Godfall Fire & Darkness Recensione, le braci ardono ancora

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Di Lorenzo Mango

E così ci siamo, eccomi a lavoro sulla recensione del primo DLC di Godfall: Fire and Darkness. Godfall è il mio tallone d’Achille, la mia debolezza segreta (e di cui mi vergogno anche un po’); come se non fosse normale, oggigiorno, apprezzare un Game as Service, e divertirsi con un game senza troppe pretese narrative, messaggi nascosti di grande valore sociale o persino ludiche. Sarà perchè Godfall, pur essendo un videogioco da console fissa, un tripla A nato come “primo gioco next gen per PS5”, e commercializzato come il prossimo messia action, alla fine si lascia giocare amabilmente se lo si prende al pari di un Mobile Game.

E mentre vi sento che urlate al di là dello schermo, mi appresto a spiegarvi il perchè. Perchè non sia un male, perchè, paradossalmente, ormai sia diventato per Godfall addirittura un bene. Perchè, però, a causa di questa consapevolezza, è probabile che l’avventura di Godfall fuori dai confini del Vanilla inizi e finisca con questa, ambiziosa, espansione.

Godfall Fire & Darkness Recensione

Godfall Fire & Darkness Recensione,il tassello mancante 

La prima integrazione notevole di Fire and Darkness, come da titolo stesso dell’espansione, è quella della nuova regione dedicata all’elemento del fuoco nel vasto mondo di Godfall. Per tutti coloro che giocando il titolo vanilla si erano chiesti dove fosse finita, eccola qui; non ha fatto la fine dell’arcipietra mancante in Demon Souls insomma, e segretamente i Dev si sono impegnati per disegnarla al meglio delle loro possibilità, integrandola nella world map organicamente e senza attriti. Se l’art direction di Godfall ha sempre ispirato in voi qualcosa di più della sensazione di “gia visto” che un po’ permea, a essere onesti, i reami, le armi e le armature del primo GaaS next gen, nel reame del Fuoco non rimarrete (troppo) delusi. Ops, mi è scappato il “troppo” tra parentesi? Sì, mi è scappato.

Il motivo è presto detto. Nonostante ribadisca quanto sia lodevole l’intento di non lasciare nemmeno virtualmente incompleta l’opera di world building legata agli elementi basilari; anche se il gioco non ha mai brillato per originalità assoluta, attingendo a piene mani dall’immaginario artistico di Destiny, World of Warcraft, Monster Hunter, Warframe e chi più ne ha più ne metta; comunque, pur se composto da questo melting pot, l’identità complessiva e la capacità di Godfall di proporre scorci suggestivi e momenti di gameplay altamente scenografici non è mai stata messa in discussione. Fino ad ora, con Fire and Darkness. Vuoi perché il bacino di utenza del gioco non è stato entusiasmante fin dal principio, vuoi perché l’attenzione dei dev si è  concentrata su aspetti più ludici e meno estetici, il comparto che brilla di meno in Fire & Darkness è proprio quello grafico/estetico.

Godfall Fire & Darkness Recensione

Chiamatemi pure Mobile Gamer (non mi offendo)

Riciclando qua e là asset dai mondi/regioni vanilla, inoltre, l’impressione di non aver dato le dovute cure al level design diventa preponderante. E, francamente, la scelta non è stata a mio avviso delle migliori. Ricordate l’intro di questo pezzo? Vorrei ben vedere, è giusto un paio di paragrafi più in alto. Comunque: cosa otteniamo se prendiamo un’art direction frutto di contaminazioni artistiche/estetiche prese da altri titoli più blasonati, tutta scintillii, armature giganti, spadone e particellari; un gameplay essenziale e semplice, una trama basilare e una struttura da Game as Service? Praticamente, la ricetta perfetta di un Mobile Game di successo.

In questo caso, però, su console fissa, con tutte le comodità e i miglioramenti di scala del caso. Mi rendo conto PERFETTAMENTE del fatto che questo mio assunto, nelle mani sbagliate, può essere facilmente decontestualizzato e  rigirato per apparire un punto in negativo per il gioco tutto, e per l’espansione. Ma vi assicuro che, nella mia intenzione, è assolutamente un punto a favore per Godfall, e per il suo ultimo update. 

Accessibile senza ingegnarsi troppo, scenografico e divertente per tutti, anche i meno abili. Non per questo, però, da button smashers; categoria di giocatori che forse potrà avanzare serenamente in Godfall, ma perdendosi buona parte dell’impatto visivo del gioco, che si raggiunge solo inanellando sapientemente combo su combo, schivate e shield bash uno dietro l’altro. E poi, ci sono le sfide a tempo, e le nuove diverse challenge da superare per ottenere equip migliori e sempre più scintillanti. Per vincerle ci vogliono, infine, giocatori che sanno quel che fanno, e non sono alla prima run con la missione/il livello da superare. 

Un attimo, ma allora, cosa vuole essere Godfall? Accessibile a tutti? Adatto a raid e sessioni di multiplayer alla ricerca del miglior equip? O un po’ dell’uno e un po’ dell’altro? L’incertezza della risposta è la ragione per cui da principio, quando era ancora Vanilla, il gioco non ha brillato come avrebbe potuto. Ma oggi, con i nuovi equip, le meccaniche rivoluzionate di certe sfide, le boss fight della nuova regione infuocata e le scintillanti, fresche armature che possiamo vestire per riuscire nell’impresa, cosa è davvero cambiato?

Godfall Fire & Darkness Recensione, perchè iniziarlo/non iniziarlo oggi 

Perchè iniziare a giocare a Godfall oggi, dopo il primo DLC che ha mantenuto le promesse dei dev di tenere viva la fiamma del GasS next gen? Semplicemente, perchè avete voglia di menare le mani, gli artigli, le lance, le spade e i martelli giganti su orde di avversari crescenti, nel modo più spettacolare possibile. Perchè, in fondo, non siete esattamente dei virtuosi del pad, o se lo siete volete prendervi una pausa dalle combo predefinite da seguire al decimo di centesimo di secondo. E perchè il senso di reward che regalano le fontane di oggetti che scaturiscono da ogni poro di Godfall, portandovi, quasi costringendovi ad adattare strategie ed equip dopo ogni ondata è straripante. 

D’altronde, vi capisco anche se no, Godfall non vi dice proprio niente. Se i suoi design esagerati, quasi in overacting estetico hanno un sapore già provato, e nemmeno troppo gustoso nella loro versione originale. Se i Boss a tratti artificialmente complicati, con quei momenti “sponge” (quando il nemico assorbe i colpi come una spugna e la sua salute non accenna a calare) ripetuti in alcune fasi avanzate che sembrano non finire mai. Vi comprendo, se dopo anni passati a veder fallire GasS dal design accattivante, dal gameplay vario e originale, con una trama strutturata e complessa al punto giusto, Godfall e la sua espansione Fire and Darkness vi appaiono come una battaglia persa in partenza. Un Davide che non sconfiggerà mai il Golia dell’industria videoludica. 

Godfall Fire & Darkness Recensione, in conclusione: pubblico tosto e indecisioni

Proprio per queste ragioni, però, vi esorto oggi più che mai ad approcciarvi a Godfall, e al dlc Fire and Darkness (con annesso update gratuito lightbringer). Ma… solo se siete in grado di farlo con le dovute precauzioni, e con la giusta forma mentis. Scindendo, quindi, l’idea di partenza del Godfall pretenzioso, next gen a tutti i costi, che doveva essere obbligatoriamente di successo, dal Godfall che potete giocare oggi. Pagando, oltretutto, una cifra decisamente ragionevole grazie a sconti vari e deprezzamenti sia in forma fisica che digitale. 

Godfall Fire and Darkness non si allontana dai binari del Godfall Vanilla, restando fedele alla sua idea originale. Pertanto, se non vi ha catturato prima, non lo farà adesso, pur essendo più grande, strutturato e ricco di contenuti da sbloccare. La randomicità nell’ottenimento delle armi e dei potenziamenti resta, di fatto, il più grande difetto a cui riesco a pensare. E, al contempo, il fulcro di un gameplay che non ha nessuna intenzione di essere più profondo di come era in partenza.

Premio la coerenza, premio la volontà dei dev che ha portato allo sviluppo e alla pubblicazione di un DLC. Ma non posso fare a meno di pensare che sarà difficile proseguire oltre l’avventura di Godfall senza sostanziali modifiche alla struttura di gioco. Che non significa “complicare” un gameplay o una base ludonarrativa volutamente accessibile. Piuttosto, fornire elementi di appetibilità a un pubblico più ampio di quello a cui, oggi, si appella Godfall. 

Lascio a voi il compito di scoprire, giocando, tutte le aggiunte di Fire and Darkness nel dettaglio; i nuovi trial, le nuove armature, i nuovi Boss e le nuove meccaniche. Se ve le svelassi, del resto, toglierei al gioco quel che più lo rende appetibile: l’effetto sorpresa. Quello che vi prende, ad esempio, quando non vi aspettavate proprio che le promesse di un DLC venissero mantenute. E invece, guarda un po’.

E se Gdofall non fosse finito qui? Se ci fosse ancora tanto altro che ci aspetta al di là degli Ascension Levels, degli item primordiali e di quelli corrotti, delle Trial da superare immersi nell’oscurità più profonda, e di quelle dalle quali emergono vittoriose solo le squadra di giocatori più affiatate? Questa, signori, è la magia oscura dei GasS. Tantissimi “E se…” sospesi nel vuoto dell’attesa, che si concretizzano quando uno meno se lo aspetta.

GODFALL FIRE & DARKNESS RECENSIONE | TESTATO SU PS5

+ La nuova regione del fuoco aggiunge parecchi contenuti al gioco base 
+ L’aggiornamento gratuito Lightbringer è un quality of life improvement da non sottovalutare
+ Iniziando oggi Godfall si ottiene un gioco decisamente più completo che in passato…
+ Tanti equip diversi che sgorgano da ogni nemico sconfitto e forziere.

-… Ma il cui futuro resta incerto e vincolato dal successo dell’espansione (e del concetto di Game as Service)
– Nessun cambiamento effettivo nelle meccaniche di gameplay e nel bilanciamento generale di armi/rarità 
– Le ambientazioni della nuova regione di fuoco non sono ispirate come quelle del gioco vanilla 
La storia e la trama restano perfettamente dimenticabili.

VOTO: 8