicativa per rafforzare l’immagine del movimento»; tuttavia, valuta Conte: «di fronte a un processo costituente che ha coinvolto l’intero movimento, Grillo sta portando avanti atti di sabotaggio compromettendo l’obiettivo di liberare energie nuove.».

Impensabile, dunque, pensare di andare avanti, almeno per il capo politico. «Qualcosa si è inclinato in maniera irreversibile», è la risposta alla domanda di Vespa circa il futuro del suo legame con Grillo. «Umanamente sono molto colpito da come si comporta. Già in passato ha avuto atteggiamenti velenosi nei miei confronti, ai quali non ho dato peso perché su tutto prevalevano gli interessi della comunità. Vedere oggi che contrasta in maniera così plateale un processo di partecipazione democratica che ci riporta agli ideali originali di Casaleggio mi ha rattristato moltissimo. Perché, al contrario di quel che scrivono i giornali, lo scontro non è personalistico, ma vede Grillo battersi contro la sua stessa comunità.». 

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Immediata, dopo le anticipazioni trapelate in giornata, la reazione del “licenziato”, che fa sapere, attraverso le persone a lui vicine, di non aver ricevuto notizia ufficiale di questi nuovi sviluppi. «A noi non risulta, il contratto è in essere. Ad oggi non c’è nessuna comunicazione a riguardo», è la comunicazione ad Adnkronos da parte dello staff di Beppe Grillo.

Federica Checchia

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