“Gloria” al comizio di Trump: Umberto Tozzi si indigna

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Di Redazione Metropolitan

Durante il discorso di Donald Trump che ha preceduto l’assalto dei suoi sostenitori al Congresso di Washigton, gli altoparlanti hanno diffuso “Gloria” di Umberto Tozzi. L’artista italiano si è opposto all’uso improprio della canzone.

Trump diffonde “Gloria” durante il suo incontro pubblico

Mercoledì 6 gennaio 2021, Donald Trump è intervenuto in un comizio che ha preceduto l’assalto al Congresso di Washigton. Durante l’evento, gli altoparlanti hanno diffuso “Gloria” il brano di Umberto Tozzi, inciso nel 1976. In realtà, la versione proposta durante l’intervento è una cover cantata da Laura Branigan, del 1982. Il pezzo è arrivato al secondo posto nella Hot Billboard 100 ed è rimasto per 36 settimane in classifica, facendo registrare un record per un’artista solista.

La reazione di Umberto Tozzi

Se da un lato le parole di Trump siano state accompagnate da un successo di matrice italiana che ha scalato le vette delle classifiche mondiali, d’altra parte il padre della versione originale del brano è molto indignato. Infatti, Umberto Tozzi non è stato per niente orgoglioso di aver lasciato che una canzone come “Gloria” sia stata accostata ad un evento caratterizzato da caos e violenza. In un video su diffuso su Twitter l’artista ha commentato: “Mi hanno mostrato un video in cui una delle mie canzoni più famose e a cui tengo di più è stata usata in azioni di inaudita violenza da Donald Trump e dal suo staff. Io sono notoriamente un artista e una persona che nel pubblico e nel privato ha sempre preferito l’amore alla violenza“. Poi Tozzi ha sottolineato: “Nelle mie canzoni e anche in Gloria canto la bellezza della vita, per questo mi dissocio e in qualità di autore sono pronto a difendere le origini e i principi di questa canzone“.

Chiara Bigiotti