Giuseppe Moscati, vita ed opere del medico santo

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Di Redazione Metropolitan

Giuseppe Moscati nacque a Benevento il 25 Luglio del 1880. Aveva solo 46 anni quando morì, dopo aver dedicato l’intera esistenza alla sua professione di medico, docente e ricercatore universitario. Fu proclamato santo nel 1987 da Papa Giovanni Paolo II. Era soprannominato il medico dei poveri.

La vita del medico dei poveri

Figlio di un magistrato e di una nobildonna, era settimo di nove figli. Sviluppò la sua passione per la medicina sin da bambino, a seguito di un infortunio di suo fratello Alberto, caduto da cavallo. Si laureò in medicina nel 1903. Successivamente iniziò a lavorare presso gli Ospedali Riuniti degli Incurabili, di Napoli. Ogni mattina si alzava molto presto e prima di prendere servizio in ospedale si recava a visitare gratuitamente le persone indigenti della città partenopea, attività che poi riprendeva nel suo studio nel tardo pomeriggio. Moscati, con la sua opera, pervenne ad un importante equilibrio tra fede cattolica e scienza, che poi dominò la sua intera esistenza.

Giuseppe Moscati, web
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Giuseppe Moscati: l’attività di docente e di ricercatore

Nel 1906, un’eruzione del Vesuvio mise improvvisamente in pericolo la succursale dell’ospedale degli incurabili di Torre del Greco. Moscati aiutò ad evacuare la struttura prima che essa crollasse. Cinque anni dopo svolse un ruolo molto importante, in veste di ricercatore, nel corso di una devastante epidemia di colera che aveva colpito la città di Napoli. Sempre in quell’anno, grazie all’appoggio del professore Antonio Caldarelli, che lo ammirò e lo sostenne sempre, ottenne la cattedra universitaria di Chimica Fisiologica. Durante il primo conflitto mondiale, però, decise di lasciare la cattedra, in favore dell’amico Gaetano Quagliarello.

Giuseppe Moscati, web
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Giuseppe Moscati: la fine e l’esempio del medico dei poveri

Morì improvvisamente, sulla poltrona di casa, il 12 aprile del 1927, a 46 anni, appunto. La sua sepoltura avvenne nel cimitero di Poggioreale. Tre anni dopo ci fu il trasferimento delle spoglie presso la Chiesa del Gesù Nuovo, dove tutt’ora riposa. Numerose e prestigiose le sue ricerche e scoperte sulle reazioni chimiche del glicogeno. Quando morì, da più ambiti si levò la voce “E’ morto il medico santo”.