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Il golf cresce nonostante il Covid: i numeri del 2020 negli USA

I dati registrati dal golf statunitense nel 2020 sono incoraggianti, a dispetto della pandemia dovuta al Covid. A dimostrarlo sono le stime effettuate dalla National Golf Foundation, associazione presente da 85 anni che si prodiga a raccogliere informazioni sullo “stato di salute” del golf made in USA, settore in crescita come illustrato nel resoconto del 28 gennaio.

Il covid non ferma la crescita del golf

Ciò che sorprende di primo acchito è l’incremento dei rounds giocati durante l’anno, nonostante la serrata quasi generale di marzo e aprile. Difatti i giri completati nel 2020 sono all’incirca 500 milioni, un aumento del 14% rispetto al 2019 grazie alla maggiore concentrazione di rounds tra giugno e la fine dell’anno: ben 75 milioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.
Ad aumentare è anche il numero di golfisti attivi negli USA: 24.8 milioni, circa 500.000 persone in più rispetto al 2019. Questa statistica assume ancor più valore se associata all’incremento del 14% nel numero di persone che hanno abbandonato il golf, ossia 5.7 milioni, ciò significa che il Covid ha sì allontanato molti giocatori ma il distanziamento sociale che il golf garantisce ha avvicinato ancora più soggetti. Si tratta di un dato positivo, considerando che tra gli “ammutinati” una percentuale maggiore in confronto all’anno scorso si dice interessata a riprendere in mano i suoi ferri. In aggiunta la percentuale di persone intenzionate a tornare sui campi, dopo almeno un anno d’inattività, è del 10%: per un totale di 17 milioni ex-golfisti.
Per concludere le statistiche sui giocatori singoli, si nota un ulteriore aumento nella cifra di queli che praticano lo sport senza scendere in campo (ossia solamente in strutture quali Driving Range e putting green): portando il totale di soggetti impegnati nel golf a 36.9 milioni.

Le chiusure dei circoli non sono rosee ma quantomeno rimangono stabili, nel 2020 hanno chiuso i battenti 193 circoli (un numero simile a quello del 2019). Informazione che ben s’accompagna con una situazione economica apparentemente migliore per i circoli, infatti circa l’8% delle oltre 14.000 strutture dedicate al golf si dichiara in “cattive condizioni economiche”, un miglioramento del 25% nella percezione delle proprie finanze a paragone con l’anno 2019.
Nonostante questi dati, è in aumento la riconversione in aree residenziali e commerciali dei golf club ormai chiusi, così come si sono accresciute le offerte d’acquisto per i circoli aperti: tendenza che potrebbe portare ad un’eradicazione sempre più consistente d’importanti aree naturali. L’unico modo per contrastare queste offerte è quello di mantenere un trend positivo nel settore golfistico, così da non essere costretti a cedere i circoli.

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